Un ruolo di osservatrice silenziosa
Isabella Rossellini, icona del cinema mondiale, torna a far parlare di sé grazie alla sua interpretazione in “Conclave”, il nuovo film di Edward Berger. Nei panni di Sorella Agnes, una suora apparentemente periferica ma in realtà onnisciente, Rossellini dimostra ancora una volta quanto possa essere impattante il suo ruolo, anche se di supporto. Chi ha già visto il film durante la premiere mondiale al Telluride o al Toronto International Film Festival, conosce il potere di un momento in particolare: il piccolo inchino di Sorella Agnes, una reazione che racchiude in sé l’essenza della sua autorità e consapevolezza.
La dinamica tra i personaggi di “Conclave”
In questo papal potboiler, ambientato all’interno di un Vaticano segreto e pieno di trame oscure, Sorella Agnes è una delle poche figure che conoscono i segreti di tutti. Il film, tratto dal romanzo di Robert Harris, ci introduce a un’elezione papale che diventa rapidamente una lotta per il potere, fatta di sotterfugi e segreti. Personaggi come il Cardinale Lawrence, interpretato da Ralph Fiennes, o il Cardinale Bellini, portato in scena da Stanley Tucci, sono coinvolti in una rete intricata di alleanze e tradimenti. Ed è proprio Sorella Agnes, con il suo sguardo penetrante e la sua costante presenza, a rappresentare la figura che osserva e ascolta senza mai partecipare direttamente.
Questa dinamica è resa ancora più evidente dalla fotografia di Berger, che utilizza i giochi di luce per rappresentare il potere. Sorella Agnes è spesso ripresa in penombra, simbolo del suo ruolo di “ombra” che tutto osserva. Le sue poche battute, ridotte a frasi concise e dirette, risultano più potenti proprio per la loro rarefazione.
Cinecittà: una cornice perfetta
Il film è stato girato negli studi di Cinecittà a Roma, un luogo caro a Rossellini che non manca di sottolineare l’eredità lasciata dai grandi registi del passato come Federico Fellini, Luchino Visconti e suo padre, Roberto Rossellini. Cinecittà non è solo un set: è una culla del cinema italiano, un luogo dove la tradizione e l’artigianato si incontrano per creare scenari incredibilmente realistici. La ricostruzione della Cappella Sistina è uno degli esempi più lampanti di come Cinecittà possa ancora oggi essere considerato uno dei migliori studi cinematografici al mondo.
“Girare a Cinecittà mi ha fatto pensare a Fellini, a mio padre, e a tutti gli artigiani che hanno lasciato un’eredità incredibile”, ha dichiarato Rossellini durante un’intervista. Questa tradizione di eccellenza è palpabile in ogni scena di “Conclave”, dove i dettagli dei costumi e delle scenografie diventano protagonisti al pari degli attori.
Sorella Agnes: un personaggio di poche parole ma grande potere
Nonostante il suo ruolo sia limitato in termini di dialogo, Sorella Agnes ha un’importanza centrale. Rossellini ha spiegato come sia stato affascinante interpretare una suora in una posizione subalterna in apparenza, ma in realtà dotata di grande autorità. “Le suore non sono subalterne. Hanno una grande autorità, e io lo so bene, avendo frequentato una scuola cattolica”, ha detto Rossellini.
Il momento dell’inchino, che ha scatenato applausi durante la proiezione al Toronto Film Festival, è stato un gesto che ha riassunto tutta la complessità del personaggio: un riconoscimento formale della sua posizione all’interno della gerarchia ecclesiastica, ma anche un sottile segno di ironia e consapevolezza.
Interpretare il silenzio: la sfida di Rossellini
Recitare un personaggio con pochi dialoghi è una sfida che richiede grande abilità, e Isabella Rossellini è una maestra in questo. L’attrice ha sottolineato come Sorella Agnes sia “un’ombra”, un ruolo che simboleggia la posizione delle donne nella Chiesa cattolica, spesso presenti ma senza voce. Eppure, la sua presenza è costante e fondamentale, un simbolo di quel potere femminile che si esprime senza parole.
Nel raccontare la prima giornata di riprese, Rossellini ha descritto come il regista Edward Berger abbia voluto rappresentare la gerarchia della Chiesa attraverso i movimenti dei personaggi: “Noi suore, i punti blu, camminavamo in fila verso una destinazione specifica, probabilmente la cucina. I cardinali, i punti rossi, si muovevano con più libertà, chiacchierando tra loro. In quella scena, solo osservando come si muovevano questi punti, Berger ha stabilito l’intera gerarchia: le donne mai mescolate agli uomini, sempre impegnate in qualcosa, mentre i cardinali conversavano tra loro”.
La magia del costume
Il costume ha avuto un ruolo determinante nel definire Sorella Agnes. “Le suore indossano un’uniforme per cancellare la loro personalità”, ha spiegato Rossellini. Questo contrasta con altri ruoli interpretati in passato dall’attrice, come quello in “Joy” di David O. Russell, dove il suo abbigliamento ricercato evidenziava la differenza sociale tra lei e gli altri personaggi. Qui, invece, il vestito da suora ha reso meno evidente la sua individualità, trasformandola in un simbolo più che in un personaggio.
Lavorare con Ralph Fiennes: una sfida emozionante
Un altro elemento interessante di “Conclave” è stato il rapporto di lavoro con Ralph Fiennes, uno degli attori più rispettati al mondo. Rossellini ha ammesso di essere stata intimidita all’idea di lavorare con lui, descrivendo il suo cuore come “battente molto forte”. Tuttavia, la professionalità e il calore di Fiennes hanno reso l’esperienza gratificante, al punto che la stessa Rossellini ha ammesso di ammirarlo per il suo impegno nel sostenere ogni film che interpreta, anche nelle difficili sessioni di promozione stampa.
“Conclave”: Un film da non perdere
“Conclave” è un film che unisce una narrazione intricata a interpretazioni magistrali, con un cast stellare e una regia attenta ai dettagli. Le dinamiche di potere all’interno del Vaticano vengono esplorate attraverso uno sguardo critico e a tratti ironico, grazie anche alla performance di Isabella Rossellini, che riesce a dare profondità a un personaggio apparentemente secondario ma fondamentale per la trama.
Non vediamo l’ora di sentire le vostre opinioni su “Conclave”. Avete già visto il film? Cosa ne pensate dell’interpretazione di Isabella Rossellini e del suo ruolo di osservatrice silenziosa ma onnipresente? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!