Nonostante le performance carismatiche di Stanley Tucci, Dolly Wells, David Tennant e altri, questa commedia noir, ora disponibile su Netflix Italia, fallisce a un livello essenziale per una serie tv di questo genere.
Inside Man è un bel gioco di parole e una brutta storia. Questa commedia drammatica noir composta da quattro episodi segue Jefferson Grieff (Stanley Tucci), un criminologo nel braccio della morte in Texas a cui, per ragioni inspiegabili, è concessa l’autorizzazione di dirigere un’agenzia investigativa rudimentale in attesa della sua esecuzione. Ciò rende Grieff un uomo interno sia nel senso della prigione, sia nel senso della risoluzione dei crimini.
Questa trama viene collegata a un’altra ambientata nel Regno Unito su un prete anglicano (David Tennant) che prende decisioni così inutilmente stupide che ti chiedi se abbia la capacità di mettere la tonaca per il verso giusto.
In breve: Inside Man è più un esperimento mentale che una storia. Ogni azione ridicola intrapresa dai suoi personaggi è al servizio della domanda: ‘cosa farebbe per commettere un omicidio un brav’uomo?’ Quindi abbiamo un brav’uomo, il prete interpretato da David Tennant, Harry Watling, incastrato in una situazione che lui continua a ripetere come inevitabile, ma che avrebbe potuto essere evitata in ogni momento.
Senza rivelare i punti principali della trama, l’episodio uno introduce Tennant come un reverendo scherzosamente irriverente che supera il limite. Nei tre episodi successivi, con crescente insistenza sull’impossibilità di agire diversamente, Harry procede a oltrepassare molte altre linee fino a quando, alla fine, finisce in una situazione genuinamente irrecuperabile.
Presumibilmente, Inside Man mira a un’escalation in stile Fargo in cui un uomo comune è portato a compiere atti straordinari, ma qui non c’è alcun senso di inevitabilità. Harry e sua moglie Mary (Lyndsey Marshal) non sono intrappolati dal destino o dalle circostanze, ma dalle scelte sconcertanti che fanno.
È un cast eccellente e certamente abbastanza buono da distrarre dal “ma perché” centrale della trama. Dolly Wells e Lydia West interpretano Janice Fife, l’insegnante di matematica del figlio di Harry Ben, e la giornalista Beth Davenport. La loro scena di apertura ambientata in un vagone della metropolitana è un inizio teso e forte che si rivela una pubblicità deludentemente falsa per ciò che segue. È una sequenza avvincente che attinge a un momento molto attuale e introduce il personaggio di Wells come una donna piena di risorse. Janice è il tipo di personaggio che il pubblico televisivo potrebbe davvero apprezzare… in un’altra serie.
Molto bravo anche Louis Oliver nel ruolo di Ben. È convincente in ogni punto, quando è irriverente e arrogante nell’episodio uno e quando è in preda al panico e terrore nell’episodio finale di Inside Man.
Nonostante il carisma di Tennant, è difficile provare altro che frustrazione per lo sfortunato prete.
Nel complesso, questa buia gita di quattro ore non ripaga l’investimento di tempo. La sua ossessione centrale – le cose cattive fatte dalle brave persone – è drammaticamente ricca, ma sperperata. Il risultato è in gran parte uno spreco dei suoi dialoghi intelligenti e del cast di talento usato per creare questi 4 episodi.
Inside Man è ora disponibile su Netflix.
Ho deciso di dargli 6 per il cast e i dialoghi. E tu invece? Lo guarderai? Lo hai già visto? Dimmi la tua nei commenti.
La Recensione
Inside Man (Miniserie 2022)
Ci sono tanti eccellenti drammi polizieschi britannici (The Fall, Luther ecc.), che funzionano sia a livello di personaggi che di trama, ma Inside Man non fa parte di questa lista. Tuttavia, è abbastanza breve (dura quattro episodi) e abbastanza divertente per un bingewatch quando non hai niente di meglio da vedere su Netflix.
PRO
- Cast eccelso
- Bei dialoghi
CONTRO
- Cast sprecato
- Non funziona a livello narrativo
Non mi è pisviuts per niente!
Meno male che c’erano solo 4 episodi
Una delle serie più brutta che abbia visto finora. Condivido il commento “un bel gioco di parole ma una brutta storia”. Incipit interessante ed un finale ridicolo che ti fa solo pensare di aver perso tempo.
Se dovessero decidere il seguito penso solo ai soldi sprecati.
Una delle serie più brutta che abbia visto finora. Condivido il commento “un bel gioco di parole ma una brutta storia. Incipit interessante ed un finale ridicolo che ti fa solo pensare di aver perso tempo.
Se dovessero decidere il seguito penso solo ai soldi sprecati.
