Di recente sono uscite molte serie TV che hanno affrontato la spettralità occulta e il soprannaturale. Dalla nostra Curon a 30 Monedas dell’anno scorso fino a Archive 81 – Universi alternativi, che è stato letteralmente rilasciato la scorsa settimana. Sembra esserci una tendenza in crescita per questo genere.
Con così tante altre serie che lottano per il vertice, Feria: la luce più oscura non può essere definita come brutta ma non è neanche molto interessante per via del suo ritmo eccessivamente lento.
Fin dall’inizio, questa serie misteriosa spagnola presenta alcune somiglianze con 30 Monedas. Feria è lunatica e incredibilmente suggestiva. Dì quello che vuoi della storia e dei suoi difetti ma quando si tratta di umore e tono, Feria è assolutamente interessante… almeno per diversi episodi. Alcuni però sono completamente ridondanti e non aggiungono assolutamente nulla alla serie.
Ambientata nella tranquilla cittadina di Feria, la storia segue due sorelle, Sofia ed Eva (Anna Tomeno), la cui vita è sconvolta da un fatto. Quando 23 persone escono nude da una miniera e muoiono, si sospetta che i loro genitori siano i responsabili di questo omicidio per via del misterioso culto che professano.
Determinato ad andare fino in fondo, il nuovo detective della città Guillén (Isak Férriz) inizia ad indagare sulla causa della morte dei 23. Non solo, guarda anche più da vicino le miniere, determinato a scoprire cosa potrebbe nascondersi all’interno. Ma quello che trova va ben oltre la sua stessa comprensione.
Non ti rovinerò la trama, ma ti basterà vedere l’episodio 1 per restare incollato allo schermo così da scoprire cosa succederà dopo. A metà strada, però, la serie usa l’episodio 4 per rivelare quasi tutto e togliere l’alone di mistero alla serie. Il problema di rivelare così tanto così presto deriva dal ritmo dello show. Successivamente l’attenzione si rivolge ai personaggi e all’obiettivo principale dell’occulto, che non sono forti come il gancio iniziale. Un montaggio diverso avrebbe aiutato a correggere il tiro.
In più, Feria barcolla tra un genere e l’altro, diventando quasi un thriller soprannaturale piuttosto che un vero e proprio horror mistery. Anche se non c’è niente di sbagliato in questo, sembra un’opportunità persa date le intriganti riflessioni poste all’inizio dalla serie.
Anche i personaggi stessi sono un po’ un miscuglio e quello di Sofia (Carla Campra) non è proprio interpretato a dovere. Considerando che è il personaggio principale, non è il massimo.
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La Recensione
Feria: la luce più oscura
Feria: la luce più oscura è una serie tv con tanto potenziale. Se verrà rinnovata per una seconda stagione, i creatori dovranno sicuramente sfruttare al meglio gli episodi, magari regolando il ritmo della narrazione. Allo stato attuale, però, Feria si sente incompleta e fatica a giustificare la sua durata di 8 episodi. Tuttavia, l'atmosfera accattivante e i misteri iniziali sono sufficienti per coinvolgerti e se sei un fan di questo genere, dovresti sicuramente dargli una possibilità. Assicurati di cliccare il tasto play con una buona dose di pazienza e preparati per un finale cliffhanger.
PRO
- Bel gancio iniziale
- L'atmosfera non è affatto male
CONTRO
- Dopo 4 episodi perde il suo fascino
- Protagonista principale molto debole