Don’t Look Up è il film diretto da Adam McKay (Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno, Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe, Grimsby – Attenti a quell’altro) è tratto da una storia realmente accaduta? Questa è la domanda che si fa sempre più insistente nelle ultime ore, forse anche per il grande clamore suscitato dalla pellicola, attesa in tutto il mondo.
Il film, distribuito limitatamente in alcuni cinema statunitensi a partire dal 10 dicembre 2021, e in Italia dall’8 dicembre, e poi reso disponibile su Netflix a brevissimo giro, ovvero a partire dal 24 dicembre dello stesso anno, è stato guardato da moltissimi spettatori, che si sono divisi in merito alla sua riuscita o meno. Alcuni lo hanno amato moltio, altri ne hanno invece parlato molto male.
Ma qual è la verità? Partiamo dall’inizio, ovvero l’incipit del film che subito mette in allerta gli spettatori: “basato su fatti realmente possibili”. Il regista, dunque, decide sin da subito di cimentarsi con un’opera fortemente provocatoria, condita da una buona dose di ironia, in cui decide che la scienza, materia per definizione non democratica e fortemente legata alle dimostrazioni pratiche, si trova suo malgrado a dover fare i conti con un mondo in cui la verità, per essere ascoltata dal grande pubblico, deve presentare anche una certa dose di spettacolarità.
L’idea alla base del film Don’t Look Up: verità o finzione?
La domanda rispetto alla veridicità della storia raccontata nel film non può avere una risposta univoca. Sicuramente la scelta del regista è stata quella di giocare molto sull’attualità, su ciò che di imponderabile è accaduto negli ultimi anni – due dei quali funestati dalla pandemica da Covid-19 -, criticando con ferocia, e su più fronti, la politica e ilmondo dell’informazione.
In Don’t Look Up il regista Adam McKay e i suoi interpreti, da lui accuratamente scelti, non si sono fatti scrupoli a tratteggiare e poi descrivere con grande sadismo e un po’ di crudeltà una classe dirigente completamente disinteressata al reale benessere dei cittadini. E parliamo sia di quella parte composta dagli elettori di una presidentessa, sia degli spettatori di una trasmissione del mattino molto seguita.
Cose, quindi, che possiamo riscontrare facilmente ogni giorno, in qualsiasi paese, in una realtà in cui i mass media non si fanno scrupoli a sedare gli animi delle persone presentando loro tristi verità sotto forma di un inutile e spesso volgare intrattenimento. E, in aggiunta a questo, si raccontano anche vicende per le quali la politica è passivamente sottomessa agli interessi economici di pochissimi a danno di tutti gli altri.
Non deve stupire, quindi, che anche di fronte all’apocalisse, la gente non abbia nemmeno la forza di chiedere delle risposte concrete. Potremmo dire, quindi, che in Don’t Look Up esiste un reale racconto della realtà che viviamo. Il film, come vi abbiamo già raccontato nella recensione di Don’t Look Up, ha messo in luce il peggio di molte situazioni, raccontate con una graffiante mano che, nonostante le risate, ci ricorda anche quanto possiamo andare, così, incontro a una rovina senza possibilità di appello alcuno.
E voi cosa ne pensate di questo film? Siete riusciti a farvi un’opinione rispetto al suo contenuto? Secondo voi racconta delle verità, fatti reali? Lasciate un commento per dire la vostra!