La recensione di Fabbricante di lacrime
Sconsiglio vivamente di guardare “Fabbricante di Lacrime“, una produzione originale Netflix nostrana. Questo film, un romanzo per giovani adulti (YA) diretto da Alessandro Genovesi e basato sull’omonimo romanzo di Erin Doom, rappresenta una delle peggiori proposte mai realizzate dalla piattaforma. Il risultato è un miscuglio cupo e desolante di cliché del genere YA, privo di cuore, chimica e scopo. Mi meraviglia vederlo come film più visto in Italia nel momento in cui sto scrivendo questa recensione. Ma che gusti abbiamo? 😀
Caterina Ferioli e Simone Baldasseroni danno il massimo nelle vesti di Nica e Rigel, due personaggi principali che si trovano su fronti opposti all’interno di un orfanotrofio. Questo luogo è dominato da una direttrice senza cuore, che ha un trattamento di favore solo verso Rigel, considerato il suo “preferito” e, per questo motivo, l’unico a non subire le sue crudeltà. L’ambiente dell’orfanotrofio, quindi, diventa quasi insopportabile a causa di continui inganni e manipolazioni. Anche il modo in cui la storia viene raccontata al pubblico – attraverso un ritmo narrativo incostante, un montaggio confuso e una voce narrante che più che aiutare confonde – rende complesso mantenere il filo degli eventi.
“Fabbricante di Lacrime” si propone come un film dal tono oscuro, cercando di creare suspense e mistero, come si può intuire dalla musica intensamente drammatica e dalle scene spesso troppo buie per distinguere chiaramente cosa sta accadendo. Tuttavia, la rapida successione degli eventi e una sceneggiatura poco convincente fanno sì che, nonostante gli sforzi del personaggio di Nica di fornire informazioni attraverso una narrazione continua, risulti difficile afferrare gli elementi fondamentali della trama. Diventa quindi un arduo compito per lo spettatore comprendere la vera essenza del legame tra Nica e Rigel prima che vengano adottati insieme da quella che potrebbe essere descritta come la coppia di genitori più monotona mai apparsa su schermo.
“Fabbricante di Lacrime” non riesce a catturare l’interesse del pubblico quando i protagonisti sono insieme. L’introduzione di canzoni popolari americane di artisti come Olivia Rodrigo e Billie Eilish suggerisce che il film voglia emulare il successo di “Twilight” per appassionare la Generazione Z. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo sarebbero necessari una trama avvincente e personaggi per cui il pubblico possa davvero tifare, elementi che, purtroppo, mancano completamente. La natura della relazione tra Nica e Rigel rimane ambigua e non motivata, lasciando lo spettatore confuso riguardo alle loro vere emozioni. Il film ha ricevuto una classificazione TV-MA per il linguaggio usato e per la presunta nudità, ma paradossalmente, non presenta scene di vera nudità, rendendo questa etichetta piuttosto imbarazzante considerate le poche e non particolarmente audaci scene di intimità.
Un momento che quasi raggiunge una certa risonanza emotiva si verifica quando un’amica di Nica rivela di essere innamorata di un’altra amica. Questa scena è significativa perché è l’unico punto del film in cui la vulnerabilità di un personaggio sembra reale e non forzata. Tuttavia, anche questo spiraglio di autenticità si perde in un’opera che procede con una prevedibilità noiosa e culmina in una scena di processo che presenta alcune delle rappresentazioni legali più inverosimili mai messe in scena.
E tu hai visto Fabbricante di lacrime su Netflix? Cosa ne pensi? Dì la tua nei commenti.
La trama di Fabbricante di lacrime di Netflix
“Fabbriante di Lacrime” è una storia di due adolescenti orfani che scoprono il potere trasformativo dell’amore e dell’amicizia in circostanze estremamente avverse. Ambientato in un orfanotrofio chiamato Sunnycreek, soprannominato “Grave” per il suo clima severo e opprimente, il film segue le vicende di Nica, una ragazza che, dopo aver perso i genitori in un incidente d’auto, si ritrova in questo luogo desolante. Qui, Nica scopre la leggenda del “Fabbricante di Lacrime”, un misterioso personaggio capace di evocare le lacrime in un mondo privo di emozioni, rivelando i sentimenti più oscuri delle persone. A 17 anni, Nica vede realizzarsi il sogno di essere adottata dai Milligan, una coppia dolce e comprensiva. Tuttavia, la sua gioia è messa a dura prova quando scopre che Rigel, il ragazzo misterioso e taciturno che le ha reso la vita difficile all’orfanotrofio, è stato adottato dalla stessa famiglia. La signorina Margaret, la direttrice dell’orfanotrofio, ha sempre favorito Rigel, esentandolo dai maltrattamenti riservati agli altri orfani. Nonostante il passato difficile, la convivenza forzata tra Nica e Rigel diventa l’occasione per affrontare insieme i traumi subiti e scoprire un legame indissolubile, che sfocia in un amore profondo e inaspettato. Il film, diretto da Alessandro Genovesi e tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Erin Doom, esplora temi come il dolore, la resilienza e la capacità di guarire grazie all’amore e all’amicizia. Purtroppo, come abbiamo visto nella recensione, non ci riesce proprio.
