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TITOLO: Il diario di Bridget Jones
TITOLO ORIGINALE: Bridget Jones’s Diary
REGIA: Sharon Maguire
CAST: Renée Zellweger, Colin Firth, Hugh Grant, Gemma Jones, Jim Broadbent
PAESE: UK, USA, Francia
ANNO: 2001
GENERE: commedia sentimentale
DURATA: 93 minuti
“E così presi una decisione: dovevo evitare di ritrovarmi l’anno prossimo mezza ubriaca ad ascoltare FM nostalgia, le canzoni più belle per gli ultra trentenni! Decisi di riprendere in mano la mia vita. E di cominciare un diario, in cui scrivere tutta la verità su Bridget Jones, nient’altro che la verità. Decisione numero uno: ovviamente perdere dieci chili. Numero due: mettere sempre a lavare le mutande della sera prima. Ugualmente importante: trovare un ragazzo dolce e carino con cui uscire, evitando di provare attrazioni romantico-morbose per nessuno dei seguenti soggetti: alcolizzati, maniaci del lavoro, fobici dei rapporti seri, guardoni, megalomani, impotenti sentimentali o pervertiti. E soprattutto: non fantasticare su una particolare persona che incarna tutti questi aspetti.”
Emblema del mondo femminile, Bridget Jones è una donna in cui tutte ci riconosciamo. La trentenne single (non per scelta) deve affrontare una quotidianità (per nulla stereotipata) fatta di battaglie contro la cellulite, lotte per l’indipendenza e caccie al tesoro nella speranza di trovare il principe azzurro tanto agognato. Purtroppo tentare di mantenere i buoni propositi viene difficile, soprattutto se ti chiami Bridget Jones ed hai un’innata predisposizione a fare figuracce e a palesare la tua frustrazione.
Insoddisfatta e nevrotica, la nostra eroina (Renée Zellweger) si prende una tremenda cotta per il poco raccomandabile datore di lavoro, Daniel Cleaver (Hugh Grant). Quest’ultimo incarna tutti gli aspetti ritenuti negativi dalla protagonista: maniaco del sesso, perverso e con una naturale inclinazione ad evitare i rapporti seri. Non è sufficiente, però, per Bridget che, difatti, oltre al Daniel bad boy, fantastica anche sul ragazzo d’oro conosciuto, contro la sua volontà, a causa della madre: il suo nome è Mark Darcy (Colin Firth), brillante avvocato (ottimo partito quindi), serio, premuroso, divorziato e, inevitabilmente, altezzoso e scostante nei suoi confronti.
Bridget Jones ha di fronte una scelta da fare: il cattivo ragazzo, sexy ma poco affidabile o il raffinato avvocato, fondamentalmente buono ma apparentemente noioso e critico?
“Mark: Non penso affatto che tu sia un’idiota. Oddio, è vero che c’è qualche cosa di ridicolo in te, nei tuoi modi. Tua madre è piuttosto imbarazzante. E devo ammettere che sei veramente pessima quando ti capita di parlare in pubblico, e tutto quello che ti passa per la testa lo fai uscire dalla bocca senza tener conto delle conseguenze. Certo mi rendo conto che quando ti ho conosciuta al buffet di tacchino al curry di Capodanno sono stato imperdonabilmente scortese: avevo addosso quel maglione con la renna sopra… che mi aveva regalato mia madre il giorno prima. Ma il punto è… quello che cerco di dirti… in modo molto confuso… è che, in effetti, probabilmente, malgrado le apparenze… tu mi piaci. Da morire.
Bridget: Ah! A parte il fatto che fumo, che bevo, che ho una madre volgare e… soffro di diarrea verbale…
Mark: No, tu mi piaci da morire, Bridget, così come sei.”
Adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo rosa, Il diario di Bridget Jones è storia, leggenda. Impossibile non ridere, impossibile non piangere, impossibile non sentirsi completamente solidali alla bionda che vuole perdere peso e trovare la propria anima gemella. Commedia sentimentale totalmente azzeccata, vanta un cast eccezionale (che fa la differenza) e una sceneggiatura divertente ed intelligente. Il personaggio principale è, senza ombra di dubbio, ciò che affascina di più. Non è filtrato, Bridget non viene resa la donna perfetta ma viene, al contrario, mostrata (pregi e difetti) così com’è, ovvero una donna moderna, amante del sesso (come tutte, non ci nascondiamo), con una passione per i drink e le sigarette e alla disperata ricerca di un uomo perché si sa: l’amore era, è e sarà per sempre il pallino di ogni esemplare femminile. La priorità assoluta.
Un divertimento contagioso impossibile da dimenticare.
Bridget Jones… una di noi.
“Parafrasando quello che mi hai detto tu una volta, sto ancora cercando qualcuno che sia meglio di te.”
Il diario di Bridget Jones – scena tratta direttamente dal film[review]
La Recensione
Il Verdetto
Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo rosa, "Il diario di Bridget Jones" ha riscontrato un successo notevole, soprattutto con il pubblico del gentil sesso. Il primo capitolo ha difatti dato vita ad un secondo film "Che pasticcio Bridget Jones!" (2004) ed è previsto per quest'anno un terzo episodio. Riuscirà a mantenere il livello dei due capitoli precedenti?