TITOLO: Gli Aristogatti
TITOLO ORIGINALE: The Aristocats
REGIA: Wolfgang Reitherman
PAESE: USA
ANNO: 1970
GENERE: animazione
DURATA: 76 minuti
DOPPIATORI ITALIANI: Renzo Montagnani, Melina Martello, Oreste Lionello, Corrado Gaipa, Emanuela Rossi, Cinzia De Carolis, Riccardo Rossi
DOPPIATORI ORIGINALI: Phil Harris, Eva Gabor, Sterling Holloway, Scatman Crothers, Dean Clark, Liz English, Gary Dubin
TRAMA: A Parigi, una buona ed eccentrica milionaria decide di far testamento e lasciare tutti i propri averi a Duchessa, la sua gatta aristocratica e ai suoi tre adorabili micini. La sua eredità, dopo la morte dei gatti, finirà totalmente ad Edgar, suo fidato maggiordomo.
Dopo aver appreso la notizia, Edgar rimane scioccato e, non volendo aspettare la morte dei cuccioli di casa prima di diventar ricco, prepara un elaborato piano con lo scopo di sbarazzarsene. Addormenta con un sonnifero Duchessa e la rispettiva prole, carica tutta la famiglia sulla proprio motocicletta e si dirige verso la campagna abbandonando tutti e quattro i gatti in natura.
Qui la famigliola si risveglia impaurita e senza una direzione certa da seguire ma il destino li mette sulla stessa strada di Romeo, “er mejo del colosseo”, un gatto randagio estremamente gentile e piacione. Quest’ultimo si offre volontario per accompagnarli a casa, nel cuore di Parigi.
Tra pericolose situazioni, concerti jazz, litigi fraterni e nuovi amori che sbocciano, riusciranno i gatti a tornare a casa e sconfiggere il perfido maggiordomo?
“Bizet: Aspettatemi, aspettatemi!
Minou: Prima io, prima io!
Matisse: Perché devi esser tu la prima?
Minou: Perché io sono una signora, ecco perché”
COMMENTO: Gli Aristogatti è un altro degli irresistibili classici Disney che ha conquistato diverse generazioni. Colonna sonora superba a parte, ad ammaliare più di qualunque altra cosa è senza dubbio la trama: l’aristocratica gatta Duchessa, fine, elegante ed educata, finisce per innamorarsi di Romeo, gatto “di borgata” e stereotipo dell’italiano medio: caciarone ma buono ed affidabile.
A fare da sfondo a questa magnifica coppia improbabile (soprattutto al giorno d’oggi), ci sono degli altri personaggi ben costruiti dalla fabbrica Disney.
Innanzitutto i figli di Duchessa, Bizet, Minou e Matisse, istruiti come dei veri e propri rampolli reali non mancano, però, di piccoli screzi tipici tra fratelli e sorelle. Impossibile non immedesimarsi.
“Le signore non cominciano mai le liti, sono gli altri che litigano per loro.”
Simpaticissimo anche il personaggio di Groviera. Il piccolo amico è il perfetto “topo della porta accanto”, generoso, divertente e, soprattutto, di famiglia. Difatti è il primo a correre in soccorso degli amici quando scoprirà che sono scomparsi.
Da non tralasciare poi, Adelina e Guendalina Bla Bla, oche sia in senso letterale che non. Le due sorelle rappresentano in tutto e per tutto lo stereotipo di “oca” (persona) che conosciamo noi. Ammettiamolo, c’è un po’ di oca in ognuna di noi ma in qualcuna c’è “oca” e basta, 100%.
Ecco, Adelina e Guendalina ne sono l’esempio lampante. A completare poi il quadretto di famiglia c’è lo zio Reginaldo, perennemente sbronzo e, di conseguenza, perennemente esilarante. E’ immune alla cosiddetta ciucca triste, anzi:
“Beati coloro che si sbronzano tra loro!”
Anche Napoleone e Lafayette giocano un ruolo importante all’interno del cartone animato: non solo i due cani disturbano i piani tattici del malvagio Edgar ma creano anche un sacco di situazioni e battute molto divertenti da vedere: il rapporto capo-cadetto, anche se per finta, è una genialata di ironia e ciò li porta ad essere nella top ten Disney dei personaggi preferiti non principali.
E se questi sono i buoni, la pellicola necessitava poi di un cattivo, Edgar, che però così cattivo non è, o perlomeno: se lo compariamo a Crudelia de La carica dei 101, colpevole di voler fare delle pellicce con i cuccioli, Edgar si guadagna sicuramente un posto in purgatorio grazie all’essersene sbarazzato in maniera più “soft”.
Un tributo ai gatti, da sempre affettuosi compagni di vita, Gli Aristogatti meritano la vostra attenzione.
“Pe’ arivacce qui da Roma ho fatto l’autostop e ‘n Francia è già m’ber pezzo che ce sto… Ma pure da emigrato, mica so’ cambiato: io so’ Romeo, er mejo der Colosseo! Io fermo nun ce sto, proprio nun me va! Se domani qui sarò, oggi chi lo sa? Forse un po’ m’acchitterò e me ne andrò in città, già… E poi laggiù tanta scena farò, ogni gatta che me vedrà dirà: “ma che ber micione, che simpaticone, quello è Romeo, er mejo der Colosseo!”. Si cambio so’ guai, sto bene come sto… Io nun me lego mai, catene nun ce n’ho! Aggregate si voi, io so andove finirai in Cina, in Perù o a Timbuctù! Ma nun baccajerai vedrai! Chi tante storie fa, a prega’ nun sto! Tutto quello che me va… con un gesto c’ho! Penso sempre che l’avi miei tra ruderi e mausolei sapevano già fasse rispetta’ e considera’ da nobbili e plebei! Se tanto me da tanto godo e me ne vanto d’esse Romeo er mejo der Coloseo! C’avrò er busto ar pincio e ar museo… eh già!”
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Gli Aristogatti Disney – immagine dal film