TITOLO: Il cowboy con il velo da sposa
TITOLO ORIGINALE: The Parent Trap
REGIA: David Swift
CAST: Hayley Mills, Maureen O’Hara, Brian Keith, Charles Ruggles, Una Merkel, Leo G. Carroll, Joanna Barnes
PAESE: USA
ANNO: 1961
GENERE: commedia romantica
DURATA: 124 minuti
TRAMA: Sharon McKendrick e Susan Evers (Hayley Mills) sono due gemelle tredicenni cresciute senza mai conoscersi. I loro genitori, infatti, si sono separati quando avevano appena un anno e si sono presi una figlia a ciascuno: Susan vive in California con il padre Mitch (Brian Keith) in una grossa casa circondata da acri di terreno in perfetto stile cowboy; Sharon, invece, vive a Boston con la madre Margaret (Maureen O’Hara) in una casa arredata in modo chic e signorile.
Per la casualità del fato le due vanno a trascorrere le vacanze estive nello stesso campeggio dove si incontrano per la prima volta.
Inizialmente la loro reciproca somiglianza non le avvicina per niente, anzi, le gemelle dopo un primo momento di stupore cominciano a farsi scherzi e dispetti, prendendosi in antipatia. Queste continue marachelle costringono i gestori del campeggio ad una soluzione drastica: come punizione Sharon e Susan vengono obbligate ad alloggiare nella stessa stanza. In tale contesto le due ragazze hanno modo di calmarsi e conoscersi meglio fino a diventare amiche. Ma alcune coincidenze continuano a lasciar perplesse le due che, dopo un lungo ragionamento, capiscono di essere effettivamente sorelle.
Spinte dalla speranza che i genitori possano rimettersi assieme elaborano un piano strategico: si scambiano i ruoli e decidono di vivere per un po’ di tempo con il genitore mai avuto in tutti quegli anni.
Così Sharon se ne va dal padre in California e Susan dalla madre a Boston.
Appena arrivate nella loro nuova casa le due faticano molto a tenere in piedi la commedia: entrambe hanno vite, stili e modi di fare differenti a cui è difficile abituarsi e, difatti, all’inizio Mitch e Margaret, ignari dello scambio, sono molto perplessi per via dei cambiamenti di quella che credono essere la figlia con cui hanno sempre vissuto. Attribuiscono tale trasformazione, però, al periodo passato in campeggio, lontano da casa.
In ogni modo il piano delle due sorelle sembra funzionare fino a quando Sharon scopre che il padre ha intenzione di risposarsi con Vicky (Joanna Barnes), una donna molto più giovane di lui, probabilmente attratta più dal denaro dell’uomo che dalle qualità umane di quest’ultimo.
Susan viene subito avvertita e la strategia per far rimettere insieme i genitori cambia: svelano il loro inganno costringendo così Mitch e Margaret a rincontrarsi per chiarire la delicata situazione e riprendersi ognuno la propria gemella.
Margaret viene invitata a trascorrere una piacevole gita in montagna con le figlie e l’ex marito ma, notando la gelosia di Vicky, le cede umilmente il posto. Sarà qui che Sharon e Susan avranno l’illuminazione e costringeranno la perfida quasi matrigna a fuggire dall’esasperazione permettendo così il lieto fine della storia, con la famiglia che si riunirà vivendo felice e contenta.
“Se stiamo insieme io e te sai che coppia formerem, se stiamo insieme fra me e te pensa che combinerem, sarebbe un bell’andar, potremo tutto far, insieme”
COMMENTO: Il cowboy con il velo da sposa è una commedia romantica firmata Walt Disney, ricca di equivoci e sentimenti. Il film, con la sua trama originale e divertente, è divenuto negli anni soggetto di numerosi remake, tra i più famosi quello interpretato da Lindsay Lohan e quello con le gemelle Olsen.
