Il 13 dicembre segna l’arrivo di “cupido”, il nuovo singolo di Ginevra, che anticipa il prossimo progetto discografico della cantautrice in uscita il 24 gennaio 2025. Dopo il successo di “my baby!”, Ginevra torna a stupirci con una traccia che mescola sonorità pop, influenze rock e una poetica delicata, ma profonda. Sei pronto a scoprire tutti i segreti di questo nuovo capitolo musicale?
Un viaggio sonoro tra dolcezza e malinconia
“Cupido” si apre con un’immagine cinematografica: un viaggio in auto al tramonto, con il sole che scivola via dallo specchietto retrovisore. Ginevra, attraverso queste pennellate visive, ci introduce a un brano che parla di tempo, crescita e vulnerabilità.
La cantautrice descrive quel senso di immobilità che ci coglie quando ci sentiamo bloccati, come fermi a un semaforo che non cambia colore, mentre il mondo attorno a noi sembra avanzare senza esitazioni. “Cupido” è una riflessione sulla complessità della vita quotidiana, un racconto che abbraccia i 30 anni di Ginevra, pieni di domande e contrasti.
Un incontro fortunato e una produzione a più mani
La canzone è nata quasi per caso, durante una sessione di studio tra Ginevra e il musicista Iulian Dmitrenco. Da questo incontro è germogliata un’idea che è stata poi plasmata da un team creativo di grande talento: Fugazza, Suorcristona e Domenico Finizio, già dietro la produzione di “my baby!”. Il risultato è una traccia dal linguaggio pop moderno, ma con un suono da band che richiama influenze come i Radiohead, senza mai perdere la propria unicità.
L’elemento sonoro predominante è la chitarra, che si muove con grazia tra strumming acustici e incursioni elettriche, conferendo profondità e carattere al pezzo. Le parole e la voce di Ginevra si intrecciano in modo naturale con la musica, alternando momenti di delicatezza a passaggi più ruvidi e distorti.
Una poetica tra crudeltà e quotidianità
Il testo di “cupido” gioca con immagini potenti e contraddittorie. La freccia di Cupido diventa il simbolo di un amore che ferisce ma che non si riesce a lasciare andare: “Ed ecco che arriva la freccia, la punta mi sfiora la faccia e poi si conficca nello stesso punto, ma di strapparla non ho il coraggio.”
A questa crudezza si affiancano momenti più intimi e quotidiani, come “indosso il mio solito paio di jeans, tu ne fumi un’altra e ci piace così.” Ginevra riesce a raccontare la complessità delle relazioni, alternando malinconia e accettazione, in un equilibrio che rispecchia la vita reale.
Un sound che abbraccia il passato e guarda al futuro
Musicalmente, “cupido” rappresenta una tappa importante nell’evoluzione artistica di Ginevra. Se i suoi lavori precedenti attingevano principalmente alla musica elettronica di matrice inglese, questa nuova fase del progetto si arricchisce di sfumature rock e di una narrazione che guarda al cantautorato italiano.
La combinazione di sonorità internazionali e testi introspettivi crea un linguaggio unico, capace di parlare a diverse generazioni. La produzione, pur mantenendo un’impronta pop, si distingue per la sua complessità e attenzione ai dettagli, rendendo ogni ascolto una scoperta.
Ginevra: una carriera in ascesa
Ginevra Lubrano, torinese di nascita e milanese d’adozione, ha costruito la sua carriera con dedizione e talento. Diplomata in canto al CPM Music Institute e laureata in Comunicazione e Società all’Università Statale di Milano, ha debuttato nel 2019 con l’EP “Ruins”, seguito da “Metropoli” nel 2020.
Negli anni ha collaborato con artisti del calibro di Noemi (per cui ha scritto “Glicine”, portata a Sanremo nel 2021) e ha calcato palchi importanti, dal Mi Ami Festival al Teatro Ariston, ospite de La Rappresentante di Lista. La sua capacità di combinare una formazione solida con una visione artistica innovativa la rende una delle cantautrici più interessanti del panorama musicale italiano.
Cupido: un inno alla vulnerabilità
Alla fine, “cupido” è molto più di una canzone. È un viaggio attraverso le emozioni umane, una celebrazione della vulnerabilità e della forza che ne deriva. Ci ricorda che, anche quando ci sentiamo bloccati, il semplice fatto di guardare avanti è già un atto di coraggio.
E tu, cosa ne pensi di “cupido”? Hai mai sentito quella sensazione di essere fermo mentre tutto intorno a te si muove? Raccontacelo nei commenti e unisciti alla conversazione su questa straordinaria traccia di Ginevra.