Il cast di Fabbricante di lacrime di Netflix
- Caterina Ferioli (Belcanto) nei panni di Nica, un’orfana;
- Simone Baldasseroni (Vivere non è un Gioco da Ragazzi) come Rigel, il nemico di Nica all’orfanotrofio;
- Sabrina Paravicini (Odio il Natale) interpreta Miss Margaret, la direttrice dell’orfanotrofio;
- Roberta Rovelli (Zero) è Anna Milligan, la madre adottiva di Nica e Rigel;
- Orlando Cinque (Romanzo Criminale: La Serie) nel ruolo di Norman Milligan, il padre adottivo di Nica e Rigel;
- Eco Andriolo Ranzi (The New Pope) come Adeline, amica di Nica dalla Tomba;
- Alessandro Bedetti (Hai Mai Avuto Paura?) interpreta Lionel, compagno di classe di Nica e Rigel che ha una cotta per Nica;
- Nicky Passarella nel ruolo di Billie, amica di Nica dalla scuola;
- Sveva Romana Candelletta (Fantasmagoria) come Miki, amica di Nica dalla scuola.
Le differenze col romanzo (attenzione a spoiler)
Ecco le principali differenze tra il film “Fabbricante di lacrime” e l’omonimo romanzo bestseller di Erin Doom, con un’attenzione particolare a come queste variazioni influenzano la narrazione e la percezione dei personaggi.
- La Matrona dell’orfanotrofio: nel libro, la matrona, Margaret Stoker, ha un ruolo cruciale nell’infanzia di Nica e Rigel. Mentre Nica subisce abusi da parte sua, Rigel è il prediletto e viene risparmiato, il che accentua i suoi sentimenti di isolamento e vergogna. Nel film, invece, la figura della matrona rimane la stessa fino all’adozione dei protagonisti, diversamente dal libro dove viene sostituita da Mrs. Fridge quando Nica ha 12 anni.
- Sviluppo della relazione tra Nica e Rigel: nel romanzo, che conta 550 pagine, la relazione fisica tra Nica e Rigel si sviluppa gradualmente, solo dopo un’intensa tensione e costruzione narrativa. Nel film, a causa dei limiti di tempo, questa relazione evolve molto più rapidamente.
- La rivalità al ballo scolastico: una significativa divergenza si trova nella rappresentazione della rivalità tra Lionel, interessato romanticamente a Nica, e Rigel. Nel libro, il culmine della loro rivalità avviene durante un’epica rissa nell’ultima scena. Nel film, la tensione tra i due esplode durante il ballo scolastico, un evento che non si verifica nel romanzo.
- Il personaggio di Asia: nel libro, Asia è un personaggio minore ma significativo, poiché rappresenta una sfida per Nica, che cerca di dimostrare di non voler sostituire il defunto figlio degli adottivi, Alan, ma di portare nuova gioia. Nel film, il personaggio di Asia è meno sviluppato e compare solo in due scene, senza approfondire la sua amicizia con Adeline né la sua storia personale.
- La conclusione della storia: l’esito della storia presenta differenze nella sua sequenza e condensazione. Nel romanzo, Nica trascorre mesi accanto a un Rigel in coma, raccontandogli storie nel tentativo di svegliarlo, mentre nel film, il finale è riorganizzato e reso più conciso.
Queste differenze tra libro e film evidenziano scelte narrative e di adattamento che hanno l’obiettivo di condensare la trama per adattarla al formato cinematografico, influenzando il ritmo della storia e la profondità con cui vengono esplorati i personaggi e le loro relazioni.
Il trailer di Fabbricante di lacrime di Netflix
La Recensione
Fabbricante di lacrime (Netflix)
"Fabbricante di Lacrime" si rivela un completo fallimento: un film confuso e totalmente privo di appeal. Ci sono degli aspetti che, se fossero stati gestiti meglio, avrebbero potuto funzionare. In assenza di qualità redentrici, resta solo la speranza che i giovani attori coinvolti, chiaramente pieni di passione, possano trovare in futuro opportunità in progetti all'altezza del loro talento. "Fabbricante di Lacrime" è attualmente disponibile per la visione in streaming su Netflix.
PRO
- Forse i due attori hanno talento.
CONTRO
- Trama confusa e prevedibile: difficile empatizzare con i personaggi, nessuna sorpresa narrativa.
- Relazione tra i protagonisti non convincente: manca chimica, difficile comprendere l'attrazione.
- Colonna sonora e classificazione discutibili: uso improprio di brani pop, classificazione TV-MA ingiustificata.