La storia diretta da David Swift ha dell’incredibile: due gemelle vengono separate dopo un anno di vita a causa del divorzio dei genitori, e già qui la situazione è pazzesca perché c’è da vedere quale genitore sano di mente rinuncerebbe a un figlio così su due piedi, quasi come se il fatto di avere due gemelle giustificasse la decisione di giocare a morra cinese per capire chi si prende chi. Comunque così e quanto e Mitch si vince Susan mentre Margaret ha diritto a Sharon. Le due sorelle vivono per proprio conto dodici anni fino a quando si incontrano per puro caso nello stesso campeggio: ovviamente gli Stati Uniti non sono per nulla vasti, i campeggi non sono numerosi ed il mondo è piccolo, per tale ragione le due finiscono proprio nello stesso posto. Destino. Fato. Casualità.
Anche qui qualcosa però non torna: le due sono platealmente identiche ma nessuno nota nulla di particolare, qualche ipotesi buttata lì però niente di che. Del resto anche noi trovassimo il nostro doppelgänger lo guarderemmo un po’ stupiti per qualche minuto e stop.
La storia prosegue e le due, come da copione, si odiano pure. L’antipatia è palpabile nell’aria. Questo assomigliarsi molto invece di unire divide e per cui, in quanto ragazzine, cominciano a farsi dispetti e scherzi di continuo, facendo adirare coloro che gestiscono il campeggio. La punizione è scontata: Susan e Sharon dovranno passare il resto della vacanza nella stessa stanza. Basta questo a far unire e legare le due che in questo momento del film scoprono finalmente di essere gemelle, ed è subito la ola sul divano.
Come stratagemma tattico per far riavvicinare i genitori optano per recitare una i panni dell’altra e scambiarsi così i ruoli. L’impresa è ardua perché entrambe non solo devono studiarsi tutti i nomi dei parenti dell’altra bensì sono obbligate anche ad assimilare il comportamento e lo stile di vita della propria gemella. E qui si fa dura durissima poiché, indiscutibile cliché, le due sorelle sono una l’opposto dell’altra. Susan, essendo stata sempre nel ranch e con il padre è più maschiaccio, Sharon, au contraire, è molto più fine e sofisticata, grazie all’influenza della madre e di uno stile di vita più delicato.
Ma superate le prime difficoltà la recita sta in piedi ed i genitori sono solo un po’ confusi e preoccupati ma non dubitano nulla.
Tutto continua perfetto se non fosse che a rovinare i piani ci pensa Vicky: stereotipo della donna giovane che seduce l’uomo per puntare ai soldi. Un altro cliché.
Dopo l’arrivo di quest’ultima, le due gemelle sono obbligate ad agire ed escono allo scoperto facendo cadere dal pero padre e madre che, finalmente, capiscono come mai era tutto così strano ed ambiguo. Altra ola sul divano.
Come finale della pellicola abbiamo una gita di famiglia, in montagna, a cui Margaret cede gentilmente il posto ad una gelosa Vicky. Vicky però non è la classica persona amante della natura e della vita all’aria aperta, ed a ciò vanno aggiunti gli scherzi, i dispetti e le prese in giro di Susan e Sharon.
Morale: rinuncia al patrimonio della famiglia McKendrick e se ne fugge il più lontano possibile.
Il finale della storia ovviamente è più roseo che mai.
Nonostante “Il cowboy con il velo da sposa” sia costruito interamente da cliché, stereotipi e anche qualche luogo comune, il film è amato proprio per questo. E’ divertente e saturo di una comicità Disney mixata con l’intramontabile ironia dei decenni ormai passati. Si ride grazie alla semplicità delle cose e non per battute volgari che negli ultimi anni han preso il sopravvento nelle commedie, rendendole tutte uguali.
Per chiunque volesse guardare un film simpatico che sottolinea l’importanza vitale della famiglia, questa è la pellicola giusta.
La Recensione
Il cowboy con il velo da sposa
Il cowboy con il velo da sposa è una commedia romantica firmata Walt Disney, ricca di equivoci e sentimenti. Il film, con la sua trama originale e divertente, è divenuto negli anni soggetto di numerosi remake, tra i più famosi quello interpretato da Lindsay Lohan e quello con le gemelle Olsen.