I fan di J. R. R. Tolkien e della sua saga letteraria Il Signore degli Anelli, diventata una trilogia cinematografica amata in tutto il mondo, saranno lieti di sapere che tutti e tre i film tornano finalmente al cinema in versione rimasterizzata 4 k!
Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien è uno dei massimi capolavori della letteratura fantasy. Pubblicato per la prima volta in Gran Bretagna tra il 1945 e il 1955, è diviso in tre libri: La compagnia dell’anello, Le due torri, Il ritorno del Re. Il primo libro della trilogia segue, a distanza di qualche anno, le avventure narrate ne Lo Hobbit, romanzo che per la prima volta ci fa conoscere gli Hobbit e la famiglia Baggins in particolare.
In occasione del 20° anniversario dell’uscita della fortunatissima saga de Il Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson (Fuori di testa, Sospesi nel tempo, Amabili resti), infatti, le sale cinematografiche aderenti trasmetteranno, dal 22 luglio al 4 agosto 2021, l’intero ciclo dei tre capitoli: La Compagnia dell’Anello, Le due Torri e Il Ritorno del Re, tutte rimasterizzate in 4K.
Sarà così possibile godere ancora una volta sul grande schermo delle avventure raccontate da J. R. R. Tolkien nei suoi romanzi, e rivedere – per chi ha già avuto modo di farlo -, o di conoscere per la prima volta – per chi non ha mai visto la saga al cinema -, uno dei maggiori successi cinematografici di tutti i tempi.
Forse non tutti ricorderanno che da solo, il terzo capitolo della saga, ovvero Il ritorno del re, vinse 11 premi Oscar su 11 nomination. A vent’anni dal primo passaggio cinematografico, la trilogia rivive con un nuovo restauro curato dallo stesso Peter Jackson e si riappropria, così, della sua dimensione migliore, quella del grande schermo.
Il Signore degli Anelli in tre appuntamenti da non perdere!
Tre gli appuntamenti, ricordatelo bene, che si avvicenderanno per la visione dei tre film della saga. Si comincia il 22 luglio, si conclude il 4 agosto: si darà inizio all’evento, ovviamente, con il primo film, La compagnia dell’anello (22-26 luglio), per proseguire con Le due torri (27-30 luglio) e concludersi con Il Ritorno del Re (31 luglio-4 agosto).
Nonostante si tratti delle versioni cinematografiche che durano molto meno di quelle visionabili nei dvd speciali, tra l’altro considerate inferiori dai fan rispetto a quelle estese, si tratta comunque di un’occasione imperdibile. Perché rivederla? In primo luogo perché la magia di una sala cinematografica non ha eguali, poi perchè si tratta di versioni con all’attivo il nuovo restauro in 4K curato da Peter Jackson.
I film, infatti, presenteranno un nuovo livello di dettaglio dell’immagine e una nuova colorimetria, che cerca di rendere più coerente il mondo rappresentato con quello de Lo Hobbit. L’occasione è davvero imperdibile, perché proprio grazie al ritorno in sala si potranno apprezzare tutti quei dettagli che la visione domestica, da tempo l’unica possibile, sacrificava. Lo schermo della sala diventa così una vera e propria finestra su un mondo conosciuto e che, nello stesso momento, appare nuovo e sorprendente.
La trama dei tre film
Per chi non ricordasse tutti e tre i capitoli della saga che, lo ricordiamo, è stato considerato uno dei progetti più grandi e ambiziosi mai intrapresi nella storia del cinema, e che ha richiesto un budget complessivo di 281 milioni di dollari e otto anni di lavoro per essere realizzato per intero, facciamo un breve riassunto delle tre pellicole.
Il Signore degli Anelli (in lingua originaleThe Lord of the Rings) è una trilogia colossal fantasy co-prodotta, co-scritta e diretta del regista neozelandese Peter Jackson, basata sull’omonimo romanzo scritto da J. R. R. Tolkien. La saga è formata da Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello (del 2001), Il Signore degli Anelli – Le due torri (anno 2002) e, per ultimo, (dell’anno 2003).
