Ci sono film che pretendono di raccontare la verità su un mito, e poi c’è Iddu – L’Ultimo Padrino.
Fabio Grassadonia e Antonio Piazza ci consegnano un prodotto intrigante, a tratti divertente, ma che sembra non essere altro che un frammento di una storia molto più grande.
La pretesa di aver finalmente raccontato “l’ultimo padrino” suona piuttosto fragile. Sarà davvero l’ultimo? Probabilmente no, purtroppo. Ma forse l’ultimo legato alle stragi degli anni ’90 in cui morirono Falcone e Borsellino.
Un messaggio codificato tra realtà e finzione
La trama ci porta nel cuore di un paesino siciliano, “da qualche parte in Sicilia” nei primi anni 2000, dove Matteo Messina Denaro (interpretato da Elio Germano) vive nascosto in una stanza senza finestre, dietro una libreria nella casa di Lucia (la sempre convincente Barbora Bobulova). Nel frattempo, Catello (il sempre magistrale Toni Servillo), politico corrotto appena uscito di prigione, viene avvicinato dagli inquirenti affinché scriva una lettera a Matteo, offrendo le sue condoglianze per la morte del padre. E indovinate un po’? Funziona. Inizia così uno scambio di lettere che riporta Catello dritto nel bel mezzo di quel mondo criminale dal quale aveva sperato di allontanarsi.
I pizzini sono un mezzo perfetto per raccontare la storia. Questi messaggi codificati consentono di portare avanti la narrazione e di offrire retroscena importanti senza diventare troppo didascalici. Grassadonia e Piazza giocano bene con questo espediente, inserendo elementi di fantasia e flashback che aggiungono profondità e ritmo alla storia.
Un cast di personaggi tra commedia e dramma
Toni Servillo è come sempre una garanzia. Catello è un uomo che si ritrova in situazioni che lo superano, cercando allo stesso tempo di rimettere insieme i pezzi della sua famiglia distrutta. Daniela Marra, nel ruolo dell’investigatrice Rita, è altrettanto convincente: il suo desiderio di catturare Matteo è palpabile e porta alcuni dei momenti più toccanti del film. Giuseppe Tantillo, nei panni del goffo genero di Catello, offre molti dei momenti comici più riusciti. E come dimenticare Antonia Truppo, che interpreta l’intensa sorella maggiore di Matteo, Stefania. L’alchimia tra i personaggi è buona, ma il vero problema è che Elio Germano è decisamente sottoutilizzato. Matteo Messina Denaro resta una figura sfuggente, che passa la maggior parte del tempo a riflettere indossando un paio di occhiali da sole. Dubito che il vero Messina Denaro indossasse gli occhiali da sole anche da bambino come ci mostra il film.
Un film che non chiude il cerchio
Iddu – L’Ultimo Padrino ha molti pregi, ma ha anche un problema fondamentale: non è una storia completa. Si ha costantemente la sensazione che sia solo una parte di qualcosa di molto più ampio. Matteo Messina Denaro ha evitato la cattura fino al 2023, e il film non cerca di riscrivere la storia, ma il suo stesso impianto ci fa aspettare un finale emozionante che, semplicemente, non arriva mai. La tensione cresce, ma non si risolve mai davvero. È coinvolgente? Sì. Ma c’è sempre qualcosa che manca.
Questo è particolarmente frustrante perché la vita di Matteo in latitanza e il sistema dei pizzini rappresentano un materiale che potrebbe essere trasformato in un’opera epica. Grassadonia e Piazza fanno un buon lavoro con quello che hanno, ma non riescono ad andare oltre quel punto di partenza. Alla fine, il film è piacevole e coinvolgente, ma lascia comunque un senso di incompletezza.
Una visione a metà tra reale e simbolico
Visivamente, il film è interessante. Ci sono molte inquadrature suggestive, con paesaggi siciliani che sembrano quasi sospesi nel tempo, come se lo stesso Matteo fosse intrappolato in un passato che non vuole lasciar andare. La colonna sonora è un misto di brani classici italiani e musica moderna, creando un curioso contrasto che sottolinea l’anacronismo del protagonista, nascosto in un mondo che ormai lo ha superato.
Ci sono anche momenti di umorismo nero che funzionano bene. Catello che cerca di riadattarsi al mondo criminale mentre cerca di restare in qualche modo rispettabile davanti alla sua famiglia offre una serie di scene ironiche che riescono a bilanciare il tono del film tra dramma e commedia.
La Recensione
Iddu - L'ultimo padrino
Buone interpretazioni e atmosfere ben costruite, ma il film manca di una vera conclusione. Potenziale sprecato per un epilogo troppo aperto e ambiguo.
PRO
- Toni Servillo è sempre impeccabile. Offre una performance che vale da sola il prezzo del biglietto.
- La rappresentazione della latitanza è intrigante e realistica. Offre uno sguardo sull'isolamento di chi vive costantemente in fuga.
CONTRO
- Finale insoddisfacente.
- Matteo Messina Denaro è sottoutilizzato. Un personaggio così importante avrebbe meritato più spazio e approfondimento.