Alan Turing nasce a Londra, nel quartire Maida Vale, il 23 Giugno del 1912, figlio di Ethel e Julius Turing, e fin dalla più tenera età sviluppa una spiccata passione per le materie di natura scientifica. Proprio questa predilezione fa sì che arrivi faticosamente a prendere il diploma, in quanto la scuola da lui frequentata, la St. Michel, è perlopiù di stampo letterario-filosofico.
Nel 1931 inizia a frequentare l’università di Cambridge, presso cui si laurea col massimo dei voti nel 1934, ricevendo oltretutto, nel 1936, il premio Smith per la matematica e la fisica, essendo uno degli studenti più promettenti dell’intero corso.
Il lavoro a Bletchey Park e il “Turingery”
Scoppia la seconda guerra mondiale, e Turing viene “arruolato” tra le fila di pochi studiosi scelti che a Bletchey Park tentano di decifrare i messaggi crittografati della macchina tedesca Enigma, mediante i quali sono forniti informazioni e istruzioni alle truppe tedesche riguardo alle strategie belliche da adottare. Decifrare tali messaggi, la cui sequenza cambia ogni giorno a mezzanotte, può pertanto rappresentare un notevole passo avanti delle truppe inglesi nel decorso della guerra, donando cioè loro la capacità di prevedere le mosse del nemico.
Ma facciamo un passo indietro.
Decifrare Enigma non è un obiettivo esclusivo degli inglesi. L’intelligence polacco, con a capo il matematico Marine Rejewski, aveva tempo prima messo a punto una macchina chiamata “Bomba“, in grado di funzionare come una sorta di mini Enigma e di decifrare pertanto i messaggi criptati. Ma i tedeschi, cambiando il meccanismo di crittografia, introducendo cioè un sistema di cinque rotori, dei quali se ne usano tre diversi ogni giorno, in grado di generare un numero di codici esorbitante, rendono atavica e superata ogni innovazione della macchina “Bomba”, che di conseguenza diventa inutile.
È in questo momento che tutto passa nelle mani dell’Inghilterra. È in questo momento che entra in scena Turing.
Cosa fa di preciso?
Riprogetta la “Bomba” polacca, migliorandola, e mette anche a punto un nuovo metodo, definito “Turingery“, che rende in grado di decifrare i messaggi tedeschi sfruttandone semplicemente gli errori crittografici. Se due messaggi sono inviati con la stessa chiave di codifica, cioè, il Turingery permette di estrapolare il codice base usato per criptare tali messaggi, i quali possono dunque così essere tradotti e trascritti in chiaro. E questo è un buon, anzi, un enorme passo avanti verso la fine della guerra, e la vittoria degli alleati. L’attività di Turing e dei suoi colleghi, in questo periodo, è coperta da un segreto assoluto, il che di fatto impedisce loro il riconoscimento dei giusti meriti per l’ottimo lavoro svolto. Solo a partire dal 1974 si cominceranno a diffondere notizie riguardo a quanto avvenuto a Bletchey Park, ma ormai si è fuori tempo massimo: Turing e gran parte degli altri collaboratori al progetto “Enigma” sono già morti da anni.
Gli anni successivi alla guerra e la morte
Dopo la guerra Turing si reca a Teddington, presso il National Physical Laboratory, dove inizia a progettare la realizzazione di una sorta di primo computer, chiamato ACE, ovvero “motore per il calcolo automatico“, ma le idee di creazione pratica vengono ben presto accantonate in quanto ritenute troppo costose.
Alan comunque non si demoralizza, e continua i suoi studi, concentrandosi però questa volta in particolare sulla relazione tra computer e natura, con una predilezione spiccata per la neurologia e la fisiologia. Da tale ricerche, nel 1950 elabora una teoria definita “test di Turing” secondo la quale è possibile creare un’intelligenza artificiale partendo dagli schemi alla base del funzionamento del cervello umano; teorie che successivamente trovano molto pubblico, e vengono ampliate notevolmente.
Tuttavia il Regno Unito non si mostra riconoscente a Turing per tutti gli aiuti e le innovazioni che la sua mente ha donato al paese: nel 1952 viene infatti accusato di omosessualità (accuse cui Turing non si sottrae affermando di non vedere nulla di male nei suoi gusti sessuali) e gli vengono date solo due scelte: due anni di carcere (che vorrebbero dire abbandonare i suoi lavori e i suoi studi, e probabilmente veder distrutte tutte le macchine da lui stesso create fino a quel momento) o la castrazione chimica. Alan sceglie quest’ultima alternativa, iniziando una terapia che gli provoca un calo della libido e lo sviluppo del seno.
Passa il tempo, e Turing è sempre più solo, e sempre più umiliato da quel corpo che non riconosce più, che non sente più appartenergli. Il 7 Giugno del 1954, Alan compie un’azione quotidiana: si appresta a mangiare una mela, uno dei suoi cibi preferiti. Ma questa volta qualcosa di diverso c’è (nonostante non sia chiaro se sia andata davvero così, ma è comunque ciò che riportano le fonti ufficiali): inietta all’interno del frutto del cianuro di potassio, che, una volta ingerito, provoca la morte di questo grande uomo e matematico vittima di un’ingiustizia troppo grande, troppo brutale da poter perdonare.
I postumi
55 anni dopo il Regno Unito tuttavia ci prova, a scusarsi: è il 2009 e il primo ministro Gordon Brown afferma pubblicamente che Alan Turing è stato vittima di ingiuste torture omofobe, ed il 24 Dicembre 2013 la regina Elisabetta II gli concede la grazia postuma, dopo notevoli e continue sollecitazioni da parte di altri esponenti del mondo scientifico internazionale, quale tra tutti il premio Nobel Stephen Hawking.
Tuttavia queste sono solo parole. Di una grazia, di un “perdono” ricevuto a distanza di così tanto tempo, quando dell’uomo non rimangono più che semplici e spoglie ossa, non ci si fa niente nessuno. Soprattutto non Alan Turing, che se fosse vissuto ancora chissà quanti altri contributi avrebbe magari dato al mondo intero.
“The imitation game”: Benedict Cumberbatch interpreta Alan Turing
Nel 2014 esce nelle sale il film “The imitation Game“, diretto da Morten Tyldum e adattamenteo dell’opera del 1983 “Alan Turing. Una biografia“, con protagonista l’attore britannico Benedict Cumberbatch nei panni di Alan Turing.
La pellicola, nel cui cast figurano anche Matthew Goode, Mark Strong, Charles Dance e Keira Knightley, ha vinto il premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, nel 2015.
Oltre ad esso, però, numerose sono le opere – cinematografiche e letterarie – ispirate alla vita del geniale Alan Turing.
Di seguito alcuni esempi:
- Enigma, romanzo di Robert Harris del 1995
- Cryptonomicon, romanzo di Neal Stephenson del 1999
- Enigma, film del 2001 tratto dal sopracitato romanzo omonimo di Harris
- Enigma – la strana vita di Alan Turing, fumetto di Tuono Pettinato e Francesca Riccioni del 2012.