E’ finito l’anno, quindi è tempo di classifiche e sentenze ed il divario tra “buoni” e “cattivi” è diventato più importante che mai nel 2016, come la stessa industria cinematografica ha segnalato.
Le visite al cinema riescono a far produrre sequel ed imitazioni che vi faranno sussurrare più volte affermazioni improponibili in qualsiasi luogo pubblico.
All’inizio del 2016 l’industria cinematografica ha stentato a decollare ma poi ci ha regalato alcuni film di spessore che molto probabilmente vinceranno “anche” l’oscar.
La speranza per i film buoni è quella di diventare anche popolari. E’ terribile per un film tanto apprezzato dalla critica non vincere nemmeno un premio. Come nella classifica dei video musicali più belli del 2016, anche in questa – purtroppo – non compaiono film italiani. Il nostro cinema soffre, ed a parte qualche rara eccezione, siamo pieni di film mediocri che vengono visti al cinema solo perché la pubblicità non ha di meglio da offrire.
Hollywood invece, sembra diffidare da qualsiasi film che che stimola la riflessione. Ad esempio, “Il diritto di uccidere” ha ottenuto diverse buone recensioni, ma i bookers sembravano convinti che nessuno volesse vederlo. Tali film a volte vengono riprodotti solo in orari improponibili al cinema ed ovviamente ottengono poco supporto pubblicitario. I dirigenti di Hollywood proclamano che i film intelligenti non possono fare soldi scoraggiando così molti registi. Per fortuna qualche bel film esce ancora e qui vi ho proposto i miei preferiti del 2016.
Ecco un elenco con i film più belli del 2016 (non in ordine di importanza):
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Manchester by the Sea
Uno dei film più personali dell’anno, con una performance d’eccezione per Casey Affleck come un non-uomo d’azione che affronta la prospettiva di elevare il figlio adolescente di suo fratello morto. Piccolo e personale in tutti i modi, ci manda via con il pensiero che questi personaggi potrebbero essere stati una parte della nostra vita.
Hell or High Water
Due fratelli cercano di salvare la loro tenuta di famiglia rubando dalle filiali della stessa banca che li vuole rovinare. Era dai tempi di “Bonnie e Clyde” che non si vedevano degli uomini “socialmente” piccoli avventarsi così contro un potere forte e minaccioso. Ci fa vivere la realtà di uno stato USA e ci dice perché molti elettori del luogo hanno deciso di dare il proprio voto a Trump. Jeff Bridges contribuisce con una grande interpretazione di uomo di legge tutto d’un pezzo intavolando anche il tema della sua vita privata, e Ben Foster e Chris Pine sono grandi come fratelli in affari.
Oceania
Essendo un film della Disney, è normale aspettarsi un finale da “e vissero tutti felici e contenti”, ma devo dare credito allo sceneggiatore e regista Ron Clements, che è stato capace di raccontare una storia semplice con personaggi colorati ed una colonna sonora fantastica. Sono contento per voi [cari genitori] perché queste canzoni saranno il pane quotidiano dei vostri figli durante il prossimo anno. Clements merita anche un elogio per l’assunzione di Auli’I Cravalho, una ragazzina di quattordici anni delle Hawaii che ha una voce fantastica. Sì, lei è da musical, e lo si capisce quando canta alcune canzoni insieme con le altre attrici ed attori, tra cui Dwayne Johnson. Per quest’ultimo si tratta del miglior lavoro cinematografico mai fatto sino ad ora, quella parte sembra fatta apposta per lui. Oceania è un film dai colori bellissimi e si colloca facilmente tra i migliori lavori della Disney Studio, un degno successore di Mulan – film del 1998 -, una storia simile ed altrettanto ben fatta. Se si vuole essere pignoli – ma io sono qui per questo – lo script rallenta nel terzo atto, ma i temi finali della redenzione, perdono e la scoperta di se stessi sono una gioia assoluta. – recensione completa –
La La Land
Piacere puro, così bello che rievoca i grandi del passato. Il periodo d’oro del musical hollywoodiano potrebbe essere finito, ma questo regista dimostra che è ancora attratto da quel bellissimo periodo del cinema. Ryan Gosling ed Emma Stone sono un ragazzo ed una ragazza che si incontrano a Los Angeles e condividono sogni e compromessi. “City of Angels” è la grande canzone della pellicola ed “Another Day of Sun” è la splendida apertura. Un film originale in un anno dominato da copie.
