Ed Sheeran è un cantautore del Regno Unito, classe 1991. Nonostante la sua giovane età, è senza dubbio uno dei cantanti più amati nel mondo grazie al suo talento, ma soprattutto grazie alla sua capacità di emozionare il pubblico con le sue canzoni. È stato il protagonista di brani di successo come Shape Of You, Perfect, Bad Habits, Galway Girl, Castle on the Hill per citarne alcuni.
E proprio Shape Of You è stata al centro delle attenzioni nell’ultimo periodo: il singolo più venduto nel 2017 ed il primo brano ad aver raggiunto 3 miliardi di stream su Spotify. Ma cosa era successo? È presto detto: Sami Switch ha accusato il cantante inglese di aver copiato la sua Oh Why, uscita nel 2015, trovando tra i due brani molte similitudini e mettendo sotto accusa anche i produttori del brano, Steve Mac e Johnny McDaid degli Snow Patrol. Dopo quattro anni è finalmente arrivata la risposta definitiva. È stato necessario un processo lungo 11 giorni, ma Ed Sheeran può finalmente tirare un sospiro di sollievo. Un giudice dell’Alta Corte, infatti, ha stabilito che non è stata infranta nessuna legge sul copyright e che c’erano differenze sostanziali tra le parti più rilevanti delle canzoni. Da parte sua, Ed Sheeran aveva sempre negato queste accuse, affermando che lui è solito dare sempre il giusto credito a chi lo aiuta a realizzare le sue canzoni:
“Faccio riferimento ad altre opere quando scrivo così come fanno molti cantautori. In tal caso informo la mia squadra in modo da compiere i passi necessari per ottenere l’autorizzazione”.
Come se non bastasse, i diritti d’autore per Shape of You, stimati in circa 20 milioni di sterline, erano stati congelati dopo che erano arrivate le accuse di plagio. Non appena arrivato il verdetto ufficiale, il cantante ha voluto dire la sua e lo ha fatto nel mondo che meglio gli riesce, ovvero tramite un video pubblicato sul suo profilo Instagram e che ha quasi raggiunto le 2 milioni di visualizzazioni, dove afferma:
“Sebbene siamo ovviamente contenti del risultato, credo che pratiche come questa siano troppo comuni ora e siano diventate una cultura in cui si fa un reclamo con l’idea che un accordo sarà più economico che portare l’artista in tribunale, anche se non c’è alcuna base per l’accusa. È davvero dannoso per l’industria del songwriting. Ci sono solo così poche note nella musica pop. È inevitabile che accada una coincidenza se 60.000 brani vengono pubblicati ogni giorno su Spotify. Non voglio togliere nulla al dolore sofferto da entrambe le parti di questo caso, ma voglio solo dire che non sono un’entità astratta. Non sono una società. Sono un essere umano. Sono un padre. Sono un marito. Sono un figlio. Le cause legali non sono un’esperienza piacevole e spero che questa sentenza significhi che in futuro si possano evitare cause legali infondate come questa”.
E tu cosa ne pensi di tutta questa situazione? Eri a conoscenza dell’accusa di plagio per Shape of You? Ti aspettiamo nei commenti!