E con sabato anche l’Eurovision Song Contest è giunto al termine. Un’edizione attesa con ansia poiché finalmente, dopo trent’anni, è tornata nel nostro paese. Un’edizione che ha stupito a cominciare dalla scelta di Laura Pausini, Mika ed Alessandro Cattelan come conduttori, ma anche per i cantanti in gara di alto livello, esibizioni degne di nota ed ospiti che hanno emozionato.
L’Eurovision Song Contest 2022 si è concluso con la vittoria dell‘Ucraina con i Kalush Orchestra ed il loro brano dal titolo Stefania. Si sa, erano già i favori e tutto è stato confermato, mentre i nostri Mahmood e Blanco con la loro Brividi sono arrivati sesti. Tuttavia, la vittoria non è stata ben vista da tutti o meglio, dal punto di vista morale sono tutti d’accordo e credono sia stato giusto far vincere l’Ucraina in un momento difficile come quello che sta vivendo il paese, ma dall’altra parte in molti non lo hanno trovato giusto ed hanno pensato che c’erano cantanti che meritavano maggiormente la vittoria. Ora resta il dubbio su dove andrà in scena l’Eurovision Song Contest 2023: si spera che tra un anno la situazione sia tornata alla normalità e che quindi si possa scegliere una tra le tante città dell’Ucraina, ma se così non fosse molti paesi (in primis l’Italia e la Spagna) sono pronti a dare il supporto necessario all‘Ucraina per l’organizzazione della kermesse canora in un paese che non sia il loro. Manca ancora un anno di tempo, intanto torniamo alla serata di sabato e vediamo i voti per ogni singola esibizione.
We Are Domi – Lights Off (Repubblica Ceca): voto 7
Compito arduo, ovvero quello di aprile la serata della finale. Non è mai facile essere i primi ad esibirsi, ma Dominika Hašková non si fa cogliere impreparata: con la sua voce potente è in grado di far dimenticare la tensione e di far ballare il pubblico. Energia contagiosa.
WRS – Llamame (Romania): voto 5,5
Anche durante la serata finale non è piaciuto il loro voler essere a tutti i costi spagnoleggianti. L’Eurovision Song Contest nasce con l’intento di portare sul palco diverse tradizioni e culture. La Romania cosa ha da spartire con la corrida?
Maro – Saudade, Saudade (Portogallo): voto 8
Una voce ed una presenza scenica in grado di ammaliare e conquistare. Grazia, talento e dolcezza la contraddistinguono ed è in grado di portare sul palco la malinconia, ovvero la saudade, tipica del popolo portoghese. Meritava il podio.
The Rasmus – Jezebel (Finlandia): voto 6,5
Rispetto l’esibizione della semifinale, sabato sono entrati più nel mood anche se ancora molto lontani dal gruppo grintoso che siamo abituati a conoscere, soprattutto Jezebel è apparso sottotono.
Marius Bear – Boys Do Cry (Svizzera): voto 6
Sufficienza per questo giovane ragazzo che ce la mette tutta, ma proprio non ci riesce ad attirare la curiosità del pubblico e dei telespettatori. Una canzone sulla falsa riga di quelle di Ed Sheeran, ma c’è ancora tanta strada da fare. La voce, comunque, merita.
Alvan & Ahez – Fulenn (Francia): voto 6
Un mix di generi che non si riesce a capire anche se la scelta di cantare in bretone è senza dubbio una scelta originale. Temevamo i cugini d’Oltralpe, invece nulla di cui spaventarsi, non hanno convinto.
Subwoolfer – Give That Wolf a Banana (Norvegia): voto 7
Il loro voler mettere in scena maschere buffe fa passare in secondo piano il testo della canzone che comunque piace per il ritmo e resta in testa.
Rosa Linn – Snap (Armenia): voto 6,5
Inutile dirlo, a colpire l’attenzione fin dal primo momento è stato il set ricoperto dai post it bianchi con la cantante che li toglie per far venire fuori il testo della canzone. Talento impossibile da non notare.
Mahmood & Blanco – Brividi (Italia): voto 8,5
Non siamo di parte, ma non servono parole per una canzone che, nonostante siano passati mesi dal Festival di Sanremo, non stanca ed è ancora in grado di emozionarci. Un brano in grado di essere capito nonostante il testo in italiano per non parlare della forte affinità tra Mahmood e Blanco. Meritavano di sicuro di più.
