Protagonista del film “Stronger” di David Gordon Green, Jake Gyllenhaal è stato presente oggi alla Festa del Cinema di Roma 2017
Una storia molto forte e d’effetto quella raccontata in “Stronger”, la storia di un eroe degli Stati Uniti d’America, un uomo di nome Jeff Bauman sopravvissuto ad un attentato terroristico a Boston. Bauman è diventato l’emblema di un Paese che vive e sopravvive al terrore di questi tempi bui, e Gyllenhaal ha interpretato il suo ruolo in modo eccellente, come solo un grande attore poteva fare.
“Stronger” di David Gordon Green
Era il 15 aprile 2013, quando, durante la maratona di Boston, due ordigni esplosero tra la folla riunita al traguardo. L’attentato causò la morte di 3 persone, e circa 260 feriti. Tra questi ultimi, Jeff Bauman, un ragazzo che era presente alla maratona per sostenere la sua ragazza, che perse entrambe le gambe. Sin da subito, grazie all’ottimismo che lo contrandistingue, Jeff diventa simbolo di forza, di sopravvivenza, di un Paese che vince ad ogni attacco del nemico.
Osannato a eroe e idolo, Jeff vive momenti di grande sconforto, pur non mancando mai di restare positivo. Il rapporto con Erin, già poco solido, viene messo a dura prova; ma la forza di volontà e la voglia di tornare ad una vita piena, portano in Jeff un grandissimo cambiamento.
A parlare del film e della sua storia, oggi alla Festa del Cinema di Roma sono stati ospiti proprio Jeff Bauman, protagonista del film, e Jake Gyillenhaal, l’attore che ha interpretato il suo ruolo.
Jake Gyllenhaal: “Ho imparato molto da Jeff”
Bello e sorridente, l’attore Jake Gyllenhaal ha fatto il suo ingresso in Sala Petrassi accolto da un mare di applausi. Insieme a lui, attento ma sicuro, c’è il vero Jeff Bauman, che cammina sulle protesi che ora sono diventate le sue gambe. La complicità tra i due è lampante, e tra sguardi e risate sembrano essere dei vecchi amici; tutto frutto dell’immersione che Jake ha fatto nella vita e nella storia di Jeff prima di interpretare la sua parte nel film “Stronger”.
Ho accettato questo ruolo- spiega Gyllenhaal -perché avevo molto da imparare da Jeff. La forza, la resistenza, la lotta, ma soprattutto il potere di riuscire a superare alcuni momenti difficili della vita.
Quando i due si sono incontrati per la prima volta, prima della realizzazione del film, Jake era intimidito, insicuro della sua capacità di interpretare una storia così forte, così importante e significativa:
Lui è come una luce- racconta ancora l’attore -ha una qualità diversa da chiunque io abbia mai conosciuto […] Gli ho stretto la mano e all’improvviso ho pensato ‘forse ce la posso fare’. Questo è l’effetto che lui fa alla gente.
Il senso del film “Stronger” è proprio lì, nel simbolo che Jeff Bauman è diventato per tutte quelle persone che hanno perso qualcosa di sé, della propria famiglia; è diventato il simbolo di chi dopo la caduta si rialza, e di un Paese che non subisce sconfitte d’avanti al terrorismo.
Bello il racconto che Jeff Bauman fa del lavoro di Jake Gyllenhaal, la sua bravura nell’interpretare i sentimenti, di riuscire a catturare anche i lati più nascosti di un personaggio sono il vero punto di forza del film.
Gli ho raccontato la mia storia [a Jake Gyllenhaal] ma non gli ho parlato di tante cose, ma lui le ha comunque viste in me. La sua interpretazione mi ha commosso. Nel film vedo tutti i miei errori, ma ora ho una vita diversa.