“Non ho retto per più di tre minuti”. Esordisce così Jennifer Lawrence durante un podcast per la promozione del suo ultimo film “Red Sparrow”, a proposito de “Il filo nascosto”.
La bionda attrice premio Oscar afferma di non aver amato il film con Daniel Day Lewis.
Sono riuscita a guardarne tre minuti.
Chiedo scusa a chiunque abbia amato quel film ma non potevo dargli ulteriore tempo.
Aggiunge anche che il protagonista, interpretato dal grande attore britannico, è un “narcisista sociopatico di cui tutte le donne si innamorano” e lei, bionda, bella e pluripremiata, non ha bisogno di vedere oltre quei minuti per capire il film. (beata lei!).
Conclude asserendo di preferire pellicole meno impegnate ma più mainstream come “50 sfumature” (e qui non la invidio!).
Viso d’angelo, vis polemica
Che JLaw non fosse proprio una simpaticona lo sappiamo già da tempo: da anni ha ingaggiato una battaglia contro lo stereotipo della donna troppo magra, dichiarando di aver ricevuto molte pressioni per perdere peso e di essere per questo stata discriminata.
Ora, al di là del principio indiscutibilmente giusto, credo anche che non ci sia bisogno di snocciolare la vicenda ad ogni intervista (a causa di ciò, in tempi non sospetti, fu inclusa nella lista delle persone più noiose di Hollywood stilata da una prestigiosa rivista americana); inoltre se su dieci film che escono tu compari almeno in sette, anche l’accusa di discriminazione inizia a vacillare.
Come se non bastasse la bella Jenny ha ammesso pubblicamente di aver affibbiato dei nomignoli poco carini ai colleghi che le stanno antipatici: la classe non è acqua!
La reazione dei social
La dichiarazione della Lawrence riguardo al film di P.T. Anderson ha diviso in due il mondo dei social: da una parte chi difende il suo sacrosanto diritto di esprimere le proprie opinioni, dall’altra chi (e sono molti di più) la taccia di aver peccato di ignoranza in quanto un film dovrebbe sempre essere giudicato per la sua interezza, ricordandole poi che molti potendo, si sarebbero comportati allo stesso modo con il suo “Madre!”.
Se Jennifer Lawrence abbia parlato tanto per far polemica (l’opinione personale è indiscutibile, ma magari è irritata dal fatto di essere stata candidata ai Razzie Awards) o lo abbia fatto con leggerezza, senza rendersi conto, questo non possiamo saperlo. Quel che è certo è che non basta un Oscar vinto in giovanissima età ad elevarla al di sopra degli altri; per quanto brava e richiesta, temo che persino lei, davanti all’interpretazione (forse l’ultima) di un “mostro” come Daniel Day Lewis, dovrebbe chinare la testa e imparare.
Di umiltà non è mai morto nessuno.