È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che Jessica Alba ha avuto un ruolo da protagonista in un film. Non che sia stata con le mani in mano: ha co-fondato The Honest Company, ha presentato un reality show con Lizzy Mathis, e ha recitato al fianco di Gabrielle Union nella serie televisiva L.A.’s Finest, spin-off di Bad Boys.
Ma Trigger Warning, appena uscito su Netflix, segna il suo vero ritorno sul grande schermo dopo un bel po’ di tempo. L’ultimo film, Killers Anonymous, risale al 2019, ma il suo ruolo nel thriller era più di supporto. Alba, che un tempo dominava lo schermo nei Fantastici Quattro di Tim Story, nei film di Sin City e in Machete, ritorna finalmente come protagonista assoluta di un film d’azione.
Diretto da Mouly Surya, al suo debutto in lingua inglese, il film ruota attorno a Parker, un agente delle forze speciali che torna a casa nel New Mexico dopo la morte improvvisa del padre. Mentre cerca di riadattarsi alla vita civile e prende possesso del bar del padre, scopre che la sua città natale è stata invasa da una banda violenta, che sembra avere forti legami con il losco politico locale Ezekiel Swann (Anthony Michael Hall). In cerca di vendetta per la morte del padre,Parker intraprende una guerra solitaria contro la banda, eliminandoli uno ad uno.
Collider ha avuto la fortuna di parlare con Alba e Surya della realizzazione di Trigger Warning, dei loro idoli nel cinema d’azione e del perché il personaggio di Alba usa un coltello per combattere invece di una pistola.
Jessica, non recitavi in un film dal 2019, cosa ti ha spinto a tornare con Trigger Warning?, hanno chiesto.
“Ho sempre voluto fare un film d’azione”, ha risposto Alba, “un film d’azione grintoso, realistico, un po’ come quelli di una volta. C’è voluto del tempo per trovare la sceneggiatura giusta, il regista perfetto, per far sì che tutto andasse a posto.Era un progetto che avevo in mente da tempo, ma ci è voluto un po’ perché tutto si incastrasse.”
Il team di John Wick, maestri di riprese e coreografie action, ha contribuito al film. L’obiettivo era creare qualcosa di originale, integrando combattimenti e tecniche con coltelli e spade.
Mouly Surya ha imparato molto da loro, competenze che sicuramente applicherà in futuro. Ha sottolineato come questo film si distingua per i combattimenti ravvicinati con armi bianche, non il tipico film d’azione.
Jessica Alba si è allenata per mesi, soprattutto con i coltelli. La scelta di usare principalmente coltelli invece di pistole è stata deliberata. Il genere è dominato dalle sparatorie, e John Wick eccelle in quel campo.
Le uccisioni di Parker sono passionali, non anonime, commesse contro chi l’ha offesa o cerca di ucciderla. Per questo si è preferito usare altri strumenti oltre alle armi da fuoco.
Uccidere con un coltello, o combattere con esso, è un atto più intimo rispetto all’uso di una pistola, che permette di colpire a distanza. Questo conferisce più carattere al personaggio, al film e alle coreografie.
Alba ha sempre ammirato Harrison Ford, i film di Beverly Hills Cop, Arma Letale e Die Hard. Desiderava però che a volte fosse una donna a guidare l’azione invece di essere sempre salvata.
Surya è cresciuta con i film di arti marziali cinesi, e ammira Tony Leung, Zhang Ziyi e Jackie Chan.
Per Surya, dirigere si tratta di comunicare una visione e realizzarla. La differenza principale, rispetto all’Indonesia, sta nel livello di professionalità e nell’abbondanza di risorse negli Stati Uniti. Il vero shock culturale è stato adattarsi a un ambiente di lavoro diverso, dove anche un’indonesiana come lei, che si considerava schietta, ha dovuto imparare a farsi valere di più.