Se avete amato il film di Quentin Tarantino del 2012 e, ancora prima, quello del 1966 diretto da Sergio Corbucci, questa sarà per voi certamente una buona notiza.
Sky Original e Canal + hanno deciso di dare il via a una nuova coproduzione internazionale dedicata all’eroe western portato sul grande schermo dal regista italiano prima e da quello statunitense poi, dopo ben 46 anni, e ridargli una nuova vita sul piccolo schermo.
Il primo ciak è previsto a maggio 2021, ed il protagonista della serie Matthias Schoenaerts, conosciuto per lo più per i suoi ruoli cinematografici in film come The Danish Girl, Via dalla pazza folla, Un sapore di ruggine e ossa, avrà finalmente un ruolo di rilievo.
La serie di Django sarà diretta da Francesca Comencini
Sono già avanzati i lavori della nuova serie tv liberamente ispirata al film di Sergio Corbucci, e che è stato fonte di ispirazione anche per lo scatenato lungometraggio Django Unchained del regista Quentin Tarantino. Le riprese della serie targata Sky Original e Canal+ inizieranno tra pochi mesi, a maggio 2021, e i primi episodi saranno diretti da Francesca Comencini, che sarà anche direttrice artistica della serie.
Si tratta decisamente di un progetto molto ambizioso, anche di non facile realizzazione, che sicuramente permetterà di dare un approccio non consueto al genere western. Quello che si cercherà di dare è un taglio contemporaneo e psicologico. La serie sarà trasmessa su Sky in Italia, Regno Unito, Irlanda, Austria e Germania e sui canali Canal+ in Francia, Benelux e Africa.
La serie Django, prodotta in inglese da Cattleya (che intende seguire il successo ottenuto con ZeroZeroZero e Gomorra), coinvolgerà anche Atlantique Productions (Midnight Sun, The Eddy), conosciuta casa di produzione francese che fa parte del gruppo Mediawan, due episodi dello show sono stati scritti da Max Hurwitz. Nel ruolo del protagonista, come già anticipato, il pluripremiato attore Matthias Schoenaerts (The Danish Girl, Via dalla pazza folla, Un sapore di ruggine e ossa).
Francesca Comencini, coinvolta in maniera importante in questo progetto, ha voluto commentare la nuova serie in prima persona:
Django mi ha catturata fin da subito, anche grazie a personaggi femminili estremamente forti. La serie offre un nuovo e interessante punto di vista sull’idea di mascolinità nel genere western. È una storia universale che celebra la diversità e le minoranze. Sono sicura che Django incuriosirà e affascinerà gli spettatori di tutto il mondo».
La trama della serie Django
La serie sarà ambientata nel selvaggio West, a cavallo fra il 1860 e il 1870, Django racconta la storia di Sarah e John, fondatori di New Babylon, una città di emarginati, popolata da uomini e donne di ogni estrazione, razza e credo, che accoglie tutti a braccia aperte. Perseguitato dal ricordo dello sterminio della sua famiglia, avvenuto otto anni prima, Django continua a cercare sua figlia, convinto che sia sopravvissuta al massacro.
L’uomo rimarrà decisamente sconvolto nel ritrovare la figlia, dopo un po’ di tempo, a New Babylon, in procinto di sposare John. Ma Sarah, che ora è una donna adulta, vuole che Django se ne vada, poiché teme che restando possa mettere a repentaglio New Babylon. Django, però, crede che la città sia in pericolo e non è assolutamente disposto a perdere sua figlia una seconda volta.
La trama originale del film di Sergio Corbucci
La storia è ambientata a sud degli Stati Uniti, al confine con il Messico, finita la guerra di secessione. Django è un reduce nrodista che cammina con una sella in spalla e trascina con sé una cassa da morto.
Arrivato nei pressi di un ponte che permette di superare le sabbie mobili, da lontano osserva quattro messicani che frustano una donna, Maria, incolpandola di aver cercato di fuggire. Altri cinque uomini, con dei fazzoletti rossi al collo, intervengono uccidendo i messicani. Ma anche loro sono intenzionati a uccidere la donna, che odiano in quanto messicano-statunitense. Sul punto di essere bruciata viva, Maria viene salvata da Django che elimina i cinque, dimostrando grande rapidità e precisione nell’uso della pistola.
Django e Maria raggiungono il saloon del paese più vicino, una città quasi fantasma le cui strade sono ricoperte di fango. Nel locale uniche ospiti sono un gruppo di prostitute, di cui anche Maria tempo addietro faceva parte. L’albergatore, di nome Nataniele, accoglie i due controvoglia; ha paura che la loro presenza venga presto scoperta dal maggiore Jackson, il capo di una setta razzista, i cui membri indossano fazzoletti o cappucci rossi, che è solito sfogare il suo sadismo sparando a messicani inermi dopo averli spinti a scappare.
E la storia, poi, continua per concludersi con la resa dei conti al cimitero di Tombstone dove Django gravemente ferito alle mani si è portato e aspetta l’arrivo di Jackson e dei suoi; ma Django ha le mani fracassate e non può impugnare la pistola né tanto meno premere il grilletto per sparare. Allora freneticamente e con difficoltà strappa con i denti l’anello inferiore coprigrilletto e appoggia la pistola su una croce del cimitero in modo da tenere premuto il grilletto e sparare portando indietro rapidamente il cane con il palmo della mano. Agendo in questo modo rapidamente riesce ad uccidere Jackson e i suoi ultimi uomini rimasti che erano corsi al cimitero per ucciderlo. Alla fine se ne va, lasciando la pistola presso la tomba da cui aveva sparato, quella di Mercedes Zaro, presumibilmente sua moglie.