Mi dispiace non concordo affatto con la recensione negativa. È una serie brillante, volutamente paradossale. Gli elementi che sembrano inspiegabili fanno parte del senso della storia. Sono la storia stessa. Se non arriva questo aspetto non si comprende la serie. Il valore di una trama non deve essere la “ credibilità “ altrimenti tre quarti della letteratura mondiale sarebbe da buttare da Kafka a Dante.
Vista ieri, mi e’ piaciuta.
Tucci e’ monumentale, ma tutti gli interpreti sono all’altezza. E’ ben fatta, ben prodotta, ricorda in effetti vagamente Fargo 1, dove gli eventi casuali, portano ad un escalation pazzesca. Diciamo che e’ un po’ improbabile, perche’ sfiora l’inversosimile, soprattutto nelle intuizioni al limite del paranormale del bravissimo Tucci. Geniale la manipolazione della reclusa Janice.
Nel complesso si lascia guardare piu’ che volentieri!
Voto 7+
Ciao Alessandro , bella recensione ..anche se a mio giudizio la serie andrebbe rivista almeno 4/5 volte per avere il giusto punto di osservazione e rispondere anche a molti punti interrogativi , come quel treno preso prima del calar del sole in cui un uomo con lo smoking si “mimetizza” insieme ad altri e scompare .. ma nessuno vedendo il filmato sa il perché! c’è un messaggio nel messaggio insomma da scoprire , una sorta di Easter egg Che nessuno si e accorto .. ma c’è e lo troveremo! Buon lavoro
Non credo sia sufficiente trincerarsi dietro un “ma in quelle condizioni, è probabile prendere decisioni sbagliate” per giustificare una trama così ridicola e approssimativa.
Ma chi è sto tizio che, rinchiuso nel braccio della morte per aver assassinato e fatto a pezzi la moglie e aver nascosto la testa, ha la libertà di “risolvere” casi, prendendosi tutte quelle libertà ed avere come unico impedimento l’essere ammanettato a un tavolo tavolo?? Ma dove? Ma perché?
Il prete non vuole denunciare il pedofilo per una questione etica e morale e poi lo costringe a confessare mentre lo registra col telefono?
La professoressa da paladina della giustizia passa a diventare lei una carnefice? A tramare contro la famiglia?
La tizia che si finge poliziotta e aiuta Tucci da dove esce fuori?
La giornalista che non si capisce che ruolo abbia, ma viaggia, lei viaggia e improvvisamente si trasforma in Jodie Foster de “il silenzio degli innocenti”
Mah..
Una serie senza senso alcuno.
Bocciata su tutta la linea.
Hai fatto una sintesi precisa e puntuale. La storia non è brutta perché paradossale, ma è solo slegata, sconnessa e prina di fascino.
Sono totalmente d’accordo con te. Serie ridicola, senza alcun senso, improbabile e con cose messe lì a casaccio. Buona la prima scena del film in metropolitana. Il resto fa acqua da tutte le parti.
Non annoia perché è troppo idiota e uno se la guarda per perdere un po’ di tempo.
Si deve capire… è fatta benissimo… in certe situazioni così delicate, si fanno scelte senza senso e da una ne esce un altra più ancora senza senso… nessuno ti crederà dubiteranno tutti se ti accusano di pedofilia, puoi dire ma lui non l avrebbe mai… pero dentro di te lo pensi. E l amica dubita giustamente e il pastore per paura fa uno sbaglio dopo l altro .
Invece quello che non ho capito io è l ultimo sketch quando il condannato parla con la professoressa… quello scambio di parole.
Invece io credo che alcune decisioni non erano inevitabili perche a volte nella vita per paura non si vedono le vie semplici, ci si complica e da ogni complicazione ne nasce una piu grande.
