Le sasaeng ritornano all’attacco
Per chi non avesse dimestichezza con il linguaggio proprio del mondo del K-Pop o, più in generale, con la cultura Sud Coreana, tramite il termine “sasaeng” si fa riferimento ad una fan di una determinata celebrità (o più comunemente di un idol group) che mostra i tratti propri di un’ ossessione compulsiva, che spesso sfocia nella violazione della privacy personale e in atti che calpestano la decenza comune.
A dire la verità, al fine di poter trattare in modo assolutamente esaustivo del fenomeno, bisognerebbe scrivere un intero articolo dedicato, considerati gli innumerevoli i casi in cui queste pazze (perché di pura pazzia stiamo parlando) si sono fatte beffe di qualsiasi legge sulla privacy al fine di perseguire infimi intenti personali, legati il più delle volte all’opportunità di potere anche solo avvicinarsi all’idol che ha avuto la sfortuna di conquistare il suo cuore.
E i malcapitati di turno che più recentemente hanno avuto l’onore di essere stati presi di mira sono i Wanna One, band sud coreana che, nonostante il recente debutto risalente all’estate del 2017, ha saputo immediatamente conquistare i cuori di qualsiasi fan del genere K-Pop, sana di mente o meno.
Dopo alcuni, piccoli episodi che hanno visto un primo contatto tra i membri del gruppo e l’isteria di alcune delle fan più accanite, l’apice è stato raggiunto lo scorso 15 dicembre, giorno in cui i ragazzi avrebbero dovuto imbarcarsi su un volo della Korean Airlines per poter fare ritorno a Seoul, dopo aver partecipato alle premiazioni dei MAMA tenutesi ad Hong Kong la notte precedente.
Video dell’esibizione dei Wanna One ai MAMA 2018, contest della musica Sud Coreana tenutosi lo scorso 14 dicembre ad Hong Kong e che ha premiato il gruppo come “Best Male Group“.
Tramite i loro potenti mezzi, che fanno impallidire i più audaci degli stalker, un gruppo di 3 ragazze è riuscito ad individuare e a comprare i biglietti dello stesso volo che avrebbe riportato il gruppo in patria, con l’unico intento di poter interagire con i propri beniamini anche se per pochi secondi.
Ed è così che è avvenuto: poco prima che le porte della vettura venissero chiuse per permettere all’aereo di decollare, i membri dei Wanna One sono saliti a bordo per prendere posto ai sedili a loro assegnati nella business class. Un’azione assolutamente di routine, se non fosse che proprio in quel momento i ragazzi sono stati assaliti dalle tre inferocite ragazze che hanno cominciato ad urlare e a mostrare insistentemente i banner e poster da loro precedentemente preparati per mostrare tutto il loro “amore“.
Nonostante l’imbarazzante intraprendenza del trio, gli idol si sono comunque dimostrati essere affabili e gentili nei loro confronti, in linea con il comportamento standard che qualunque artista k-pop deve saper tenere in casi del genere.
Presto sono corsi in loro soccorso i membri dell’equipaggio, che hanno prontamente invitato le tre ragazze a fare ritorno al loro sedile per poter permettere all’aereo di decollare. Il trio, però, aveva tutt’altre intenzioni: è proprio in quel momento che hanno fermamente richiesto ai membri dello staff di poter scendere la veicolo, rivendicando il loro diritto di poter usufruire di un rimborso del biglietto.
Nonostante i tentativi di dissuadere le tre, a causa delle leggi di bordo, tutti e 360 passeggeri sono stati costretti a dover scendere dal veicolo e seguire lo staff presso i banchi della security, per poter ripetere i controlli prima di poter risalire a bordo. Questo ha ovviamente comportato un enorme ritardo allo sfortunato aereo di linea preso come bersaglio, provocando un grave malcontento generale.
“Idiote” da prima pagina
È proprio ciò che è successo: nella mattina del 16 dicembre, il Hanguk Ilbo (uno dei giornali di prim’ordine in Corea del Sud) ha dedicato la prima pagina alla “eroica” impresa del famigerato trio, definendo le ragazze come delle vere e proprie idiote, senza mezzi termini.
Beh, dopo aver creato disagi di tali proporzioni, tanto da costringere oltre 300 passeggeri a dover scendere dall’aereo per un infimo capriccio, credo che rimproverare la loro genuina idiozia a livello nazionale sia il minimo che si possa fare.