El correo arriva su Netflix e porta con sé una trama che fonde suspense e elementi storici spagnoli. Il film, ispirato a eventi reali, combina realtà e finzione, integrando nel racconto estratti autentici di cronaca. Questo approccio serve a sottolineare come i crimini descritti nel film, anche se possono apparire eccessivi, siano in realtà possibili e non troppo distanti dagli eventi reali.
Il film “El Correo” è diretto da Daniel Calparsoro, e scritto da Alejo Flah e Patxi Amezcua.
Con una durata di circa 100 minuti, El correo offre uno sguardo intrigante sulla situazione finanziaria in Spagna tra il 1992 e il 2010. Anche se alcune scene sono un po’ ripetitive (eh sì, le feste a suon di alcol e droga!), vale decisamente la pena di dargli un’occhiata. Inoltre, gli appassionati del cinema spagnolo riconosceranno un sacco di volti noti.
Sebbene sia un film spagnolo, la trama si snoda attraverso diverse città europee come Bruxelles, Ginevra, Madrid e Marbella.
Il film si concentra sui temi della corruzione e sulle difficoltà economiche che la Spagna ha affrontato negli ultimi decenni.
Ma c’è di più: il film inizia a Hong Kong, dove si apre la scena prima di riportarci indietro nel tempo per raccontare la storia del protagonista di El correo e come è finito lì.
La vera narrazione inizia nel 1992, anno delle Olimpiadi e dell’Expo di Barcellona. L’anno successivo, il 1993, è stato un duro colpo per la Spagna e il momento in cui Ivan Márquez (interpretato da Arón Piper) sente per la prima volta gli effetti devastanti del denaro sulla sua famiglia, passando da una condizione di benessere a una di lotta in un anno.
Nel 2002, con l’introduzione dell’Euro, vediamo il passaggio dalle pesetas agli euro attraverso gli occhi di un Ivan ormai giovane adulto. E lui, come tanti suoi coetanei, si sente truffato, soprattutto dal proprio governo e dagli ufficiali eletti. Non sei il solo caro Ivan. Anche in Italia critichiamo l’Euro e la frase di Prodi: “l’Euro ci renderà ricchi.” Questo cambiamento risulta essere un periodo di opportunità per i più furbi, che non esitano a sfruttare i più poveri per arricchirsi ancora di più.
Ivan, originario di Vallecas, non si accontenta di vivere alla giornata. Lavorando come cameriere in un esclusivo club di golf a Madrid, coglie l’opportunità di avvicinarsi a persone influenti e non la lascia sfuggire. In men che non si dica, diventa un corriere belga per un’organizzazione internazionale dedita al riciclaggio di denaro. Da qui il titolo del film El Correo.
Ovviamente, Ivan aspira a qualcosa di più grande di un semplice corriere e continua a cercare modi per scalare le gerarchie del crimine. Scopre che la sua Costa del Sol è piena di denaro sporco e decide che è il luogo ideale per il suo prossimo colpo. Tra imprenditori edili, politici corrotti, banchieri, sportivi e persino la mafia cinese, non mancano le opportunità di guadagno.
Ivan non ha scrupoli: vuole solo la sua fetta di torta e poco gli importa delle persone che vengono truffate, cioè i poveri contribuenti. “Il denaro è come un virus,” dice freddamente, sottolineando che non ci si può aspettare di simpatizzare per alcuno dei personaggi. Non se ne ne salva uno, tutti con un torbido passato.
El correo è un monito potente: il crimine potrebbe anche non pagare subito, ma può volerci tempo prima che i colpevoli vengano scoperti. Alcuni ritengono che valga la pena vivere al massimo, anche brevemente. Anche se non amo particolarmente le numerose scene di nudità, che risultano un po’ monotone, riconosco che aggiungono un certo sapore alla storia di Ivan.
Con un cast stellare che include Arón Piper nel ruolo del protagonista e altri volti noti come Luis Tosar, Stefan Weinert, José Manuel Poga, Luis Zahera e Nourdin Batan, questo thriller merita sicuramente una visione. Non solo per come viene raccontato, ma anche perché ti fa riflettere su un pezzo importante della storia recente. Come dimostra il film, se non impariamo dal passato, siamo destinati a ripeterlo. E, come si vede, la storia del crimine è un circolo senza fine.
E tu hai visto “El Correo”? Ti è piaciuto? Dì la tua nei commenti.
La Recensione
El Correo
El correo è un thriller spagnolo su Netflix che intreccia realtà e finzione usando eventi storici reali. Mostra il crimine in diverse città europee dal 1992 al 2010. Interessante ma a tratti ripetitivo, il film offre un cast stellato e una profonda riflessione sulla corruzione. Tuttavia, alcune scene possono risultare monotone e ripetitive.
PRO
- Ottimo cast.
- Approccio intrigante che combina fatti storici con la narrazione.
CONTRO
- Ripetitività di alcune scene.
- Poteva intrecciarsi ancora meglio con i fatti reali. Alcuni non vengono spiegati a dovere.