- 1996 “Le onde del destino” Lars Von Trier
- 1999 “Fine di una storia” Neil Jordan
- 2002 “The Hours” Stephen Daldry
- 2004 “Million Dollar Baby” Clint Eastwood
- 2008 “Revolutionary Road” Sam Mendes
- 2012 “Alabama Monroe – Una storia d’amore – ” Felix Van Groeningen
- 2014 “Colpa delle stelle” Josh Boone
“Le onde del destino” 1996
Bess (Emily Watson) è una giovane donna affetta da un violento disturbo di personalità, schizoaffetiva e sola. Ma molto credente e fedele a Cristo. Vive in un paesino calvinista della Scozia, dove non sono ammessi stranieri. Ma quando Bess incontra Jan, (Stellan Skarsgard) ateo operaio che lavora in una piattaforma petrolifera approdato momentaneamente con i suoi colleghi per una pausa, è amore. E decide di sposarlo dopo aver faticato per farlo accettare dalla comunità. Ma Jan deve ripartire e mentre lui è via, Bess cade in una profonda depressione e prega ardentemente il suo Dio di farlo ritornare. In un crescendo di schizofrenia mistica dove Bess parla con il Dio chiedendogli di far tornare Jan a qualunque costo. Casualmente sulla piattaforma accade un grave incidente e Jan per salvare un amico rimane paralizzato dalla testa in giù. È qui che ha inizio la tragedia: dato che i due non possono più avere rapporti sessuali, l’uomo chiede alla giovane di andare con più uomini possibili e raccontargli tutte le sue esperienze per tenere vivo il loro rapporto.
La vita di Bess arriverà alla deriva … con un finale del tutto inaspettato e sorprendente.
Un film folle, che parla di una donna folle, follemente innamorata.
La protagonista ricevette una nomination al Premio Oscar 1997 come Miglior Attrice Protagonista e il film vinse il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 1996.
“Fine di una storia” 1999
Inghilterra, Londra, 1939. Sarah (Julianne Moore) è una donna atea sposata con il funzionario statale Henry Miles (Stephen Rea) ma loro vita di coppia è piatta e noiosa. Sarah sogna la passione, le mancano i momenti ardenti della vita. Fino al giorno in cui ad una festa a casa dei Miles la donna non incontra Maurice Bendrix (Ralph Fiennes), uno scrittore ateo che le ruba il cuore e tra i due inizia una straordinaria relazione extra-coniugale. Maurice è geloso, innamorato e Sarah non lo ama meno. Ma un pomeriggio del 1944, mentre i due si lasciano stanchi e teneri a raccontarsi la storia delle loro vite tra le lenzuola a casa di Bendrix esplode una bomba. L’uomo corre fuori sull’androne delle scale a vedere cosa sta accadendo ma quando torna trova Sarah a terra in ginocchio a pregare e rialzandosi lo lascia per sempre senza una spiegazione plausibile. Maurice resta basito e non si da pace. Il film inizia con Bendrix che nel 1946 scrive l’incipit del suo ultimo libro:
“Questo è il diario di un odio …”
A distanza di due anni Maurice incontra il marito di Sarah, Henry, che cammina desolato sotto la pioggia. L’uomo confida a Bendrix che ha il sospetto che Sarah lo stia tradendo e per lui inizia l’oblio. Tanto da ingaggiare un investigatore privato per pedinare Sarah. Anche questa volta il finale sarà struggente e completamente inaspettato.
Tratto dal romanzo £La fine dell’avventura£ (1951) di Graham Greene.
“The Hours” 2002
Un cast d’eccezione:
- Nicole Kidman – Virginia Woolf;
- Julianne Moore – Laura Brown;
- Maryl Sreep – Clarissa Vaughan.
Il film è un capolavoro sull’amore e sulla morte, tutto incentrato intorno al libro più conosciuto di Virginia Woolf “Mrs. Dalloway”. Seguiamo tre storie tutte accomunate da questo libro straordinario. Virginia Woolf è confinata a Richmond, lontana da Londra e dalla frenesia. Non vuole più mangiare e non riesce a trovare le parole per iniziare il suo nuovo libro. Fuma, scrive e ritratta…
“L’intera vita di una donna, in un giorno. Un solo giorno. E in quel giorno, tutta la sua vita.”
Laura Brown, vive a Los Angeles in un’incantevole casetta. Sono gli anni cinquanta. Ha un bimbo bellissimo con due enormi occhi blu che la guarda da lontano e si sente solo. Un marito innamoratissimo. Il giorno del compleanno del marito, quando dopo aver provato a fargli una torta insieme al piccolino, inizia a leggere “Mrs. Dalloway”.
