Il nostro eterno amore per le classifiche non poteva che finire nel manifestarsi anche in una sfida estremamente difficile – e forse anche un pochino personale: oggi abbiamo deciso infatti di parlarvi di quelli che riteniamo essere i dieci film più belli di sempre di una colonna portante della storia del cinema, il regista Stanley Kubrick.
Nato nel 1928 a New York, Kubrick è da sempre considerato uno dei migliori registi mai esistiti e le sue opere sono ad oggi considerate dai critici tra i più importanti contributi alla cinematografia mondiale del ventesimo secolo. Ha diretto un totale di tredici cortometraggi, uno dei quali gli valse un Oscar ai migliori effetti speciali nel 1969 – ma non vi diremo ancora per quale film, perché rischieremmo di spoilerarvi cosa succederà nella classifica.
Non è facile – o forse è proprio impossibile, non prendiamoci in giro – costruire una classifica per parlare di quelli che possono essere i migliori film di sempre di un regista che ha fatto la storia: ma noi ci abbiamo provato e vogliamo condividere con voi le nostre scelte.
Voi sarete d’accordo? Fateci sapere nei commenti!
10 Paura e desiderio
Prima dei grandi e più noti capolavori, c’è stato “Paura e desiderio” (Fear and Desire in lingua originale), primo lungometraggio da lui mai realizzato pensate, con un team di sole 15 persone. Al centro vengono presentate tematiche di guerra a Kubrick sempre molto care, un’analisi accurata di personaggi molto complessi che vedremo essere il filo conduttore anche nelle altre opere del regista.
Le critiche alla pellicola furono miste, sia positive che negative, anche se in generale viene concordato che questo film rappresenta per Kubrick un gradino di partenza da cui è partito per migliorare sempre di più negli anni a venire. “Paura e desiderio” è senza dubbio un film imperfetto, che segna però l’inizio di una carriera che andrà sempre di più verso l’alto.
9 Orizzonti di Gloria
“Orizzonti di gloria” (Paths of Glory in lungua originale) è un film del 1957 che è inoltre tratto dall’omonimo romanzo di Humphrey Cobb. Il film è ambientato durante la prima guerra mondiale e ha visto Kirk Douglas nei panni del colonnello Dax, un ufficiale comandante di soldati francesi che si rifiutano di continuare un attacco suicida, dopo il quale Dax tenta di difenderli contro un’accusa di codardia in una corte marziale.
Riprende molti temi già visti in “Paura e desiderio“, soprattutto quello della guerra che rimane al centro di entrambe le pellicole. Un film riuscito. Vi lasciamo una delle nostre citazioni preferite:
“Lei è un abbietto, alcolizzato, gozzovigliante topo di fogna. Con una bottiglia al posto del cervello e un filo di bava dove avrebbe dovuto esserci la spina dorsale.”
8 Rapina a mano armata
Film del 1956, “Rapina a Mano Armata” (The Killing in lingua originale) fu scritto dallo stesso Kubrick con Jim Thompson sulla base dell’omonimo romanzo di Lionel White.
Il film racconta una complessa rapina a un ippodromo dai punti di vista di diversi personaggi: il principale è quello di Johnny Clay (interpretato da Sterling Hayden), protagonista e organizzatore del colpo, che pianifica un meccanismo criminale quasi perfetto che si inceppa solo per colpa del caso.
Il punto di forza della pellicola è che Kubrick scelse di privilegiare una struttura di narrazione non del tutto lineare, con diversi e continui salti indietro e in avanti nel tempo, che rendono la storia molto avvincente e dinamica.
7 Barry Lindon
Per questo film, “Barry Lyndon”, Kubrick si fece costruire un obbiettivo apposito per poterlo girare con la luce naturale, un processo, oltre che estremamente costoso, anche molto complesso.
La particolarità sta sicuramente nel fatto che, se da una parte le scene girate durante il giorno non presentano alcun problema, quelle girate durante la notte mostrano una notevole limitazione nei movimenti da parte dei personaggi, che appunto dovevano muoversi il meno possibile per “non essere fuori fuoco”.
6 Eyes Wide Shut
Ultimo lavoro di Kubrick, con Tom Cruise e Nicole Kidman: i due erano sposati durante il film e fu l’ultima occasione in cui i due lavorarono insieme, dopo la separazione rovinosa che accadde poco dopo. Un film che riesce a dare un intricato scorcio e un’interessante analisi di quello che potrebbe diventare il tradimento nel matrimonio e che esplora i vizi e le paure della società. Secondo molti critici, non si tratta solo di uno dei più complessi film di Kubrick, quanto piuttosto dell’intera storia del cinema.
Le riprese di “Eyes Wide Shut” iniziarono il 4 novembre del 1996 e si conclusero il 3 febbraio 1998, esattamente dopo anni dopo il rilascio di “Full Metal Jacket“. Il fatto di avere scelto come protagonisti due star come Tom Cruise e Nicole Kidman, ai tempi appunto sposati anche nella realtà, nonché la morte improvvisa del regista a meno di una settimana dopo averne completato il montaggio, hanno fatto del suo ultimo film uno dei più chiacchierati e attesi della storia del cinema.
