Scheda del Film:
Titolo: Detroit
Genere: Drammatico;
Cast: John Boyega, Will Poulter, Anthony Mackie, Hanna Murray, Jack Reynor;
Regia: Kathryn Bigelow;
Sceneggiatura: Mark Boal;
Budget: 15.525.229 dollari
Anno: 2017
Durata: 143 minuti
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Recensione del film “Detroit”
Presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma 2017, il film “Detroit” di Kathryn Bigelow è una fotografia cruda ed agghiacciante di quanto sucesse nel 1967 a Detroit, in seguito ad una rivolta sangiunosa tra polizia e afroamericani.
La Bigelow riesce a rendere la storia una sorta di agghiacciante documentario, buttandoci subito nell’azione, e facendoci sentire a pelle tutto l’orrore dei fatti accaduti. Un film importante, da vedere soprattutto perché è molto più attuale di quanto si possa immaginare. Il razzismo e l’abuso di potere da parte delle forze dell’ordine, i soprusi e le violenze, possono cambiare periodo storico, ma hanno alla base la stessa radice di odio. La Detroit raccontata dalla Bigelow non è dunque molto lontana dall’attualità.
Le rivolte di Detroit del 1967
Facciamo un passo indietro e vediamo da dove il film ha tratto la sua trama. Ad inizio film, grazie ad alcune diapositive, la Bigelow crea le premesse storiche per traghettarci nel film, raccontando di come negli anni ’60 dello scorso secolo, i sentimenti raziali si erano molto inaspriti nella città di Detroit. Gli abitanti afroamericani erano stati confinati in quartieri ristretti, e subivano violenza e abusi soprattutto dagli agenti di polizia bianchi.
I reali fatti di cronaca, così come il film, hanno inizio con un raid della polizia in un bar privo di licenza. il Blind Pig. Tutti i presenti (per la maggior parte afroamericani) vengono cacciati dal locale e portati via. Da qui, la scintilla della rivolta si accende tra la folla di coloro che hanno sempre subito, gli afroamericani. Nonostante i tentativi di sedare le prime rappresaglie, la rivolta diventa man mano più grande, portando in tre giorni (dal 23 al 27 luglio 1967) a 43 morti, 1.189 feriti, e oltre 7.200 arresti.
La Trama di “Detroit”
Il film “Detroit” ci catapulta direttamente nell’azione, partendo con l’ingresso della polizia nel locale senza licenza e con il successivo scoppio della rivolta. Mentre la città inizia a bruciare, allargandosi dal quartiere afro a quelli limitrofi, Larry sta per esibirsi in un teatro con il suo gruppo vocale. Lo spettacolo viene però interrotto e i presenti invitati a tornare nelle proprie abitazioni. Larry, deluso dalla serata, si attarda per le strade insieme ad un suo amico, ma una volta visto la pericolosità della città in quelle ore, i due decidono di prendere una stanza in un hotel.
È proprio nell’hotel che si concentrerà il cuore del film. Qui, in seguito ad alcuni spari, un gruppo di ragazzi neri e due ragazze bianche, vengono torturati, picchiati e minacciati dalla polizia. Larry e il suo amico si troveranno quindi coinvolti in una situazione agghiacciante, che la regista ci fa vivere molto da vicino grazie ad una regia veloce, nervosa, molto vicina al linguaggio documentarista.
Come ci viene spiegato anche alla fine del film, molti pezzi della storia sono stati romanzati, perché purtroppo non si è in possesso di tutti i verbali storici dei fatti accaduti. Quello che però c’è di vero, il nocciolo stesso della questione, è la crudezza e l’odio disumano che acceca i razzisti. Il modo barbaro in cui così tante volte nella storia sono stati calpestati i diritti umani, la scelleratezza di chi odia, la follia di chi decide di girarsi per non vedere, il coraggio di chi rischia per la giustizia… una giustizia che purtroppo non sempre si compie.
La Recensione
Valutazione
Una fotografia dai connotati documentaristici di una delle pagine nere della storia moderna americana. L'odio razziale di Ieri che fa guardare all'Oggi