Ho appena finito di vedere Curon su Netflix e ti devo confessare una cosa: sono orgoglioso di essere italiano. Si, perché questa serie tv horror è stata creata in Italia e a mio avviso funziona alla grande.
In questa recensione ti dirò perché mi è piaciuta e approfondirò alcuni temi e curiosità.
I teen show sembrano funzionare abbastanza bene negli ultimi anni e Netflix sta cavalcando l’onda a più non posso. Nelle prime righe ti ho detto che Curon è una serie tv horror ma per essere precisi potrei collocarla nel genere horror/soprannaturale.
E’ disponibile dal 10 giugno su Netflix e si, l’ho finita in pochissimi giorni.
Mette in risalto il tema dello sdoppiamento, e non parlo del disturbo dissociativo dell’identità, qui a sdoppiarsi è il corpo.
Ma come si verifica questo sdoppiamento? Ti viene un mal di testa fortissimo, senti il suono delle campane della chiesetta di Curon e poi la tua ombra (come viene chiamata nella serie) viene a cercarti per prendersi la tua identità… la tua vita.
L’ambientazione della serie e il mistero “reale” delle campane di Curon
Prima ho accennato alla bellissima chiesetta di Curon, ma dove si trova realmente? Dove è ambientata Curon? Curon è ambientata a Curon Venosta, un comune di 2.300 abitanti in provincia di Bolzano (Trentino Alto Adige). Il lago dove si trova il famoso campanile si chiama lago di Resia ed è un lago artificiale utilizzato per la produzione di energia elettrica. La realizzazione di questo lago causò il trasferimento della vecchia città di Curon. L’unico edificio sopravvissuto al trasferimento è il campanile, che ogni anno attira numerosi turisti. Con l’uscita della serie tv sicuramente ne arriveranno molti di più. La chiesa di Curon è stata costruita nel 1357. Come si può vedere anche nella serie tv, quando il lago si gela, il campanile è raggiungibile a piedi, ovviamente osservando le dovute precauzioni.
Gli abitanti della località sentono – in poche occasioni – ancora il suono delle campane, ma le stesse sono state rimosse nel 1950.
La serie tv ha costruito una bella sceneggiatura traendo ispirazione da questa leggenda.
Alessandro Aru
La trama di Curon
Anna (Valeria Bilello) ha deciso di ritornare nella sua città natale, Curon, con i suoi gemelli, Daria (Margherita Morchio) e Mauro (Federico Russo). Piccola parentesi:
Margherita Morchio assomiglia un sacco a una ragazza di Milano che mi piace… devo ammettere che ho fatto il tifo per lei.
Alessandro Aru
Tornando alla trama. Anna decise di abbandonare la città 17 anni fa, dopo la tragica morte di sua madre. Arrivati in hotel, chiuso dopo la morte della madre di Anna, ricevono il non caloroso benvenuto del padre e nonno. Ma non è il solo a lamentarsi, nessuno vuole Anna in città. In effetti, neanche i figli vogliono rimanere a Curon, e come biasimarli. Sono passati da Milano a Curon. Le attrazioni sono quelle che sono nel paesello del Trentino. Anna però vuole delle risposte e continua ad avere un incubo in cui vede una persona identica a lei che spara a sua madre. Il giorno successivo dal suo arrivo in città, Anna scompare misteriosamente ed i figli iniziano a cercarla e intuiscono che forse il quartiere di Baggio (quartiere malfamato di Milano) è addirittura più tranquillo di Curon.
Come ti dicevo all’inizio, il tema della dualità pervade in tutta la serie.
Ci sono due città all’interno di una: la vecchia sommersa e la nuova ricostruita. La stessa città è divisa in due comunità, quella di origine italiana e quelle di origine austriaca, e si parlano due lingue, italiano e tedesco.
Klara Asper, l’insegnante della scuola frequentata dai figli di Anna, dice alla sua classe che due lupi vivono dentro ognuno di noi. Uno è calmo e gentile, mentre l’altro è aggressivo. “La nostra natura dipende da quale lupo decidiamo di essere”, dice alla classe. Questo è il mito dei doppelgängers.
Il primo film sui doppelgängers è il film muto tedesco del 1913, Lo studente di Praga (Der Student von Prag), che ti consiglio di vedere (è disponibile anche su YouTube) se ti piacciono le storie di sdoppiamento del corpo umano. I doppelgänger, sono il nostro opposto malvagio, che agisce sui desideri repressi e vuole sostituirci. Nella serie, anche i doppelgänger sono rappresentati come opposti malvagi. Questi emergono dall’acqua quando una persona si sente triste o è scontenta di una situazione particolare della sua vita.
L’uso del mito dei doppelgänger in un’ambientazione misteriosa come quella di Curon crea uno scenario davvero affascinante. Tuttavia, Curon a volte è irregolare. La fine di questa prima stagione lascia molte domande senza risposta. Verranno trattate nella 2° stagione? Me lo auguro. Spero che anche nella seconda stagione la storia dei doppelgängers verrà ulteriormente sviluppata. Anche l’effetto paura non è stato gestito al meglio. Per dirne una, ci sono così tanti lupi nella serie e sono rimasto colpito dal fatto che il team non sia riuscito a creare un vero elemento di paura sfruttando questo animale che, quando lo nomini ai bambini, scappano impietriti. Però diventa difficile chiedere a Curon di aumentare la dose di spavento dato che la serie è stata costruita attorno a un mistero reale… e sono sicuro che, dopo averla vista, il tuo soggiorno a Curon non sarà più lo stesso.
Curiosità: chi è Margherita Morchio?
Si lo so, credo di essermi innamorato.
Margherita Morchio è nata il 30 marzo 2000. E’ cresciuta in Italia ed è figlia di Nicola Morchio (padre) ed Enrica Iannicelli (madre) ed ha una sorella maggiore di nome Martina.
Margherita, che ora ha 20 anni, ha fatto il suo debutto come attrice nel 2018 ma vanta pochi ruoli… per ora.
Come molti altri attori emergenti, Margherita ha una presenza in crescita sui social media, in particolare su Instagram, dove pubblica anche contenuti dei progetti in cui lavora.
La Recensione
Curon
Cosa mi è piaciuto di Curon? Sicuramente l'ambientazione e la fotografia. Ci sono molte immagini interessanti che coinvolgono i lupi, che si legano sia tematicamente che narrativamente a ciò che accade. Sia il tema dei doppelgänger che quello familiare sono ben trattati. Curon descrive come una piccola decisione può avere un effetto a cascata su chiunque ti circonda. Le scelte non proprio esemplari dei genitori possono avere conseguenze terribili per la vita dei propri figli. A volte, le dinamiche familiari sono così reali che riesci ad immedesimarti in uno dei componenti di queste famiglie. Parlando di cast, le performance dei protagonisti adolescenti eclissano quelle degli adulti, e non lo sto dicendo perché ho un debole per Margherita Morchio. Cosa non mi è piaciuto di Curon? In molte scene manca l'effetto paura, cioè quella cosa che ti fa veramente balzare dalla sedia. Alla fine di ogni episodio si sente la mancanza di un grande cliffhanger. Il finale lascia troppe domande senza risposta e poi... beh, ho finito... altrimenti non avrei dato 7 a Curon, che ti consiglio di vedere... soprattutto se ami l'horror soprannaturale.
PRO
- Ambientazione
- Fotografia
- Cast
CONTRO
- Ci sono poche scene che fanno veramente paura
- Il finale è pieno di punti interrogativi
- Manca un grande cliffhanger alla fine di ogni episodio