Barriere
Il dialogo del vincitore del premio Pulitzer “August Wilson” rende questo film uno dei drammi più naturali dell’anno e, di gran lunga, la più grande prestazione della carriera di Denzel Washington, come un garbage collector che nutre sogni più grandi. Viola Davis fa un grande lavoro interpretando una moglie che trascorre una vita in cui la mera sopravvivenza è considerata una vittoria. E’ un lungometraggio po’ limitato ma vanta una storia ed interpretazioni eccellenti.
Jackie
Natalie Portman ha sfornato la performance femminile dell’anno come Jacqueline Bouvier Kennedy. Il film si concentra sull’assassinio di suo marito John e sulle conseguenze che ci saranno per la sua eredità. Ci fa rivivere grandi fatti di storia, come ad esempio la creazione di Camelot, ed affronta il tema dei conflitti e paure che deve affrontare una grande donna. Si tratta di un film bellissimo e brillante che potrebbe “anche” valere un premio per la Portman.
Il diritto di contare
Ambientato ad Hampton ed a Langley, questo film buonista celebra tre donne di successo e dà un ritardato riconoscimento al libro Hidden Figures. Si tratta di tre donne afro-americane che hanno sfidato le barriere che non dovrebbero mai esistere, ma che c’erano, negli anni 1950 e 60. Durante la corsa allo spazio della NASA, hanno lavorato come informatiche per aiutare gli USA a battere la Russia. Questo film è, forse, troppo patriotico e commerciale per essere un documento sociale, ma offre anche diverse tematiche interessanti. Le perfomance di Taraji P. Henson, Octavia Spencer e Janelle Monáe sono ottime e si faranno apprezzare. Questo film si troverà un pubblico, a differenza di alcuni dei suoi compagni presenti in questa lista.
Sully
Il tipo di eroe di cui abbiamo bisogno. Il Capitano Chesley “Sully” Sullenberger fa atterrare un aereo di linea nel fiume Hudson a New York City e, contro ogni pronostico, salva tutti i passeggeri a bordo. Tom Hanks interpreta di nuovo un grande eroe tutto americano. Lo sforzo di creare tensione è un po’ fasullo, ma, dopo tutto, una trama era necessaria. Può sembrare a tratti un po’ superficiale, ma ha reso evidente l’idea che tutti abbiamo bisogno di un eroe nel nostro stato.
Arrival
Quando l’ho visto ha creato in me tanta paura, trepidazione e stupore. Non è il classico film che parla di un’invasione aliena, ma affronta il nostro modo di comunicare e di come percepiamo il tempo. Molto bello visivamente, vanta una colonna sonora che introduce sempre una minaccia o senso di trepidazione in ogni beat. Il cast, in particolare Amy Adams, è credibile e ci fa intuire quel senso di malinconia e frenesia nel trovare la risposta giusta. E’ profondo, è affascinante, e la scena finale vi perseguiterà per giorni.
