“Ferry: La Serie“, il prequel dell’apprezzata serie Netflix “Undercover“, racconta l’ascesa al potere di Ferry Bouman nel mondo criminale del Brabante, una provincia del Belgio.
Si tratta di una serie televisiva olandese-belga di genere crime creata da Nico Moolenaar e Bas Heijne. “Ferry: La Serie” è ambientata nei primi anni ’80 e ha come protagonisti Frank Lammers, Elise Schaap, Huub Stapel e Tom Waes.
La serie segue le vicende di Ferry Bouman, interpretato da Frank Lammers, che inizia la sua carriera come produttore novizio di ecstasy e, poco a poco, si fa strada tra le fila della malavita del Brabante. Nel suo cammino, Ferry si trova a fronteggiare signori della droga rivali, poliziotti e i propri demoni interiori.
“Ferry: La Serie” si apre con il ritorno di Ferry in Brabante dopo un periodo di detenzione. È deciso a farsi un nome nel mondo della droga, ma capisce subito che non sarà facile. Deve affrontare i capi della droga già affermati, che non vedono di buon occhio il suo ingresso nel loro territorio, e anche i poliziotti corrotti, in combutta con i cartelli della droga.
Nonostante le difficoltà, Ferry è determinato a riuscire. È spietato e ambizioso e non esita a usare la violenza per ottenere ciò che vuole. È anche abile nel fare affari e in breve tempo costruisce una rete di contatti nel mondo della droga.
Mentre Ferry conquista il potere, deve anche affrontare i demoni personali che lo tormentano. Ha inoltre una relazione complicata con Danielle (Elise Schaap), una donna incontrata in un luna park.
Sono rimasto molto colpito da “Ferry: La Serie”. La trovo ben scritta, ben recitata e visualmente impressionante, capace di catturare l’attenzione degli appassionati di crime drama. La serie vanta anche una produzione di alto livello, con una rappresentazione realistica e cruda del sottobosco del Brabante.
Autentiche location, costumi e musiche contribuiscono a creare un’atmosfera convincente e coinvolgente. La serie si distingue anche per una fotografia di buon livello, un montaggio e un design del suono che intensificano la tensione e la suspense della storia. Ci sono anche diverse scene d’azione che evidenziano le abilità degli attori e della troupe.
Uno degli aspetti che ho maggiormente apprezzato è la complessità dei personaggi. Ferry Bouman è un protagonista complesso e affascinante: spietato e ambizioso, ma allo stesso tempo carismatico e vulnerabile. Anche i personaggi secondari sono ben sviluppati, ognuno con le proprie motivazioni e obiettivi.
Apprezzo anche la rappresentazione realistica del mondo della droga. La serie non evita di mostrare la violenza e la corruzione endemica nel commercio di stupefacenti e il costo umano della dipendenza da droghe.
Tuttavia, ci sono alcune cose che non mi hanno convinto. Ad esempio, a volte il ritmo della narrazione risulta un po’ lento.
“Ferry: La Serie” è un dramma ben realizzato e avvincente, un prequel degno di “Undercover”. Offre uno sguardo affascinante e emozionante sulla vita e sulla mente di Ferry Bouman, uno dei personaggi più intriganti e complessi del catalogo Netflix. La serie vanta anche un cast talentuoso e carismatico, una trama avvincente e ricca di suspense, e un’atmosfera densa e coinvolgente. Se sei un fan del genere crime o se ti è piaciuto “Undercover”, dovresti assolutamente vedere “Ferry: La Serie”.
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La Recensione
Ferry: La Serie
"Ferry: La Serie" ci immerge nell'ascensione criminale di Ferry Bouman nel Brabante degli anni '80. Con Frank Lammers protagonista, viviamo la sua lotta per il potere nel traffico di ecstasy, affrontando rivali, polizia corrotta e tormenti intimi. Emerge una trama intensa di ambizione e violenza, puntellata da una produzione eccellente che ricrea fedelmente l'epoca. I personaggi sono profondi, reali, con Ferry che risalta per la sua complessità umana. Nonostante qualche rallentamento narrativo, la serie colpisce per la sua rappresentazione autentica e viscerale del crimine, rendendola imperdibile per gli amanti del genere e per i fan di Undercover.
PRO
- "Ferry: La Serie" offre un'immersione autentica negli anni '80 con un'estetica curata.
- Presenta personaggi complessi e ben costruiti, assicurando una narrazione ricca e profonda.
CONTRO
- A tratti il ritmo della serie risulta lento, potendo diminuire l'engagement dello spettatore.
Ciao Alessandro , sono Maurizio Mario un tuo conterraneo di Cagliari amante e cultore di cinema e arti visive , condivido pienamente la tua interessante e acuta critica alla serie Ferry , una sola domanda , hai scritto ; È ossessionato dalla morte del fratello e fatica ad accettare la propria sessualità , questa tua affermazione non trova assolutamente riscontro nella serie appena vista , mi potresti aiutare a capire ? Mi sono perso qualche passaggio ? grazie e a risentirci presto
Ciao Maurizio, errore mio dalla bozza mentre scrivevo un’altra recensione 😀 grazie per averlo notato… piuttosto mi piace pensare che lui sia tormentato interiormente per via della fidanzata che riesce a mitigare il suo lato più tosto.