John Turturro ha recentemente spiegato il motivo per cui ha deciso di non riprendere il ruolo di Carmine Falcone nella serie “The Penguin”, spin-off di “The Batman”. La serie, ambientata una settimana dopo gli eventi del film, esplora l’ascesa del Pinguino nel mondo criminale di Gotham. La decisione di Turturro sembra ruotare attorno al tema della rappresentazione della violenza contro le donne. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire il contesto di questa scelta e l’impatto che potrebbe avere sulla narrazione della serie.
Il contesto: lo spin-off di “The Batman”
“The Penguin” si colloca subito dopo gli eventi di “The Batman”, uno dei successi più recenti del franchise DC. La serie è guidata dalla showrunner Lauren LeFranc, mentre il regista di “The Batman”, Matt Reeves, ricopre il ruolo di produttore esecutivo. Il personaggio del Pinguino, interpretato da un irriconoscibile Colin Farrell, si muove tra le ombre di una Gotham City caotica e brutale, cercando di prendere il controllo del sottobosco criminale. La storia esplora le origini e l’ambizione del Pinguino, rendendolo un antagonista tridimensionale.
John Turturro aveva interpretato Carmine Falcone nel film “The Batman”. Il suo Falcone era un personaggio intrigante, potente, ma non eccessivamente esibizionista, con una sottile malvagità che lo rendeva tanto affascinante quanto temibile. La scelta di Turturro di non apparire nella serie lascia spazio a Mark Strong, che ha ripreso il ruolo di Carmine Falcone in un episodio di flashback.
La decisione di Turturro: “Troppa violenza contro le donne”
In un’intervista recente, John Turturro ha spiegato perché non ha voluto riprendere il suo ruolo nella serie. “Ho fatto quello che volevo con il ruolo“, ha affermato, aggiungendo: “Nella serie c’era molta violenza contro le donne, e non è il mio genere“. Le parole di Turturro sono un forte richiamo a un problema ben presente in molte produzioni: il modo in cui la violenza, specialmente contro le donne, viene rappresentata sullo schermo.
Nel film “The Batman”, la crudeltà di Falcone era per lo più implicita, suggerita piuttosto che mostrata direttamente. Turturro ha sottolineato che nel film “succede fuori campo, è più spaventoso così“. Questo approccio sottile ha dato al personaggio una profondità psicologica che, secondo Turturro, sarebbe andata persa con una rappresentazione più esplicita della sua brutalità nella serie televisiva.
Il passato oscuro di Carmine Falcone
Un episodio flashback di “The Penguin” rivela che Falcone ha strangolato la sua stessa moglie, Isabella, madre di Sofia. Anni dopo, Falcone ha continuato a strangolare altre donne con cui aveva relazioni al 44 Below club, inscenando le loro morti come apparenti suicidi per impiccagione. Questo tipo di rappresentazione della violenza appare particolarmente cruda e disturbante, e riflette una scelta narrativa che potrebbe non trovare il consenso di tutti gli spettatori, in particolare di quelli sensibili a tematiche di violenza di genere.
La sostituzione con Mark Strong e le implicazioni sulla serie
La scelta di Mark Strong per interpretare Carmine Falcone nei flashback è stata accolta con interesse dai fan della serie. Strong è noto per la sua capacità di interpretare personaggi autoritari e complessi, e sembra il candidato ideale per incarnare un Falcone spietato e calcolatore. Tuttavia, l’assenza di John Turturro lascia un vuoto che non è facile da colmare. La sua interpretazione in “The Batman” era stata lodata per la sottigliezza e la sofisticazione con cui aveva reso il personaggio, una performance che aveva dato una nuova dimensione al boss mafioso.
La decisione di Turturro di non partecipare potrebbe anche riflettere un cambiamento nel tono della serie rispetto al film. “The Penguin“, con la sua ambientazione in una Gotham sempre più oscura e decadente, sembra puntare su una rappresentazione più esplicita e diretta della violenza e del crimine, enfatizzando la brutalità del mondo sotterraneo di Gotham. Questo approccio potrebbe attrarre una parte di pubblico alla ricerca di un realismo crudo e di una narrazione più brutale, ma potrebbe anche allontanare chi aveva apprezzato il film per la sua capacità di suggerire, piuttosto che mostrare, la malvagità dei suoi personaggi.
Una Gotham sempre più affollata: il futuro di “The Penguin”
La recensione di NME ha dato alla serie quattro stelle, definendola “un viaggio affascinante dalle fogne al potere, che la rende più avvincente di quanto ci si potesse aspettare“. Colin Farrell, con un trucco pesante che lo rende quasi irriconoscibile, continua a sorprendere nel ruolo del Pinguino, portando sullo schermo una performance che riesce a bilanciare il grottesco con un senso di profonda umanità.
Tuttavia, con un sequel di “The Batman” già confermato, la situazione a Gotham si fa sempre più affollata. Con l’introduzione di nuovi personaggi e di storyline parallele, il rischio è quello di disperdere la narrazione e di complicare eccessivamente la trama. Per ora, però, “The Penguin” sembra riuscire a mantenere un equilibrio, grazie anche al lavoro del team creativo capitanato da Lauren LeFranc e Matt Reeves.
Conclusione: la scelta di Turturro e il futuro di Gotham
La decisione di John Turturro di non riprendere il ruolo di Carmine Falcone in “The Penguin” solleva domande importanti su come la violenza, e in particolare la violenza contro le donne, debba essere rappresentata in una serie TV. Mentre alcuni spettatori potrebbero apprezzare un approccio più diretto e crudo, altri, come Turturro, preferiscono un tocco più implicito, capace di suggerire la malvagità senza esporla in modo esplicito.
E voi cosa ne pensate? È giusto rappresentare la violenza in maniera così esplicita, oppure preferite un approccio più sfumato e psicologico come quello del film? Scrivetelo nei commenti e discutiamo insieme dell’impatto di queste scelte sulla narrazione e sul modo in cui percepiamo i personaggi e il mondo di Gotham.