Zootropolis
I realizzatori dietro a Ralph Spaccatutto uniscono le forze per questa divertente commedia d’azione/animazione dal titolo Zootropolis, che è stata chiaramente progettata come un franchise-launcher. Energico e divertente, il film è ricco di personaggi meravigliosamente coinvolgenti e animato con un’inventiva visiva intelligente. Ma anche se si tratta di un film ricco di divertimento, è difficile sfuggire alla sensazione che la Disney stia cercando di venderci una nuova gamma di prodotti. – recensione completa –
Doctor Strange
Anche se la trama è abbastanza semplice, gli attori riempiono ogni scena con implicazioni più profonde. E si muovono ad un ritmo feroce, come anche la grafica oltraggiosamente brillante di Derrickson, che riesce spesso a stuzzicare il pubblico con effetti che sembrano inghiottire il telespettatore in strati di 3D colorato. Questo script fatto di energia squilibrata non permette mai ai personaggi di essere presi troppo sul serio, ed è un bene, perché rende il gran finale non troppo pesante e distruttivo. Sì, Doctor Strange cambierà il tono dei film Marvel d’ora in avanti, e questa è una cosa positiva. – recensione completa –
Rogue One: A Star Wars Story
Si tratta di un grande blocco di partenza per questa serie di film che la Disney ha in programma di rilasciare. Rogue One sembra faticare all’inizio, ma poi riesce a carburare e diventa una bellezza “visiva” per gli occhi. Gareth Edwards ha fatto un lavoro fantastico, e cioè consegnare un altro film di Star Wars che si unisce splendidamente alla saga. Non si sente forzato o fuori luogo, e questo è ciò che rende Rogue One un film di spessore. Ha ottenuto il suo scopo, e cioè rinfrescare il franchise con toni più adulti e riportare in vita la trilogia originale. Non fatevi ingannare dai primi 40 minuti, perché poi la trama inizierà ad ingranare, consegnando alcune scene che resteranno memorabili per la serie, tra cui l’ultima scena di Darth Vader. La scena mostra il suo picco in potenza e velocità e mi ha ricordato perché è uno dei mie personaggi preferiti di tutti i tempi. – recensione completa –
Animali Notturni
Forse è il più macabro film dell’anno. Si tratta di una pellicola che viene raccontata da tre punti di vista. Al cuore delle cose è la trama di un libro all’interno del film, in cui i criminali attaccano una famiglia su una strada isolata in Texas. La debolezza di Jake Gyllenhaal per via di un matrimonio fallito rispecchia la crisi del personaggio. Amy Adams è ottima nel ruolo della sua ex moglie, ma sono i protagonisti di contorno che alzano il livello di suspense. William Shannon è un uomo di legge cinico ed Aaron Taylor-Johnson è un demone che nasconde una malizia diabolica. – recensione completa –
La battaglia di Hacksaw Ridge
L’interpretazione di Andrew Garfield eleva questo dramma di guerra al di sopra della mera aspettativa. Osa toccare questioni spirituali e religiose, ma lo fa in un modo che può essere accettato da tutti gli spettatori. Garfield ci ricorda Gary Cooper in “Il sergente York”, il tipo di ragazzo americano che cresce in maturità davanti ai nostri occhi. Lui non porta una pistola in battaglia, eppure corre coraggiosamente in faccia al fuoco nemico per salvare i suoi compagni, pregando solo di poter uscire vivo da questa guerra atroce. Si tratta di un film che suggerisce che i veri valori ed il coraggio sono ancora presenti nel mondo, e che non siamo così lontani dalla generazione della seconda guerra mondiale.
Moonlight
Si tratta di un film scritto e diretto da Barry Jenkins, che si basa sull’opera teatrale “In Moonlight Black Boys Look Blue” di Tarell Alvin McCraney. Affronta la difficile infanzia dell’afroamericano Chiron nelle periferie di Miami. Tra droga e violenza Chiron scoprirà se stesso e l’amore complicato per il suo migliore amico.
Silence
Ha debuttato nella città del Vaticano il 29 novembre 2016 e negli Stati Uniti il 23 dicembre 2016. Arriva all’ultimo in questa classifica. Diretto da Martin Scorsese questo è un film potente, stimolante e dal cast di spessore. Tra dettagli storici e la rappresentazione di uno scontro di culture Orientali ed Occidentali, Scorsese sta chiaramente facendo un omaggio a Kurosawa in Silence. Scorsese evita di pensare in bianco e nero preferendo dilemmi morali complessi. L’angoscia della fede religiosa è parte di ciò che vedremo, ma è solo il fulcro di una ricchissima tela cinematografica.