Le riprese di tutti e tre i film sono state girate simultaneamente e interamente in Nuova Zelanda, ovvero il paese natale del regista. Ogni film della serie ha avuto anche edizioni speciali estese rilasciate esclusivamente in DVD, a solo un anno dall’uscita dei film nelle sale, molto più apprezzato dai fan della saga che lo hanno considerato più completo dei film visti al cinema.
I film, ambientati nel mondo immaginario della Terra di Mezzo, i tre film seguono l’avventura degli hobbit Frodo Baggins, l’attore Elijah Wood (Ritorno al futuro – Parte II, Se mi lasci ti cancello, The Last Witch Hunter – L’ultimo cacciatore di streghe) e Samvise-Sam Gamgee, interpretato da Sean Astin (Il coraggio di vincere, Cabin Fever: Patient Zero, Gloria Bell), impegnati in una difficile missione per distruggere l’unico Anello e quindi garantire l’annientamento del suo creatore, l’Oscuro Signore Sauron, ovvero l’attore Sala Baker (Blood and Bone, The Equalizer – Il vendicatore, Red Zone – 22 miglia di fuoco).
Ma vediamo le sinossi dei tre film nel dettaglio, raccontadovi la prima parte di ognuno dei film.
Il Signore degli Anelli – La Compagnia dell’Anello
Sauron, l’Oscuro Signore di Mordor, forgiò diciannove anelli magici che donò alle tre principali razze della Terra di Mezzo per irretirle: tre anelli furono donati agli Elfi, sette ai Nani e nove agli Uomini. Egli quindi ne forgiò segretamente un altro, l’Unico Anello, instillando in esso parte della sua stessa essenza malvagia allo scopo di dominare tutti gli altri anelli già donati.
Nella battaglia finale contro Sauron, Isildur, il figlio maggiore del re degli Uomini Elendil, riuscì a tagliare all’Oscuro Signore il dito al quale portava l’Unico Anello, ottenendo così un’insperata vittoria a dispetto degli incerti e sfavorevoli equilibri sul campo di battaglia. Impossessatosi quindi dell’Unico Anello, Isildur venne però irretito dal potere malefico in esso contenuto. Questa scelta gli costò la vita e l’Anello andò perduto. Venne in seguito ritrovato da Smeagol, all’epoca un comune Hobbit.
Fu così che l’Anello scomparve per lungo tempo, finché un giorno decise che era giunto il momento di riunirsi al suo padrone; tuttavia accadde qualcosa di totalmente imprevisto: esso fu raccolto da un altro Hobbit, Bilbo Baggins. Trascorsero così altri 60 anni senza che si sapesse più niente dell’Anello…
[amazon box=”B00EO87RU0″]
Il Signore degli Anelli – Le due torri
Durante la marcia verso Mordor, Frodo e Sam si accorgono di essere seguiti e decidono di tendere una trappola al loro inseguitore. Una notte lasciano che Gollum si avvicini loro alla ricerca dell’Anello, per poi catturarlo dopo una piccola battaglia strappandogli la promessa di essere accompagnati a Mordor in cambio della libertà.
Ad Isengard, intanto, Saruman crea sempre più Uruk-hai per la guerra contro Rohan e in uno dei tanti scontri tra Rohan e le forze di Saruman, Théodred figlio del re Théoden, rimane ferito gravemente per poi essere ritrovato dal cugino Éomer in fin di vita e condotto a Edoras. Qui Éomer è cacciato da Rohan dopo uno scontro verbale con Grima Vermilinguo in cui il nipote del re manifesta i suoi sospetti verso di lui: infatti, in segreto, Grima lavora per Saruman e ritiene pericolosa la vicinanza di Éomer al re (ormai assoggettato al potere dello stregone bianco).
