Tra le ultime uscite di Netflix in questo luglio, una piacevole sorpresa ci viene dalla serie tv Generazione 56K. Una storia leggera e ricca di nostalgia degli anni ’90, una serie fatta apposta per un pubblico di trentenni, quei giovani adulti che nel mondo di oggi, anche per via delle difficoltà nel mondo del lavoro, fa fatica a crescere e molto spesso si rifugia nei ricordi del passato.
Come suggerisce il titolo infatti, si parla di quella generazione che negli anni ’90 ha iniziato ad usare internet con il modem a 56K, cose che, le generazioni di oggi, non riescono nemmeno ad immaginare. Un internet che, usato in modo molto diverso da oggi, apriva una finestra su un mondo totalmente sconosciuto, e che ha cambiato per sempre il futuro, e quindi il nostro presente.
Da segnalare, come punto a favore per questa simpatica serie tv, è la collaborazione di alcuni membri dei The Jackal, il gruppo comico nato sul web che negli ultimi anni ha avuto sempre più successo, anche grazie a film come Addio fottuti musi verdi. In particolare, in Generazione 56K sono presenti Fabio Balsamo e Fru, fantastici e comici come sempre.
Ma andiamo con ordine…
Qual è la trama di Generazione 56K?
La storia raccontanta nella serie tv Generazione 56K ruota intorno a Daniel e Matilda, due ragazzi di Procida, compagni di scuola da ragazzini che finiscono per ritrovarsi da adulti a Napoli.
Daniel è un giovane trentenne in cerca di un anima gemella, senza molto impegno… Il suo metodo preferito infatti, sembra essere quello di conoscere ragazze tramite le app di incontri, ragazze che molte volte finiscono per non interessarlo affatto.
Come lavoro Daniel è un ideatore di app, e insieme ai suoi amici d’infanzia e colleghi, Luca e Sandro, è alla continua ricerca dell’idea giusta che gli consenta di mantere il posto di lavoro, e di svoltare la propria carriera.
Matilda invece è una restauratrice di mobili antichi, con alle spalle una famiglia difficile e un carattere che, per difesa, la fa apparire sempre arrabbiata e astiosa. Accanto a lei l’amica di sempre Ines, mamma di famiglia e creatrice di abiti da sposa.
La trama di Generazione 56K segue due linee temporali, quella del passato, dove i nostri protagonisti sono alle scuole medie, e quella del presente, dove Daniel e Matilda finiscono per incontrarsi dopo anni e anni di lontananza. E’ proprio con questo improvviso tuffo nel passato che Daniel e Matilda dovranno fare i conti, rimettendo in gioco sentimenti sopiti a discapito del presente, che nel frattempo, sembra complicarsi sempre di più…
Perché guardare Generazione 56K
Il punto di forza di questa serie tv è proprio quello sguardo nostalgico che ci fa gettare sul nostro passato, su quegli anni ’90 che sembrano davvero anni luce lontani dalla realtà di oggi.
Il modem 56K citato nel titolo è quel gancio emozionale che ci riporta indietro nel tempo. Difficile non identificarsi, infatti, in Daniel dodicenne che scopre internet e che inizia ad usarlo per cercare foto erotiche insieme ai suoi amici Luca e Sandro. Quel modem rumoroso e lento, che quando veniva usato occupava la linea telefonica, con conseguente arrivo di bollette salatissime.
Ma il bello di questa storia sta anche nella linea temporale del presente, perché ci fa sognare ad occhi aperti. Per la nostra generazione, infatti, cambiare scuola, cambiare città significava perdere totalmente i legami con i vecchi amici. Non c’erano infatti gli smartphone, le chat e i social a tessere una trama di collegamento temporale. Come succede per Matilda e Daniel, ritrovarsi dopo anni, da adulti, riapre quindi la porta a quei primi sentimenti, alle prime cotte, alla preoccupazione per i primi timidi baci…
Quello che piace di Generazione 56K è di sicuro la fotografia che viene fatta ai nostri giorni, alla nostra generazione di trentenni, ai rapporti sentimentali, all’amicizia e all’amore.
Abbiamo infatti Daniel che è l’emblema del ragazzo semplice, un po’ timido, che difficilmente riesce a instaurare un rapporto sereno con una ragazza; accanto a lui Luca, detto Lu, vero e proprio risultato dell’amore ai tempi dei social, un ragazzo che preferisce avere rapporti epistolari in chat piuttosto che avere un incontro di persona con una ragazza. Lu addirittura cambia casa perché potrebbe incontrare per strada facilmente la sua lei, il suo amore platonico.
E infine Sandro, che è felicemente sposato ma che sente su di sé la pressione sociale che vede lui e sua moglie come una coppia che ha raggiunto la maturità per fare un figlio, senza perdere tempo.
Una fotografia sincera, realistica (seppure resa esagerata talvolta dalla parodia) che ci fa riconoscere e che ci conforta, che ci regala sorrisi e, nonostante la leggerezza della narrazione, anche riflessioni.
In tutto ciò, non si può non sottolineare la bravura del cast, soprattutto per i ruoli di Sandro e Luca, interpretati da Fabio Balsamo e Fru dei The Jackal, ma anche dei protagonisti Daniel e Matilda interpretati da Cristina Cappelli e Angelo Spagnoletti.
Fantastici anche il cast dei protagonisti da ragazzini, che è formato da Alfredo Cerrone, Azzurra Iacone, Egidio Mercurio, Sveva Simeone e Gennaro Filippone.
Ma se devo dire, in definitiva, qual è il personaggio che ho preferito in assoluto in Generazione 56K, allora dico di sicuro Ines da adulta, interpretata dall’attrice Claudia Tranchese. Un personaggio perfetto, sebbene non fondamentale per la storia, che grazie alla sua spontaneità e ironia riesce a superare di gran lunga i suoi colleghi protagonisti della trama. La migliore, e la più simpatica!
In conclusione, se non hai ancora visto Generazione 56K, ti suggerisco di farlo, non te ne pentirai.
Intanto guarda il trailer della serie tv qui sotto e lascia un commento per farci sapere cosa ne pensi.
La Recensione
Generazione 56K
Una commedia romantica che vi regalerà momenti di nostalgia e sogni ad occhi aperti. Un tuffo negli anni '90 e un incrocio di storie e di destini per la generazione dei trentenni di oggi. Bella, leggera, romantica... la serie perfetta per questa estate!
PRO
- Sceneggiatura
- Cast