Inizia la guerra!
La guerra fredda fra la sala cinematografica e la “sala” televisiva offerta da Netflix e altre piattaforme streaming va avanti già da un po’ ma si è fatta particolarmente calda soprattutto durante i due festival cinematografici più importanti, in primis al Festival del cinema di Cannes, dove il direttore Thierry Fremaux ha vietato di partecipare al concorso i film di produzione Netflix proprio per salvaguardare le sale.
Al contrario, al Festival del Cinema di Venezia il direttore Alberto Barbera invece assume la posizione opposta: spalanca le porte al colosso dello streaming portando in concorso diversi film quali: The Other Side of the Wind, Sulla mia Pelle, The ballad of Busters Scruggs dei Coehn e soprattutto Roma di Alfono Cuaròn che si è aggiudicato anche il Leone d’Oro.
Una grande rivincita per Netflix ma allo stesso tempo che ne sarà della magia della sala?
Storicamente sappiamo che nulla muore ma tutto si trasforma, così è successo anche per la fruizione cinematografica, partendo dal nickelodeon, passando per i movie palace fino ad arrivare alla sala odierna in competizione col divano di casa.
Che si tratti di una sola fase o di una vera e propria trasformazione, il Ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli si assume l’incarico di salvaguardare gli esercenti delle sale e di garantire che un film venga distribuito prima e unicamente in sala e poi potrà passare per gli altri canali (streaming, home video…) una volta trascorsi i 105 giorni previsti dal decreto legge del 2016, questi giorni però potranno accorciarsi in casi particolari.
Bonisoli annuncia il decreto in un videomessaggio inviato alla presentazione a Roma di una ricerca Agis/Iulm
“Mi accingo oggi a firmare il decreto che regola le finestre in base a cui i film dovranno essere prima distribuiti nelle sale e dopo di questo su tutte le piattaforme che si vuole […] assicurare che chi gestisce una sala sia tranquillo nel poter programmare film senza che questi siano disponibili in contemporanea su altre piattaforme […] “
Alberto Bonisoli trova il consenso anche di Francesco Rutelli presidente dell’Anica, secondo cui:
“è un buon accordo tra tutte le componenti della filiera del Cinema italiano”
E di Carlo Fontana presidente dell’Agis:
“evitare la concorrenza sleale e rilanciare il cinema come elemento di promozione della cultura è una richiesta che facciamo da tempo e finalmente si è trovata una soluzione che salutiamo con grande piacere”
Ultimo ma fondamentale obiettivo di Bonisoli è quello di consolidare la programmazione cinematografica estiva, da sempre considerata solo per i film di serie B
“Stiamo lavorando con produttori e distributori – ha detto – affinché la prossima sia la vera prima estate del cinema italiano con grandi blockbuster che escono già da agosto”.