Dal 7 giugno scorso è disponibile in radio e in streaming il nuovo lavoro di Fabrizio Moro con Anastasio! Un brano che (da come suggerisce il testo) riflette su una società che non tratta tutti nello stesso modo.
Si tratta di una nuova versione del brano di Moro, contenuto nell’omonimo album del cantautore, canzone rivisitata e duettata con il vincitore dell’’ultima edizione di X Factor.
Il contributo di Anastasio, con il suo talento, arricchisce il risultato finale.
La bravura dei due si unisce e si mescola dando vita ad un insieme di sentimenti di rabbia e speranza che convergono.
Ecco è il significato del brano
La canzone parla degli ultimi, dei figli di nessuno che devono combattere per ottenere qualcosa di migliore. I due artisti danno voce al popolo invisibile di cui hanno fatto parte e che, in qualche modo sarà sempre parte di loro.
È una canzone che contiene temi attuali, ma sempre esistiti, parla di come la società in cui viviamo non riesca ad essere meritocratica e giusta, ma che anzi, ci suddivide in figli, figliocci e figli di nessuno.
Come sempre nei testi di Moro ascoltiamo un brano dal linguaggio duro, però vero. Questa è una canzone che mostra la realtà da cui provengono entrambi gli artisti, che infatti rendono il testo molto credibile.
Il testo di Figli di Nessuno (Amianto), di Fabrizio Moro e Anastasio
Scrivere trascrivere la vita
Segnare il tuo passaggio con un coltello
Spinto a forza sopra ad ogni tua ferita
Guardare con gli occhi che bruciano
Mentre un giorno sorge o va in frantumi
Sentirsi dire merda, smetti, smetti, smetti
Di fare quello che fai
Di dire quello che vuoi
Tu non devi giudicare mai nessuno
Se non vivi i cazzi suoi
Se non sai che nei talloni sono nate le vesciche
Per la strada fatta a piedi
Che ogni metro di successo ha un caro prezzo
Noi siamo in mezzo
Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
Affamati e nel digiuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Figli di depressione nel bene e nel male
Di odio e rabbia nei confronti di ogni forma istituzionale
Lasciati a giocare fra le pecore fuori casa, soli
Figli di madri fragili, insicure e un po’ volubili
Figli di sette Peroni fredde alla Vigilia di Natale
Di percorsi di recupero per alcolismo adolescenziale
Di porte chiuse in faccia
Di le faremo sapere
Di panni stesi la notte mentre ripeti, che ti sei rotto il cazzo
Noi siamo in mezzo
Fra la purezza e l’inquietudine di un santo
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
E tu non sei opportuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Benvenuto al mondo, stronzo
piangi, bravo, fallo oggi che domani festeggiamo
E piangi, ancora quel cordone, non parli
Domani c’hai vent’anni con i tarli nella testa
con la voglia di far festa con i compagni
E sono trent’anni, pensa, scrivi trenta con il dito sulla condensa
Io che non ho mai capito cosa compensa
questo vuoto sconfinato, sento puzza di bruciato
nella mia testa, l’imbucato nella mia festa
vado via presto, ma suvvia resta
voglio solo prender fiato nella tempesta
ma noi figli ci viviamo nella tempesta
siamo soli nella tempesta e dimmi cosa testa
quando cala il vento dimmi cosa resta
Giorni migliori arriveranno
Lascio parlare tutti quelli che non sanno
Giorni più duri
Io non mi spezzo
La mia bellezza nasce dal vostro disprezzo
Noi siamo in mezzo
Fra una partenza ed un traguardo che si è infranto
Noi siamo corpi nell’amianto
Rispetto a te pezzo di fango siamo vivi
Affamati e nel digiuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
Noi siamo figli di nessuno
L’album “Figli di nessuno” è il decimo disco di inediti di Fabrizio Moro, cantautore italiano con una carriera cominciata nel 1996. Nel 2018 ha vinto il Festival di Sanremo con il brano “Non mi avete fatto niente”
Moro non abbandona il linguaggio nudo e crudo né tanto meno le tematiche di riscatto sociale. Musicalmente, si mantiene sul genere rock toccando punte di musicalità più dolci come nel brano “Come te”, un’eccezione dal solito stile di Fabrizio.