Dean Stockwell è stato un grande attore, ma forse i più giovani faranno maggiore fatica a ricordarlo perché è stato un volto noto soprattutto nelle produzioni cinematografiche e televisive degli anni ottanta e novanta. Nato a Los Angeles nel 1936, era figlio dei noti attori Harry Stockweel (Broadway Melody of 1936, Here Comes the Band, The Werewolf of Washington) e Nina Olivette (Musical Comedy Time, Not So Quiet on the Western Front, Queen High).
Si è spento oggi, all’età di 85 anni, l’attore americano che ha cominciato la sua carriera quando era bambino, negli anni quaranta, e che non ha mai interrotto, lavorando fino a pochi anni fa. Dean Stockwell ha interpretato decine di ruoli secondari, a volte in film molto conosciuti e apprezzati, diventando così un volto riconoscibile del cinema hollywoodiano soprattutto degli anni passati.
Dean Stockwell ha ricoperto al cinema, tra gli altri, il ruolo del dottor Yueh in Dune e il gestore del bordello in Velluto Blu del regista David Lynch (Eraserhead – La mente che cancella, Fuoco cammina con me, Inland Empire – L’impero della mente), e da ricordare è anche il suo ruolo del fratello di Harry Dean Stanton in Paris, Texas del regista Wim Wenders (La lettera scarlatta, Lampi sull’acqua – Nick’s Movie, Non bussare alla mia porta). Inoltre, particolare per nulla trascurabile, nel 1989 fu candidato all’Oscar come migliore attore non protagonista per Una vedova allegra… ma non troppo del regista Jonathan Demme (Una volta ho incontrato un miliardario, Qualcosa di travolgente, Dove eravamo rimasti).
Dean Stockwell: le serie televisive di cui ha fatto parte
Dean Stockwell, come già detto, ha avuto anche una fitta e ricca carriera televisiva, interpretando anche in questo caso la spalla dei protagonisti principali. Ricordiamo, tra gli altri, il suo ruolo di co-protagonista nella serie di fantascienza In viaggio nel tempo, andata in onda tra gli anni Ottanta e Novanta, nel ruolo che lo rese più famoso negli Stati Uniti, ovvero Albert “Al” Calavicci, un contrammiraglio di origini italiane con padre abruzzese.
Negli anni Duemila, inoltre, l’attore fu anche il cylone Numero Uno, un robot umanoide, nella serie televisiva Battlestar Galactica. Come già detto Dean Stockwell ha ottenuto i suoi primi ruoli da bambino, recitando già a sette anni nel musical Due marinai e una ragazza con Frank Sinatra (Il giro del mondo in 80 giorni, Il mio amore con Samantha, La corsa più pazza d’America n. 2) e Gene Kelly (Facciamo il tifo insieme, È sempre bel tempo, La signora a 40 carati) e poi in vari ruoli da co-protagonista.
Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, inoltre, vinse due volte il Prix d’interprétation masculine al Festival di Cannes, per Frenesia di un delitto, insieme a Bradford Dillman (Supponiamo che dichiarino la guerra e nessuno ci vada, Fuga dal pianeta delle scimmie, Poliziotto privato: un mestiere difficile) e Orson Welles (Quarto potere, L’infernale Quinlan, L’altra faccia del vento), e per Il lungo viaggio verso la notte del regista Sidney Lumet (King: una testimonianza filmata… da Montgomery a Memphis, Assassinio sull’Orient Express, Sono affari di famiglia). Gli unici altri due attori ad aver vinto due volte il premio sono stati Marcello Mastroianni (Le ragazze di piazza di Spagna, La schiava del peccato, La fortuna di essere donna) e Jack Lemmon (Come uccidere vostra moglie, A qualcuno piace caldo, La leggenda di Bagger Vance).
Negli anni Ottanta partecipò ad altri film importanti, come Vivere e morire a Los Angeles – nel 1985 – di William Friedkin (Quella notte inventarono lo spogliarello, Assassino senza colpa?, Bug – La paranoia è contagiosa), Giardini di pietra – nel 1987 – di Francis Ford Coppola (Il padrino, Dracula di Bram Stoker, L’uomo della pioggia – The Rainmaker), Beverly Hills Cop II – nel 1987 – di Tony Scott (Miriam si sveglia a mezzanotte, Beverly Hills Cop II – Un piedipiatti a Beverly Hills II, Man on Fire – Il fuoco della vendetta).