È stato da poco rilasciato il primo trailer di “Cargo”, il nuovo film Netflix prodotto da Umbrella Entertainment; il film verrà presentato al Tribeca Film Festival e approderà sulla piattaforma madre il 18 Maggio.
Il film è l’opera prima della regista Yolanda Ramke ed è stato girato completamente in Australia.
Martin Freeman, ovvero: Bilbo Baggins diventa zombie
Protagonista della pellicola, troveremo il sempre più lanciato Martin Freeman. Inglese, classe ’72, dopo una lunga gavetta in serie tv e film di scarso successo, nel 2012 entra nell’ olimpo del cinema fantasy impersonando il mitico Bilbo Baggins nella seconda trilogia tolkeniana di Peter Jackson “Lo Hobbit”, mentre in tv interpreta il dottor Watson accanto a Benedict Cumberbatch in “Sherlock”. L’agente Everett Ross, personaggio ricorrente nel Marvel Cinematic Universe, completa il trittico di personaggi che consacrano definitivamente Freeman.
In “Cargo”, come nell’imminente horror “Ghost Stories”, l’attore inglese accantona (almeno per il momento), il carattere mite del celebre hobbit per virare verso l’inquietudine di un personaggio per lui completamente nuovo: uno zombie. O meglio, colui che sta per diventarlo.
Nel film della Remke infatti, Freeman interpreta Andy, un padre che, dopo essere stato contagiato dalla moglie, ha solo 48 ore per trovare qualcuno che si occupi della figlioletta prima di trasformarsi completamente. Durante il viaggio verrà aiutato da una tribù di aborigeni e da una misteriosa ragazza.
La nuova età d’oro degli zombie movies
Già dal trailer, “Cargo” sembra volersi presentare come uno “zombie movie” nuovo, privo dei vecchi stereotipi anni ’80. Tanto per iniziare i campi lunghissimi degli sconfinati paesaggi australiani imprimono alla fotografia una luce così intensa e calda da risultare quasi un ossimoro in un film horror. Il tema dell’amore genitoriale, della volontà paterna di mettere al sicuro la figlia prima della propria trasformazione (che possiamo leggere come allegoria di malattia e morte), ci fa sperare davvero in una trama innovativa e di spessore.
Già da qualche anno comunque, il cinema sembra aver, passatemi il gioco di parole, riesumato gli zombie. Se è vero che i non morti sembravano sepolti per sempre nell’immaginario degli anni ’80, tra i film di George A. Romero e i passi dell’indimenticabile “Thriller” di Michael Jackson, da circa un decennio sembrano essere tornati a popolare i nostri incubi e gli schermi di tutto il mondo. Da “Io sono Leggenda” a “World War Z” passando per il tenero “Warm Bodies” e diversi altri: non più esseri inebetiti e claudicanti, ma guerrieri spietati, agili predatori e talvolta, persino, teneri outsiders.
Il mondo del cinema ha ancora molto da raccontare su queste creature, forse perché, come novelli “Frankenstein” nascondono l’arcano desiderio dell’uomo di sconfiggere la morte.