Chanel – SloMo (Spagna): voto 5
Qualcuno, soprattutto del sesso maschile, ha ascoltato la canzone? La cantante attira l’attenzione mentre twerka vestita con abiti che lasciano poco spazio all’immaginazione. E pensare che la Spagna aveva attaccato l’Italia affermando che volevano giocarsi la carta degli omosessuali con l’affinità tra Mahmood e Blanco. E loro invece? Per carità, Chanel balla bene, è una bella ragazza, ma la canzone non è in grado di superare la sufficienza.
S10 – De Diepte (Paesi Bassi): voto 8
Una sola parola: raffinatezza. Non servono coreografie che distolgono l’attenzione, ma solo giochi di contrasto tra luce ed ombra. In questo modo, il pubblico può concentrarsi ed apprezzare la canzone.
Kalush Orchestra – Stefania (Ucraina): voto 8
Nonostante tutto, sono riusciti a portare a casa la vittoria. D’altronde il brano piace, riesce a mettere allegria nonostante la situazione e ti resta in testa. Arrangiamento buono e performance divertente.
Malik Harris – Rockstars (Germania): voto 7
Ha tutte le carte in regola per diventare uno dei brani più amati che passeranno in radio nei prossimi giorni. Malik Harris attira l’attenzione facendo tutto da solo: canta, rappa e domina il palco. Brano che ti entra in testa facilmente.
Monika Liu – Sentimentai (Lituania): voto 6
Il testo del brano è nella sua lingua quindi è difficile da capire, ma ci pensa il suo sguardo a farci comprendere che si tratta di un tema triste e di sofferenza.
Nadir Rustamli – Fade To Black (Azerbaijan): voto 6,5
Una canzone che merita poco più della sufficienza, ma che comunque è accompagna dalla spendida voce del cantante che riesce ad arrivare ad alti livelli senza stonare.
Jérémie Makiese – Miss You (Belgio): voto 6
Ballad su un amore disperato, ma come tiene lui il palco è qualcosa di memorabile con la sua performance. Senza dubbio una delle migliori esibizioni, a livello di coreografia, dell’Eurovision Song Contest.
Amanda Georgiadi Tenfjord – Die Together (Grecia): voto 7,5
Circondata da sedie rotte, lungo abito bianco: una ballata con un ritornello che conquista.
Systur – Með Hækkandi Sól (Islanda): voto 6,5
Le tre sorelle islandesi meritano la sufficienza: mai sopra le righe con un brano ben cantato e che ci fa apprezzare il pop dell’Islanda.
Zdob şi Zdub & Advahov Brothers – Trenulețul (Moldavia): voto 7,5
Siamo sicuri che il loro “Hey ho, let’s go” vi rimarrà in testa anche ora che l’Eurovision Song Contest è finito. D’altronde sono uno dei pochi gruppi che ci hanno fatto ballare e divertire.
Cornelia Jakobs – Hold Me Closer (Svezia): voto 8,5
Nonostante non sia arrivata sul podio, resta una delle migliori esibizioni della kermesse canora, senza ombra di dubbio. Un brano pop di grande impatto che riesce a giocare con i tuoi sentimenti e le tue emozioni. Per non parlare della sua voce graffiante.
Sheldon Riley – Not The Same (Australia): voto 5,5
Lui un bravissimo ragazzo tanto che, a fine esibizione, si emoziona. Ma purtroppo la sua canzone non ha nulla di speciale e non riesce a risaltare sulle altre.
Sam Ryder – Space Man (Regno Unito): voto 6,5
Brano tipico british pop che può attirare l’attenzione. Lui ha un’ottima presenza scenica ed una grande potenza vocale, secondo posto più che meritato.
Ochman – River (Polonia): voto 6
Canzone che merita la sufficienza con il cantante che la interpreta bene e con la sua voce che merita, ma nulla di più.
Konstrakta – In Corpore Sano (Serbia): voto 7
Già dalla semifinale la sua performance aveva attirato l’attenzione con il catino d’acqua dove lei si lava le mani mentre canta. La presenza scenica fa tanto.
Stefan – Hope (Estonia): voto 6,5
Atmosfera country e western con uno degli uomini più belli dell’Estonia che chiude la serata con la sufficienza.
E tu hai seguito la serata finale dell’Eurovision Song Contest? Quale esibizione ti è piaciuta maggiormente e quale meno? Ti aspettiamo nei commenti!