La cacciata di Éomer lascia la sorella di quest’ultimo, Éowyn, alle prese con le trame del viscido consigliere dello zio. Nel frattempo il gruppo di Uruk-hai che hanno rapito Merry e Pipino, giunti sul limitare della foresta di Fangorn, vengono trucidati dai cavalieri comandati da Éomer. Aragorn, Legolas e Gimli, sulle tracce degli Uruk-hai, incontrano Éomer e la sua banda per avere informazioni sui rapitori degli Hobbit: nella confusione generale, capiscono che si sono salvati rifugiandosi nella foresta di Fangorn.
Entrandovi aspettandosi di trovare gli Hobbit, i tre invece incontrano improvvisamente Gandalf il Grigio, che si presenta nelle vesti di capo degli stregoni con il nuovo titolo di Gandalf il Bianco. Lo stregone suggerisce ai tre di evitare di seguire le tracce dei due Hobbit, poiché lì ha messi sotto la protezione di Barbalbero, un Ent della foresta, e riporta la loro attenzione su un problema più grande: la guerra che sta per colpire Rohan…
Il Signore degli Anelli – Il ritorno del re
La storia riprende dopo la fine della seconda parte, Le due torri: Gandalf, Théoden, Aragorn, Gimli, Legolas ed Éomer si recano a Isengard, trovandola distrutta dagli Ent, e incontrano Merry e Pipino, i quali narrano loro il trionfo di Barbalbero su Sauruman, che, ormai a corto di poteri, è rinchiuso nella torre di Orthanc. Subito dopo Pipino trova il Palantir sotto l’acqua che ricopre Isengard e lo prende, ma Gandalf glielo toglie di mano mettendolo in guardia sulla sua pericolosità. I guerrieri tornano poi tutti insieme a Edoras per festeggiare la vittoria su Isengard, ma la curiosità di Pipino non ha limiti e, mentre tutti dormono, cerca di dare un’occhiata nel Palantír, attirando così su di sé il vigile occhio di Sauron.
Fermato in extremis, Pipino riferisce a Gandalf quanto ha visto nella sfera. Così da Rohan Gandalf e Pipino partono per Gondor. Arrivato a Minas Tirith, Gandalf cerca di convincere il sovrintendente Denethor a prepararsi per l’attacco di Sauron, ma questi, sconvolto dalla morte del figlio Boromir ha perso ormai il lume della ragione. Nel frattempo Froso e Sam, accompagnati da Gollum, continuano il loro pericoloso viaggio e arrivano davanti alle porte di Minas Morgul, dalle quali vedono uscire un grande esercito comandato dal Re stregone di Angmar. Mentre salgono le ripide scale di roccia che portano a Cirith Ungol, Gollum fa credere a Frodo, sconvolto dalla fatica e debilitato dall’Anello, che Sam voglia impadronirsi del potente oggetto; il portatore dell’Anello dice quindi a Sam di andarsene.
A Edoras, nel frattempo, Aragorn è riuscito a convincere re Théoden ad accorrere in aiuto di Gondor. È quindi radunato un esercito di 6000 Rohirrim pronti a muovere verso Minas Tirith, troppo pochi per sperare in una vittoria. Per poter rinfoltire i ranghi dell’esiguo esercito Aragorn, accompagnato da Gimli e da Legolas, decide di attraversare i Sentieri dei Morti, infestati da un antico popolo che avrebbe dovuto aiutare Isildur e che, non avendo mantenuto la promessa, potrà trovare pace solo dopo aver aiutato l’erede di Isildur, cioè Aragorn. Faramir, posto a difesa di Osgiliath, subisce un violento attacco da parte degli Orchi comandati da Gothmog e coadiuvati dai Nazgûl, che lo costringono a ritirarsi assieme ai suoi uomini.
Tornato a Minas Tirith, è incolpato da suo padre Denethor della sconfitta e obbligato a un disperato e suicida tentativo di contrattacco. Riesce a salvarsi, ma è gravemente ferito e Denethor, ormai impazzito di dolore, quando vede l’esercito di Sauron in arrivo decide di suicidarsi insieme al figlio e ordina ai servi di preparare un rogo…