Il film di Alexander Payne “Downsizing – Vivere alla grande”, è una commedia satirica di fantascienza. Riduce Matt Damon a una statura di cinque pollici, ma non riesce a renderlo interessante nel processo.
Un cast stellare in un mondo in miniatura
Udo Kier, Matt Damon e un simpatico Christoph Waltz sono i protagonisti di “Downsizing – Vivere alla grande”. Nel film, c’è una soluzione per ogni problema. Non riesci a pagare le bollette? Sei preoccupato per la tua impronta di carbonio? Vuoi dare una scossa alla monotonia del tuo lavoro, del tuo matrimonio o della tua routine quotidiana? C’è una risposta che va bene per tutti. All’inizio del film, un gentile scienziato norvegese di nome Dr. Asbjørnsen (interpretato da Rolf Lassgård) inventa un modo per ridurre le persone a una altezza di circa cinque pollici. Presenta la sua scoperta al mondo come un modo per combattere il cambiamento climatico, riducendo in modo significativo l’inquinamento e i rifiuti. È un’idea nobile che diventa rapidamente l’ultima moda del momento. Ovviamente si dimentica di elencare anche gli svantaggi: vulnerabilità ad agenti atmosferici, animali e tante altre cose… ah, e si rischia di morire durante l’operazione.
Un film ambizioso ma non del tutto riuscito
Payne, insieme al suo co-scrittore e frequente collaboratore Jim Taylor, ha chiaramente l’obiettivo di creare una satira sociale di grande portata. “Downsizing – Vivere alla grande” è un film strano, pieno di effetti speciali e dettagli di produzione bizzarri che mostrano un mondo in miniatura. Ma è anche il tipo di film che Payne ama fare, ovvero segue un uomo mediocre (interpretato da Matt Damon) che cerca di trovare il suo posto nel mondo e impara lezioni importanti, seppur sottili, sull’umanità. Se Payne fosse riuscito a mescolare i generi in modo efficace, “Downsizing – Vivere alla grande” avrebbe potuto essere un capolavoro. Ma non ci riesce.
Matt Damon: un protagonista dimenticabile
Il problema principale è il totale anonimato di Damon nel ruolo principale. Interpreta Paul Safranek, un fisioterapista del Nebraska senza carisma che decide di sottoporsi al “downsizing” per rendere la sua vita più interessante. Sì, i film di Payne spesso parlano di uomini del Midwest in preda a una crisi di mezza età, ma Damon rende il suo personaggio talmente insignificante da sembrare praticamente in coma. Perché Paul vuole ridursi? Perché la sua vita è noiosa. E cosa succede dopo che si è ridotto? La sua vita rimane noiosa.
Il fascino e le limitazioni del downsizing
La prima mezz’ora del film, si concentra sul fascino del “downsizing”. Quando sei alto cinque pollici, tutto costa molto meno, poiché le tue esigenze materiali sono molto più piccole. Stai anche contribuendo a salvare il pianeta, producendo molti meno rifiuti. E rimani comunque un cittadino che può votare e persino partecipare a feste (purché qualcuno sia così gentile da portarti in giro in una scatola in miniatura). C’è però una grande controindicazione: una volta che ti sei miniaturizzato, non c’è modo di tornare indietro.
Un mondo ricco di possibilità ma poco esplorato
La premessa ricca di “Downsizing – Vivere alla grande” offre a Payne molte opportunità per sviluppare alcune allegorie di fantascienza intriganti. Ci sono accenni di tensione politica tra i “grandi” e i “piccoli”, dato che il pianeta inizia a svuotarsi man mano che più persone si trasferiscono in colonie in miniatura. La perdita di persone a causa del “downsizing” potrebbe far pensare alla migrazione verso i sobborghi. Ma la sceneggiatura presenta solo pochi accenni a tali paralleli nella vita reale, prima di affrontare rapidamente, ma senza esplorare a fondo, altre idee.
Personaggi secondari e lezioni di vita
Paul ha una moglie, Audrey (interpretata da Kristen Wiig). Nella sua colonia ridotta, Paul incontra Dusan (un delizioso Christoph Waltz), un playboy che fa soldi con il mercato nero, comprando un sigaro cubano e dividendo in mille piccole repliche per i suoi amici in miniatura. Anche questa sembra un’opportunità divertente per approfondire ulteriormente il mondo che Payne ha creato, ma Dusan e il suo amico ancora più esuberante Joris (Udo Kier, meraviglioso come sempre) non hanno molto da fare oltre a dispensare aforismi.
Cambiamenti e realizzazioni
Paul cambia grazie a Ngoc Lan Tran, una donna vietnamita interpretata da Hong Chau. Lei è un’attivista e vive nella stessa piccola città di Paul. Con il suo entusiasmo, fa capire a Paul che anche in un posto che sembra perfetto, ci sono problemi grandi come l’ingiustizia. Anche se l’attrice Hong Chau è molto brava, il suo personaggio sembra esistere solo per aiutare Paul a capire una cosa: non basta scappare in un posto nuovo per essere felici o migliori. Paul deve prima capire che ha delle qualità buone e accettarsi per come è.
Un finale che lascia l’amaro in bocca
Tutti questi elementi della storia di “Downsizing – Vivere alla grande” sono così audaci che tifavo per Payne nel tentativo di dare un senso narrativo al tutto. Ma in due ore e 15 minuti, l’unico spunto che il film offre è che la stagnazione fa parte dell’esistenza e che, mentre probabilmente non possiamo impedire la fine del mondo con scoperte scientifiche incredibili, tutto ciò che conta è che gli esseri umani siano lì l’uno per l’altro. È un messaggio stucchevole e banale, esattamente ciò che non cercavo in una commedia di Alexander Payne. Il suo stile di usare battute pungenti e la sua abilità di mostrare affetto in modo discreto sembrano essere spariti in questo film. Ho cercato di trovarli, ma non ci sono riuscito.
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La Recensione
Downsizing - Vivere alla grande
"Downsizing - Vivere alla grande" è un film che esplora cosa succederebbe se potessimo ridurci a cinque pollici per risolvere problemi come il cambiamento climatico e le bollette alte. Matt Damon interpreta Paul, un uomo annoiato dalla sua vita che decide di "ridursi" per cercare qualcosa di più. Ma scopre che anche un mondo in miniatura ha i suoi problemi. Il film vuole essere una satira sociale e una storia di crescita personale, ma non riesce a centrare il bersaglio. Anche se l'idea è originale, la storia si perde in troppi dettagli e non arriva al punto.
PRO
- Idea originale: Il concetto di ridurre le persone è fresco e stimola la curiosità.
- Cast stellare: Matt Damon e Christoph Waltz fanno parte del film.
CONTRO
- Trama dispersiva: Il film si perde in troppi dettagli e non arriva al punto.
- Messaggio confuso: Cerca di essere sia una satira che un dramma, ma non riesce in nessuno dei due.