L’ultimo e più eclatante è “Madre!” di Aronofsky, ma non è certo l’unico. Ecco i film sulla religione che hanno creato più polemiche nella storia del cinema
Alla prima proiezione di “Madre!” al Festival del Cinema di Venezia, le reazioni non sono state tra le migliori. Fischi e polemiche si sono fatti strada velocemente. Ma come mai l’ultimo lavoro del registra Darren Aronofsky ha portato dietro di sé così tante controversie? La risposta è una: il film ha dentro di sé tanti richiami biblici, anche se il tema è così vasto che le chiavi di lettura potrebbero essere infinite.
“Madre” di Darren Aronofsky
Il film che sta facendo tanto discutere e che divide la critica, ha come protagonisti un uomo e una donna che vivono in una casa dove iniziano ad arrivare diversi ospiti e persone sconosciute. In una chiave di lettura del tutto simbolica, l’uomo che è un poeta, reagisce alla presenza delle persone con tolleranza. Il suo scopo e quello di scrivere una poesia, creare qualcosa di unico e bello. La donna invece vede la presenza delle persone come un’invasione, si sente aggredita, minacciata, maltrattata. I richiami biblici presenti nel film e dichiarati tali dallo stesso regista, rimandano quindi al tema della creazione. Il poeta, nella sua purezza, è pronto a creare qualcosa, ma la donna (simbolicamente vista come la Terra) ne soffre.
Le polemiche sul film sono arrivate da parte di chi sostiene che i temi biblici sono stati distorti e mostrati in una luce totalmente negativa. Ancora una volta, episodi come questo, ci fanno capire come i temi religiosi siano importanti, perché portatori di un messaggio che facilmente può turbare le opinioni dei critici e del pubblico.
Ad ogni modo “Madre!” di Aronofsky non è il primo film che tratta temi religiosi ad attrarre polemiche e letture controverse. Ecco infatti altri film religiosi che hanno creato problemi nell’opinione pubblica.
Film religiosi che hanno creato polemiche
Tra i primi è impossibile non citare “La Passione di Cristo”, film del 2004 scritto e diretto da Mel Gibson. Le polemiche contro il film “La Passione di Cristo” sono state sollevate dalle associazioni ebraiche che hanno accusato il regista di antisemitismo. La colpa di Gibson, a detta delle associazioni ebraiche, è quella di mostrare gli ebrei come un popolo “violento, assetato di denaro, nemico di Dio, senza pietà ne’ compassione”. Ai più quest’accusa sembra alquanto infondata, in quanto la storia raccontata nel film non è altro che quello che ci viene raccontato nei Vangeli.
Altro film che ha raccolto polemiche è “L’ultima tentazione di Cristo” del 1988, diretto da Martin Scorsese. Qui ad indignarsi furono gli integralisti cattolici, che videro nel film un atto provocatorio e offensivo, con una raffugurazione del Cristo totalmente negativa e diffamatoria. Nel film di Scorsese, infatti, Gesù viene mostrato come un uomo che vede nel suo ruolo di Messia una persecuzione; vorrebbe essere un uomo come gli altri, ma non riesce a sfuggire al suo destino.
A ricevere polemiche è stato anche il film “Noah”, sempre di Darren Aronofsky che, come suggerisce il titolo, parla delle gesta compiute da Noé. Il film è stato additato dall’Islam e vietato in paesi come Pakistan, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Malesia, Indonesia, Medio Oriente e Nord Africa, perché, secondo i governi la storia era contro gli insegnamenti dell’Islam.
I temi religiosi e biblici restano, anche ai giorni d’oggi, tra i più difficili da trattare. C’è anche da dire che, anche nel caso si faccia una trasposizione fedele di qualche testo sacro, c’è sempre qualcuno, di una fede o fazione diversa, che potrebbe offendersi. Basta solo ricordare che, tutte le guerre che ancora costellano il mondo sono per la maggior parte guerre di religione. Un campo minato, quello della fede, che non risparmia niente e nessuno, nemmeno l’arte cinematografica.