“Disco Boy” è l’unico film italiano in concorso al Festival di Berlino 2023. Il fim rappresenta l’opera prima di Giacomo Abbruzzese ed ha tutte le carte in regola per diventare un cult movie.
Il regista è tarantino anche se di formazione parigina, e accanto alla Francia capofila co-produttiva brilla la virtuosa società italiana Dugong Films.
“L’idea del film è arrivata dall’incontro in una discoteca con un ballerino che era stato un soldato. Un corpo mutante dall’apparente inconciliabilità. Da tempo volevo fare un film di guerra, ma da una prospettiva diversa, volevo dare una complessità e una profonda umanità ai personaggi senza etichettarli. È stato un esordio durissimo da portare a casa, 10 anni per metterlo in piedi. Ho cercato di portare il mondo elettronico nella giungla”, ha sottolineato il regista.
Al centro della pellicola c’è infatti la vicenda del giovane bielorusso Aleksei, interpretato da Franz Rogowski che già aveva lavorato con un regista italiano, ovvero Gabriele Mainetti per “Freaks Out”, intenzionato con l’amico Mikhail a lasciare il Paese per arrivare in Francia dove viene ingaggiato da un trainer della Legione Straniera che lo porterà in Niger dove l’incontro con un altro combattente, un eco-terrorista, quasi suo alterego, Jomo e con sua sorella Udoka saranno per lui rivelatori. Al di là dei confini, oltre la vita e la morte, i loro destini infatti si intrecceranno.
Il destino del protagonista, in un film che parte come racconto realistico e diventa poi quasi psichedelico, è quello di trovare una propria identità completamente diversa da quella che immaginava, anche grazie al proprio “nemico”.
“Disco Boy” Festival di Berlino 2023: la descrizione del regista
Il regista parlando del suo lavoro ha dichiarato:
“Non mi interessava rappresentare ogni personaggio come vittima, mi piaceva più immaginarli come corpi desideranti, nel senso che fossero ancora capaci di immaginare per i loro stessi e per i loro cari una vita migliore”.
Gli interpreti del film, un vero “war movie” atipico, stilizzato ed energico nelle sale cinematografiche dal 9 Marzo, sono Franz Rogowski e Morr Ndiaye.
“Questa guerra non appartiene ad Aleksei ma in qualche modo si trova a combatterla, ma penso che una guerra non appartenga quasi a nessuno di quelli che la combattono. In qualche modo lui accetta di diventare un fantasma in maniera consapevole: meglio fantasma, meglio illegale, che quel passaporto a quel prezzo”, conclude il regista.
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