Questa sera in prima serata su Rai Uno arriva il commissario Ricciardi. La serie, attesissima da tutti i fan di Lino Guanciale e dello scrittore Maurizio De Govanni, autore dei romanzi da cui è tratta una delle fiction più particolari di questa stagione televisiva.
La serie, diretta dal regista Alessandro D’Alatri, porta sul piccolo schermo uno dei personaggi letterari più amati degli ultimi anni. Luigi Alfredo Ricciardi, per l’appunto, nato dai romanzi di Maurizio De Giovanni, protagonista di sei episodi in cui vengono narrate le sue vicissitudini di uomo tormentato e carismatico che opera durante il regime fascista.
La serie è ambientata nella Napoli degli anni ’30, è stata girata in buona parte nella zona vecchia della città di Taranto, trasformata per l’occasione nella capitale partenopea. Tra gli interpreti, oltre al protagonista Lino Guanciale nei panni del commissario Ricciardi, ci sono anche: Serena Iansiti (la soprano Livia Lucani), Maria Vera Ratti (Enrica Colombo, la vicina di casa di cui è innamorato il commissario), Antonio Milo (il brigadiere Raffaele Maione), Enrico Ianniello (il dottor Bruno Modo), Adriano Falivene (Bambinella, informatore del brigadiere Maione), Mario Pirrello (Angelo Garzo, burocrate arrivista e presuntuoso), Fabrizia Sacchi (Lucia Caputo, moglie del brigadiere Maione), Nunzia Schiano (Rosa Vaglio, la tata del commissario), Marco Palvetti (l’agente Falco) e Peppe Servillo, nei panni di don Pierino Fava.
La trama de Il commissario Ricciardi
La storia scritta da Maurizio De Govanni, apprezzato scrittore napoletano, è molto articolata e affascinante. Luigi Alfredo Ricciardi nasce il 1 giugno 1900 nel Cilento. Figlio unico di famiglia nobile, i baroni di Malomonte, rimane orfano dei suoi genitori sin da ragazzo (il padre muore giovanissimo, mentre la madre trascorre molti anni in una casa di cura). Il ragazzo, quindi, si trasferisce con l’anziana tata Rosa (che prima di lui aveva accudito sua madre) a Napoli, dove si laurea in giurisprudenza, con una tesi in diritto penale. Finiti gli studi, entra nella Squadra mobile della Regia Questura.
Ricciardi è sin da giovanissimo piuttosto introverso e tende alla solitudine. Ha precise manie, anche nel vestire, e solitamente ama indossare un lungo soprabito di colore grigio scuro in cui infila sempre in tasca le mani per non farle vedere poiché, quando è nervoso, non riesce a tenerle mai ferme. Non porta il cappello, cosicché un ciuffo di capelli neri, pettinati all’indietro e fissati con la brillantina, gli cade sulla fronte sopra gli occhi verdi e il naso affilato. A pranzo mangia spesso la pizza o una sfogliatella al Caffè Gambrinus in piazza del Plebiscito, mentre la cena gli viene quasi sempre preparata a casa da Rosa, e successivamente da sua nipote Nelide.
Ricciardi, oltre ad avere nobili natali, è un uomo ricco, integerrimo e dal grande intuito, non ha nessun interesse alla carriera e per questo è ben visto dai suoi superiori, su tutti dal vicequestore Angelo Garzo (Mario Pirrello), che si prendono spesso e volentieri il merito dei suoi successi investigativi. Nonostante ciò, però, non sopportano i suoi modi e i suoi metodi privi di riguardo verso le classi borghesi e nobiliari più influenti della città quando deve svolgere un’indagine.
Al contrario, per la sua bravura quasi diabolica nel risolvere i casi e per il suo umore sempre malinconico e triste, Ricciardi è tenuto a distanza dai suoi colleghi e diretti sottoposti, tranne dal fedele brigadiere Raffaele Maione (Antonio Milo), che vive nei Quartieri Spagnoli e dal razionale e antifascista medico legale Bruno Modo (Enrico Ianniello). Nelle sue indagini viene aiutato anche dal femminniello Bambinella, il quale gli riporta le voci che circolano in città.
La puntata di questa sera
La puntata che andrà in onda questa sera, ci introduce al mondo del commissario. In questo primo episodio, dal titolo “Il senso del dolore”, ci troviamo immediatamente a Napoli, nel marzo 1931. Un inverno molto rigido attanaglia la città stretta in una morsa di gelo, e come se non bastasse il brutale assassinio del grande tenore Arnaldo Vezzi scuote l’opinione pubblica.
L’uomo, artista di fama mondiale, grande amico del Duce, viene trovato morto nel suo camerino al Teatro san Carlo di Napoli, qualche minuto prima che abbia inizio la rappresentazione del suo spettacolo “I pagliacci”. Il commissario Luigi Alfredo Ricciardi è chiamato a risolvere il caso, che si presenta subito particolarmente complesso, soprattutto per quello che è accaduto in città, una volta che si è sparsa la notizia. L’assassino ha colpito con inaudita ferocia, e non si riesce a comprendere cosa abvia scatenato così tanto astio e violenza. In quest’occasione il Commissario conoscerà la vedova del tenore, Livia Lucani (Serena Iansiti), e tra i due sarà l’inizio di una lunga storia tormentata.