questa serie ha la presunzione di passare per un prodotto intelligente e ben congegnato e, a supporto di questa tesi, si avvale di un cast di prim’ordine. Tucci e Tennant sono sempre molto credibili ma ‘inside’ una trama così scombiccherata il loro talento può far poco. Prima di tutto non riesco a capire come si possa ritenere verosimile che una giovane giornalista freelance che vive e opera nel regno unito possa decidere (e permettersi) di prendere un volo transoceanico per raggiungere con grande facilità un condannato nel braccio della morte, in texas. Questa è la prima parte del problema. Avrebbero potuto scegliere una prigione inglese ma, non essendoci più la pena di morte, si sarebbe perso quell’elemento che per il personaggio di tucci sembra così importante, ovvero convertire la propria sentenza da capitale ad ergastolo. Mi chiedo perché questo dettaglio sia stato considerato determinante al punto da inserire una forzatura cosi macroscopica e cioè di gestire una storia UK-US. Credete che se Tucci fosse semplicemente stato un condannato a vita in un carcere britannico, la storia non avrebbe potuto svilupparsi? Certo che si e avrebbe avuto molto più senso. L’altra parte del problema è giustificare i comportamenti del tutto irragionevoli, da ‘persone intelligenti’ che però ragionano in un modo sorprendentemente ottuso. Per esempio: perchè la professoressa di matematica, che viene descritta come una donna lucida e piena di risorse, nel momento in cui vede il contenuto pedopornografico nella pendrive si trasforma in una bigotta senza cervello pronta ad accusare il figlio del parroco in un nanosecondo e di non voler credere ai tentativi (in effetti goffissimi) di quest’ultimo di convincerla che il colpevole sia un altro? Perché è stato così facile per Tennant (il prete) entrare nel panico al punto di pensare che l’unica alternativa possibile fosse quella di autoaccusarsi di pedofilia nel giro di nemmeno cinque minuti? Really? solo perché lui è un fucking prete e deve prendere su di se immediatamente la croce di tutti i suoi parrocchiani? Perché per una donna intelligente come Janice (che poi invece farà tante scelte idiote) è così improbabile che la chiavetta incriminata appartenga a qualcun altro che non sia il parroco o suo figlio? Questa sua miopia è il primo limite della sceneggiatura che verrà edificata su fondamenta friabili e terrà malamente in piedi fino al crollo inevitabile con quell’ ultima scena finale…incomprensibile, se non per creare un cliffhanger in attesa della stagione. Ma non era una miniserie autoconclusiva? Boh. Tra le molte altre cose che potrei dire ma rischio di spoilerare, mi domando perché infilare nel cast ‘la quota nera’ in modo così grottescamente evidente dando ai personaggi di colore una credibilità pari a zero. Il condannato che accompagna Tucci nelle sue ‘consulenze’ di criminologia, è una insopportabile macchietta del negro pacioso -anche se seriamente criminale – che dovrebbe creare una atmosfera lieve e spassosa nel braccio della morte ma che ho trovato inutile e con un umorismo da terza elementare. Zero immedesimazione con la giovane giornalista il cui livello di interesse passa da un articoletto banale su una donna in metro che risolve una situazione potenzialmente pericolosa con un bullo, all’intervista transcontinentale con un condannato in un carcere di massima sicurezza, manco fosse Christiane Amanpour o gente di quel calibro lì. Mi si è sganciata la mascella per incredulità in parecchie altre situazioni, una su tutte: la moglie del parroco che dopo una riflessione di due minuti si convince a diventare una criminale omicida per risolvere il presunto crimine del marito e del figlio; Ma davvero si crede che lo spettatore medio debba bersi questa sfilza di incongruenze senza battere ciglio? Ma quanto dovremmo essere diventati stupidi?
Si deve capire… è fatta benissimo… in certe situazioni così delicate, si fanno scelte senza senso e da una ne esce un altra più ancora senza senso… nessuno ti crederà dubiteranno tutti se ti accusano di pedofilia, puoi dire ma lui non l avrebbe mai… pero dentro di te lo pensi. E l amica dubita giustamente e il pastore per paura fa uno sbaglio dopo l altro .
Più che fargo la vicenda ricorda soldi sporchi, eccellente film di sam raimi. Questa miniserie è bellissima e vale sicuramente la “pena” di essere vista.
Serie tv intelligente e ben fatta, apprezzabile a pieno solo se si ha la capacità di poterla guardare nel suo aspetto più profondo.
Ecco !!! Brava… parlano di scelte, parlano della professoressa o della madre que deve credere al parroco (marito) senza battere ciglio ma non capiscono che in queste situazioni così serie (pedofilia) in questo caso, anche il tuo miglior amico dubita di te.
Cast fantastico, deludente la trama nella parte riferita al prete ed alla famiglia intera, è così inverosimile la loro soluzione, che sembra sempre che manchi qualcosa, ti aspetti sempre una svolta improvvisa che non arriva mai…peccato!
Voto 6
credo di non aver mai visto una trama piu improbabile nosense e incredibilmente stupida di questa miniserie..tralasciando il fatto che in inghilterra la pena di morte ė stata abolita piu di 50 anni fa e una linea telefonica personale per un detenuto condannato a morte sia utopia, il fatto che ogni personaggio sia totalmente incapace di pensare al pari di un scimpanzé, mi fa credere che il pubblico al quale sia rivolta questa produzione sia una categoria protetta in via di autostinzione..voto 5 solo grazie al fattorino e alla sua divisa di 2 taglie piu piccola
…una parte del trama si svolge in Gran Bretagna e un’altra, proprio dove si trova il condannato, si svolge negli Stati Uniti. Perché commentare una serie se nemmeno la si guarda con attenzione? Non capisco.
allora dimmi del telefono…tra l altro telefonate intercontinentali…pff robetta
Non hai capito nulla … scusami.. ma nemmeno hai capito che il carcere non è in Inghilterra.
Ma non si è capito perché ha ucciso la moglie, dove è la testa e perché la ha mutilata…?