Il film ha vinto l’Oscar come Miglior Attrice Protagonista a Nicol Kidman ed è tratto dal romanzo vincitore del Premio Pulitzer Le Ore di Michael Cunningham.
“Caro Leonard, guardare la vita in faccia, sempre; guardare la vita in faccia e conoscerla per quello che è; al fine conoscerla, amarla per quello che è, e poi metterla da parte. Leonard, per sempre gli anni che abbiamo trascorso, per sempre gli anni, per sempre l’amore; per sempre, le ore.“
Virginia
“Million Dollar Baby” 2004
Non posso spiegare il significato della parola irlandese Mo cuishle, perché solo il finale si porta con se questo significato tanto sospirato dalla protagonista Maggie Fitzgerald (Hilary Swank) per tutto il lungometraggio. Datogli come nome da Frankie Dunn (Clint Eastwood). Maggie non ha una famiglia. La madre tanto quanto i fratelli la disprezzano. Frankie ha un passato oscuro, e tra i due si viene a creare un legame importante, nonostante la forte differenza di età. E insieme iniziano a combattere per una nuova vita dove Maggie segue il suo sogno tra incontri che la vedono avvicinarsi sempre di più al titolo di miglior boxeur. Ma al combattimento più importante della sua carriera, un’avversaria tira un gancio destro alla testa di Maggie che rimane paralizzata dalla testa in giù. Ma questo non è un film sulla boxe, è un film sul riscatto, sull’amore, sull’amicizia, sul ritrovare se stessi. A voi l’onore di sapere come va a finire.
L’importante è non morire soffocati in un mare di lacrime.
I premi Oscar vinti:
- Miglior Film;
- Miglior regia;
- Miglior attrice;
- Miglior attore non protagonista a Morgan Freeman.
“Revolutionary Road” 2008
Frank e April (Leonardo Di Caprio e Kate Winslet) si conoscono da molti anni, lei sa cosa vuole dalla vita, diventare un’attrice. Lui no, ma sa che vuole portarla a Parigi. Ma le cose vanno troppo in fretta e April si ritrova incinta a fare la casalinga-madre e nei momenti liberi recita nel teatro della parrocchia. E Frank inizia a lavorare come impiegato nella stessa azienda in cui lavorava il padre e inizia anche a portarsi a letto le segretarie. Lo squallore più totale. Quante saranno le segretarie che potrà portarsi a letto una volta assunto ai piani alti? E April cosa farà allora? Infondo Frank la ama ancora. Ma la tragedia è alle porte.
“Alabama Monroe – Una storia d’amore” 2012
Due anime ribelli nel Belgio conformista: Didier ed Elise. Lei tatuatrice, con tatuaggi in tutto il corpo, lui cantante di una band di bluegrass, la forma più pura del country. Si incontrano e parlano del sogno di Didier, l’America.
“Da qualunque parte vieni, arrivi tu e puoi ricominciare da capo. È un paese per sognatori.“
E si innamorano senza freni, con il fiato al collo che gli mozza il respiro. Dopo poco anche Elise inizia a suonare nella band di Didier e va a vivere nella roulotte insieme al cowboy. Dopo poco è in arrivo una splendida sorpresa: la nascita della piccola Maybelle. Sembra che il loro sogno d’amore, questa passione così grande, sia stata coronata dal cielo.
Un film sulla disillusine, sull’amore… una denuncia al governo George W. Bush. Un inno all’amore con tanti momenti di forte passione e di grande delicatezza.
Premio Oscar 2014 come Miglior Film Straniero.
“Colpa delle stelle” 2014
Il film non è così scontato, i dialoghi sono brillanti, i genitori sono parte integrante del film e sono figure importanti e carismatiche e i due giovani sono dei combattenti che ti fanno innamorare dei loro personaggi.
Hazel Grace Lancaster (Shailene Diann Woodley) e Augustus Waters (Ansel Elgort) si incontrano nel sottoscala di ospedale dove fanno terapia di gruppo per ragazzi con il cancro in fase terminale. In realtà Augustus ha risolto il problema, ora ha una gamba artificiale. Mentre Hazel ha la colonia cancerogena, come la chiama lei, e che le va dalla tiroide ai polmoni. Vive portandosi dietro una bombola d’ossigeno e aspetta solo di morire.
Tratto dal romanzo, The Fault in Our Stars (2012) di J.Greene è un film strappacuore, ma anche pieno di ottimismo e di amore nonostante l’argomento così delicato da trattare.