Il nuovo singolo di Caparezza è “Larsen”, un brano che parla di un disturbo molto importane, quello dell’acufene
Da oggi in rotazione radiofonica “Larsen“, terzo singolo estratto dall’album “Prisoner 709” già certificato disco di platino. Il testo della canzone analizza e ci fa conoscere il dramma di chi soffre di acufene, come lo stesso Caparezza.
Cos’è l’acufene?
L’acufene è un disturbo uditivo dell’orecchio, che anche in assenza di rumori, fa sentire fischi, ronzii e pulsazioni molto fastidiosi. Il disturbo può raggiungere livelli insopportabili, e può portare numerevoli disagi, arrivando ad influire sulla qualità della vita di chi ne soffre.
Caparezza ha dichiarato di soffrire di acufene già da molto tempo, e purtroppo le speranze di guarigione sono davvero esigue. Con “Larsen” Caparezza ci apre una porta sulla sua malattia, i racconta le sue sensazioni, le sue paure e lo fa con l’ironia di sempre.
Qui di seguito il testo integrale della canzone.
Larsen – testo di Caparezza
L’ho conosciuto tipo nel 2015
Visto che ancora ci convivo brindo quindi cin
D’allora nei miei timpani ne porto i sibili
Ogni giorno come fossi di ritorno da uno show degli AC/DC
Larsen
Fischiava per la mia tensione un po’ come si fa con i taxi
Senza una tregua una continuazione ma come si fa a coricarsi
Da solo nel letto a dannarmi, nella stanza cori urlanti
Di colpo leggevo i labiali quindi basta coi romanzi
Lo potevo calmare al mare
Quiete stellare, Antares
Con l’orecchio preso a mazzate
Conor McGregor, Alvarez
Uno squillo ossessivo, come un pugno sul clacson
Primo pensiero al mattino
L’ultimo prima di buttarmi giù dal terrazzo
Fischia l’orecchio infuria l’acufene
Nella testa vuvuzela mica l’ukulele
La mia resistenza è quella zulu, cede
Se arriva Larsen te lo devi tenere
Fischia l’orecchio infuria l’acufene
Nella testa vuvuzela mica l’ukulele
La mia resistenza è quella zulu, cede
Se arriva Larsen te lo devi tenere
Parlo di Larsen e metto mano alla fondina
Alzo la cortina
Sentivo fischi pure se il locale carico applaudiva
Calo d’autostima
Non potevo ascoltare la musica come l’ascoltavo prima
Io Lagostina, una pressione continua
La depressione poi l’ira
Mi rivolsi ad uno specialista
Che mi disse c’è una sola cura
Come prima cosa nella lista
Parla con l’orecchio, chiedi scusa
Poi compresse, flebo doppie
RM, ecodoppler
Ecodiete, ecatombe
Larsen indenne, era stalker
Credevano che fossi matto
Volevano portarmi dentro
Ho visto più medici in un anno
Che Firenze nel Rinascimento
Stress
Iniziano a dire non sanno che pesci pigliare
A parte quello d’aprile
Vorrei vederlo sparire, ma
Fischia l’orecchio infuria l’acufene
Nella testa vuvuzela mica l’ukulele
La mia resistenza è quella zulu, cede
Se arriva Larsen te lo devi tenere
Fischia l’orecchio infuria l’acufene
Nella testa vuvuzela mica l’ukulele
La mia resistenza è quella zulu, cede
Se arriva Larsen te lo devi tenere
(Fino alla fine)
Te lo devi tenere
(Fino alla fine)
Te lo devi tenere
So come ama Larsen e so com’è ammalarsene
So che significa stare in un cinema con la voglia di andarsene
Contro Larsen, l’arsenale
Non pensavo m’andasse male
Solo chi ce l’ha comprende quello che sento nel senso letterale
E poi non mi concentro, mi stanca
Sto invocando pietà, Larsen
Il suono del silenzio a me manca
Più che a Simon e Garfunkel
Nel cervello c’è Tom Morello che mi manda feedback
Hai voluto il rock? Ora tienilo
Fino alla fine