Ieri sera è andata in scena la seconda serata dell’Eurovision Song Contest dal Pala Olimpico di Torino. In questo modo, altri dieci paesi si sono aggiunti a quelli dei vincitori della prima finale andata in onda martedì (qui la lista ed i nostri voti della prima serata) e sono pronti per gareggiare e contendersi il titolo durante la serata finale di domani quando andranno sul palco anche i nostri Mahmood e Blanco con la loro Brividi in una versione accorciata rispetto la versione originale. Mahmood e Blanco si esibiranno per noni e saranno in buona compagnia con i cantanti in grado di attirare l’attenzione del pubblico e far ballare o anche riflettere ed emozionare.
L’Eurovision Song Contest è, senza dubbio, una delle kermesse canore più amate in Europa e non solo. È sufficiente pensare che la prima semifinale ha fatto il boom di ascolti con il 27,02 % di share. La seconda semifinale, invece, era attesa con ansia dagli italiani poiché prevedeva l’esibizione di Achille Lauro in gara con San Marino. A discapito di quanto si credeva, ed anzi era uno dei favoriti alla vittoria, il cantante non è riuscito neanche ad aggiudicarsi un posto per la finale nonostante la sua sia stata un’esibizione degna di nota. Al contrario, invece, di Belgio, Repubblica Ceca, Azerbaijan, Polonia, Finlandia, Estonia, Australia, Svezia, Romania e Serbia che sono pronti per aggiudicarsi il gradino più alto del podio domani. Ma ora analizziamo insieme le esibizioni di ieri e diamo un voto a ciascun protagonista.
The Rasmus – Jezebel (Finlandia): voto 6
Aprono la serata e forse sentono un po’ di tensione, ma di sicuro ci si aspettava qualcosina di più da una band come la loro che ha dato il benvenuto ad una nuova chitarrista donna. La canzone mi verrebbe da definirla banale.
Michael Ben David – I.M. (Israele): voto 5
Innegabile il talento del cantante, ma nonostante questo la sua voce non riesce a conquistare il pubblico. Un brano dalle tonalità urban pop che non viene considerato adatto per l’Eurovision e che canta della difesa della propria identità. Una canzonetta tipica dei talent show.
Konstrakta – In Corpore Sano (Serbia): voto 6,5
Ad attirare l’attenzione, senza dubbio, la coreografia portata in scena con la cantante seduta su una sedia con davanti un catino dove si lava le mani. Testo del brano in parte in latino e viene criticata l’esaltazione nel cercare la perfezione fisica. In extremis conquista la finale.
Nadir Rustamli – Fade To Black (Azerbaijan): voto 6
Canta di un amore finito non nel migliore dei modi e, di conseguenza, anche i toni seguono i sentimenti iniziando lentamente per poi salire e tornare in discesa. Conquista la finale, ma la sua ballad non è in grado di andare oltre.
Circus Mircus – Lock Me In (Georgia): voto 5
Un ritornello che ti resta nella mente, ma che non è sufficiente. Neanche la loro presenza sul palco incuriosisce più di tanto.
Emma Muscat – I Am What I Am (Malta): voto 4,5
Insieme ad Achille Lauro era una delle favorite per l’arrivo in finale. Così non è stato poiché, nonostante l’inno della sua canzone ad accettarsi così come si è, sembra una brutta copia di Ariana Grande.
Achille Lauro – Stripper (San Marino): voto 7,5
E’ vero, non è riuscito a conquistare il passaggio in finale, ma nonostante questo è stato protagonista di una performance degna di nota, come ci ha abituati fin dall’inizio della sua carriera. Nessuno sul palco dell’Eurovision ha osato tanto quanto il cantante italiano che è apparso circondato dalle fiamme e dall’eccesso. È sufficiente pensare al toro meccanico con le corna di Swarovski. Peccato non abbia passato il turno, chissà come aveva in mente per la serata finale.
Sheldon Riley – Not The Same (Australia): voto 6,5
Si presenta sul palco per la prima parte della canzone con il volto coperto da una maschera di cristalli. Spesso tende ad esagerare, ma è importante il messaggio che vuole dare con la sua canzone: un bambino a cui viene diagnosticata la sindrome di Asperger e che è costretto a crescere in una famiglia di strette vedute.
Andromache – Ela (Cipro): voto 6
L’attenzione più che da Andromache, viene attirata dal deejay che mixa tutti i dischi su una base elettronica. Caos sul palco, tipico delle grandi feste.
Brooke – That’s Rich (Irlanda): voto 5
Una canzone dalle sfumature elettro pop che non pretende molto e che è già sufficiente essere arrivata sul palco dell’Eurovision.
Andrea – Circles (Macedonia del Nord): voto 6
Una canzone in chiave R&B con lo scopo di far commuovere il pubblico e magari ci riesce pure, ma non è questo ciò che serve all’Eurovision Song Contest che è alla ricerca di talenti e di spensieratezza.
Stefan – Hope (Estonia): voto 6
Definito uno degli uomini più belli del suo paese, forse se ci si sofferma sul suo aspetto fisico e non si ascolta la canzone si potrebbe anche dare un voto più alto. Ma così non è. La canzone permette al protagonista l’accesso alla finale dell’Eurovision, anche se l’atmosfera country e western non convince.
WRS – Llàmame (Romania): voto 4
Se non venivano presentati come i portabandiere della Romania potevano essere benissimo scambiati per i rappresentanti della Spagna. Forse tra le performance più banali della kermesse canora.
Ochman – River (Polonia): voto 6
Una voce sicura che dimostra il suo talento in una canzone dalle trame oscure dove si parla della necessità di abbandonarsi alla corrente di un fiume, da molti inteso come un suicidio. La sufficienza se la merita, ma di sicuro non si può paragonare al talento del nonno, il tenore Wieslaw Ochman.
Vladana – Breathe (Montenegro): voto 5
Nel periodo che stiamo vivendo, vuoi non avere in gara una canzone che parla del Covid? La cantante racconta di sua mamma e di tutte le vittime che il virus ha fatto nel giro di questi due anni. La canzone ha una parte anche in italiano, come omaggio alla nazione europea più colpita dal Coronavirus.
Jérémie Makiese – Miss You (Belgio): voto 7
Vincitore di The Voice, porta sul palco un po’ di divertimento e di voglia di ballare con il suo brano R&B che, ovviamente, non si distingue certo per l’originalità, ma in confronto ai colleghi che si sono esibiti fino a lui è già tutto diverso.
Cornelia Jakobs – Hold Me Closer (Svezia): voto 8,5
Una delle esibizioni migliori, d’altronde la cantante è tra le favorite per la vittoria dell’Eurovision Song Contest. Seppure parte lentamente nascondendosi dietro una timidezza ed una tristezza a metà strada tra Adele e Lana Delrey poi tutto sparisce e ci dimostra che la Svezia sa fare bene il pop.
We Are Domi – Lights Off (Repubblica Ceca): voto 6
Torniamo agli anni ’90 con la loro canzone e con la chitarra che viene suonata con un archetto. Per fortuna la serata si sta avviando verso la conclusione.
E tu hai seguito la seconda serata dell’Eurovision Song Contest? Quale è stata la tua performance preferita? Ti aspettiamo nei commenti!