Film d’apertura per la dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, “Hostiles” di Scott Cooper è un film western che parla d’attualità
Un film d’apertura che si colloca, in quanto a stile, in un genere preciso, quello del western. Stiamo parlando di “Hostiles” del regista Scott Cooper. Protagonisti della pellicola sono Christian Bale e la bellissima Rosamund Pike. Proprio lei, insieme all’attore Wes Studi e il regista Cooper, sono stati ospiti della Festa del Cinema di Roma, e hanno parlato ampiamente del proprio film.
Hostiles di Scott Cooper
Il film è ambientato nel 1982 negli Stati Uniti d’America. La storia racconta di un valoroso Capitano dell’esercito (interpretato da Christian Bale) che viene inaricato di scortare un capo guerriero Cheyenne nella sua terra natia. Il Capitano accetta con riluttanza, avendo perso numerosi amici nella guerra con i nativi, ma il viaggio si trasforma ben presto nella scoperta e nella conoscenza dell’altro.
Durante il cammino verso il Montana, il Capitano e la sua squadra incontrano una donna (Rosamund Pike) che ha perso casa e famiglia a causa di un violento attacco di una tribù indiana molto aggressiva. La donna si unirà al gruppo in questo viaggio che è più metafora di quanto si possa immaginare.
Scott Cooper: “Vorrei che il mio film aprisse un importante dibattito”
Incalzato dalle domande della stampa, il regista di “Hostile”, Scott Cooper, ha parlato della sua idea alla base del film, e di quello che spera possa seguirne. Assodato che il viaggio intrapreso dal Capitano nella trama di “Hostiles” non è soltanto un mero spostamento, ma un cammino di scoperta, Cooper parla del suo film come di un processo di conoscenza del diverso da sé. Il film, sotto questo aspetto, è quindi fortemente attuale.
Lo stesso Cooper parla del proprio Paese, gli Stati Uniti d’America, come uno dei primi a doversi impegnare maggiormente nei confronti del diverso. Il regista fa anche riferimento ai recenti fatti accaduti in Virginia, dove alcuni membri del Ku Kux Klan hanno manifestato contro la rimozione di una statua di un generale sudista.
Noi americani possiamo impegnarci di più nel capire gli altri- dice Cooper -Io vengo dal Virginia, e vedere il razzismo, l’antisemitismo e la violenza, oltretutto in una città universitaria, è difficile da accettare. Per me, e per le mie figlie.
Proprio a proposito delle figlie, Cooper ci confessa una curiosità legata al film. Le sue due ragazze interpretano due piccoli ruoli all’interno della pellicola: le figlie del personaggio interpretato da Rosamund Pike.
Riguardo alla scelta del genere western, Cooper ci tiene a precisare l’attualità e l’universalità del tema scelto:
Certamente il film è pieno di chiari riferimenti che rimandano al genere western, il buono e il cattivo, i paesaggi sconfinati… ma è stato pensato più che altro come un umanesimo, che supera i generi cinematografici.
Anche Wes Studi, attore che nel cast interpreta il ruolo del nativo Cheyenne, ci tiene a parlare di quanto in questo momento il tema sia attualissimo negli Stati Uniti. Secondo quanto raccontato dall’attore, la storia del film lo ha riportato indietro ai suoi personali ricordi di quando è stato inviato a combattere in Vietnam.
Rosamund Pike: la madre
Molto ammirata e applaudita, Rosamunde Pike ha fatto il suo ingresso elegante e bellissima vestita di un rosso acceso. Il personaggio che interpreta nel film “Hostiles” è una madre che perde tutto, tutta la sua famiglia, i figli, teme per la propria vita e arriva quasi a perdere il senno.
Una volta unitasi al gruppo guidato dal capitano, la donna viene in contatto con il nativo Cheyenne e la sua famiglia. Dopo la paura e l’odio iniziale, inevitabilmente il viaggio porta a conoscere le varie parti, e a superare le differenze. Proprio riguardo al suo ruolo, e a quella che secondo alcuni è stata una “scelta” di avvicinarsi al proprio nemico, Rosamund Pike ha fatto una bellissima riflessione:
Non credo che il mio personaggio faccia una scelta, succede e basta. Lei è umana… è una madre che guarda e si riconosce in un’altra madre.