5 Full Metal Jacket
Film del 1987, “Full Metal Jacket” è forse uno dei più iconici e ricordati film del genio Stanley Kubrick, e si ispira al romanzo “Nato per uccidere” di Gustav Hasford, un ex Marine e corrispondente di guerra che ha anche collaborato alla sceneggiatura.
La pellicola è considerata dai più come dei film di guerra più apprezzati di sempre, offrendo allo spettatore una prospettiva diversa e cruda della guerra in Vietnam, seguendo nella prima parte il percorso di addestramento, e nella seconda le esperienze sul campo di un gruppo di Marines.
L’inflessibile sergente Hartman ha il compito di plasmare i futuri militari che dovranno difendere gli Stati Uniti dalla minaccia vietnamita. Tra gli altri, spiccano Joker (Matthew Modine), Cowboy (Adam Baldwin) e Leonard Lawrence (Vincent D’Onofrio), presto soprannominato Palla di Lardo per via della sua forma non proprio impeccabile.
4 Dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba
Nel film meglio semplicemente conosciuto come “Dottor Stranamore” (in lingua originale dal lunghissimo titolo Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worrying and Love the Bomb) siamo invece in piena Guerra Fredda: le pellicola uscì appunto nel 1964, ed è liberamente tratta dal romanzo “Red Alert” di Peter George.
Nonostante i temi siano pesanti e anche qui legati alla guerra, il film risulta molto ironico ed è in grado trovare i giusto equilibrio tra leggerezza e la complessità di un periodo storico molto delicato. Ecco come lo stesso Kubrick ha descritto la pellicola:
«La mia idea di girarlo come una commedia da incubo venne nelle prime settimane di lavoro sulla sceneggiatura. Trovai che cercando di mettere della carne attorno alle ossa e immaginando le scene nella loro completezza, bisognava continuare a tenere fuori cose che erano assurde o paradossali, se si voleva evitare che fossero divertenti; e queste cose sembravano essere vicine al cuore delle scene in questione.»
3 The Shining
Forse uno dei film di Kubrick più discussi, in quanto si avvicina al genere horror, ma non lo rappresenta propriamente. “The Shining” è un film degli anni ottanta basato sull’omonimo romanzo di Stephen King. Il protagonista è Jack Torrance, interpretato da un incredibile Jack Nicholson che, costretto all’isolamento in un hotel di montagna, comincia gradualmente ad impazzire: il tutto contornato dal figlio Danny, bambino che possiede appunto il potere della così tradotta “luccicanza” (the shining) che gli permettono di avere visioni sull’oscuro passato del luogo in cui si trova.
Nonostante il film sia oggi considerato un vero proprio cult e sia entrato a far parte dei film più significativi di sempre per la storia del cinema, quando venne distribuito al grande pubblico, King fu di tutt’altro avviso: lo scrittore lo ha sempre considerato con antipatia, ammettendo apertamente che non era d’accordo con alcune scelte prese dal regista.
Al di là di tutto non poteva non essere in uno dei più alti posti in classifica: con una fotografia meravigliosa e rigorosamente studiata ad arte e una composizione delle scene perfetta, per noi “Shining” merita questo terzo posto senza dubbio!
2 Arancia Meccanica
Al secondo posto il film di Kubrick per eccellenza che dipinge una società violenta, intollerante e terribile. Parliamo di “Arancia Meccanica” (A Clockwork Orange), film del 1971. Le scene sono estremamente violente anche se guardate ai nostri giorni, e come al solito Kubrick riesce a scavare nei personaggi estremamente difficili e affascinanti nella loro complessità.
Del regista, forse questo sembra essere il prodotto più fastidioso e rischioso.
1 2001: Odissea nello spazio
Non crediamo invece possa stupirvi la pellicola alla quale decidiamo di dare la medaglia d’oro, l’unica che tra l’altro è valsa il premio Oscar (quello ai migliori effetti speciali) dell’intera carriera di Kubrick (che però di nomination ne aveva ricevute ben 13): “2001: Odissea nello Spazio“, film del 1968.
Senza alcun dubbio il film più importante e iconico del regista, che ne segnò il culmine della carriera. Questo quello che egli stesso dichiarò in un’intervista, definendo la pellicola come una vera e propria esperienza visiva:
“Non è un messaggio che volevo trasmettere a parole. Il 2001 è un’esperienza: due ore e 19 minuti di pellicola e ci sono solo un po’ meno di 40 minuti di dialogo. Ho cercato di creare un’esperienza visiva, che penetra direttamente il subconscio con un contenuto emozionale e filosofico. Sei libero di speculare come si desidera sul significato filosofico e allegorico del film.”