Charlie Covell, il creatore della nuova serie Netflix Kaos, ha già suscitato grande interesse con la sua visione unica di un mondo in cui le divinità greche, come Zeus (interpretato da Jeff Goldblum), esistono ancora nella nostra epoca moderna. Con un inizio col botto e un posto nella Top 10 di Netflix, Kaos si distingue per il suo approccio fresco alla mitologia e la sua colonna sonora retro. Ma cosa possiamo aspettarci per il futuro della serie? E cosa riserva il futuro per The End of the F***ing World?
“Kaos”: una nuova visione della mitologia greca
Kaos è ambientato in un mondo moderno in cui gli antichi dèi greci, pur essendo adorati come lo erano millenni fa, si trovano ora ad affrontare una profezia che predice una ribellione popolare e la loro caduta. La trama ruota attorno a personaggi ispirati ai miti classici, come Euridice e Dioniso, che vengono reinterpretati per il pubblico contemporaneo. La visione di Covell non è solo una rilettura dei miti, ma una ricontestualizzazione degli stessi in chiave moderna, con una critica sottile alle strutture di potere e alla divinità stessa.
La serie ha ricevuto critiche positive sin dal suo debutto il 30 agosto 2024, raggiungendo 22,8 milioni di ore guardate in 3,4 milioni di case nella sua prima settimana. La combinazione di miti antichi, elementi fantastici e dinamiche moderne ha catturato l’attenzione degli spettatori, ma Covell ha già in mente due ulteriori stagioni: “Sarebbe il mio sogno”, ha dichiarato in un’intervista.
Il caos dietro “Kaos”
Covell ha rivelato che la creazione della prima stagione è stata un processo “caotico”, ma che ha un’idea abbastanza chiara di dove potrebbe andare la trama nelle future stagioni. Nonostante non abbia ancora steso sceneggiature precise episodio per episodio, ha già creato un documento che descrive la struttura generale della storia e una raccolta di idee casuali, un vero e proprio “cestino di idee”. Questa approccio frammentato e creativo ha dato vita a una narrazione che, pur essendo complessa, si snoda con naturalezza e fluidità. Covell ha ammesso che alcune delle idee scartate per la prima stagione potrebbero essere ripescate per le successive.
La colonna sonora di “Kaos”: un viaggio musicale nel tempo
Uno degli elementi più distintivi di Kaos è senza dubbio la sua colonna sonora. Covell ha scelto brani iconici che spaziano dagli anni ’40 fino al 2010, creando una colonna sonora eclettica che include artisti come ABBA, David Bowie e Judy Garland. Questa scelta non è casuale: la musica è stata pensata per rendere il mondo della serie “espansivo” e “multiforme”. L’influenza di Baz Luhrmann e della sua celebre colonna sonora per Romeo + Giulietta è evidente, poiché Covell ha voluto creare un ambiente sonoro altrettanto variegato e sorprendente.
Una scena particolarmente memorabile vede il giovane figlio di Zeus, Dioniso, ballare in una discoteca al ritmo di Gimme! Gimme! Gimme! (A Man After Midnight) degli ABBA, ma in modo inatteso, la scena si interrompe bruscamente prima del ritornello. Questa scelta non convenzionale dimostra come Covell giochi con le aspettative del pubblico, evitando di scivolare nel kitsch.
Il brano finale della stagione è stato invece il satirico I Know What I Know di Paul Simon, una scelta che Covell ha sempre voluto fin dall’inizio, pur temendo che sarebbe stata troppo costosa. L’inserimento del brano è stato una scommessa vincente, che conferisce un tono conclusivo perfetto alla narrazione.
“The End of the F***ing World”: ci sarà un seguito?
Charlie Covell è nota soprattutto per la sua scrittura di The End of the F***ing World, una serie che ha conquistato il pubblico con la sua trama oscura e il suo approccio non convenzionale al genere coming-of-age. Anche se la seconda stagione è stata rilasciata nel 2019, Covell ha affermato più volte che non ci sono piani per una terza stagione. Tuttavia, in un’intervista recente, ha dichiarato: “Non si può mai dire mai”, lasciando uno spiraglio aperto per un possibile ritorno.
Covell ha precisato che non sarebbe disposta a tornare alla serie senza una forte idea narrativa che giustifichi un nuovo capitolo. “Se qualcuno arrivasse con un’idea straordinaria per una terza stagione, allora non mi tirerei indietro. Ma a volte è meglio lasciare le cose come stanno”, ha detto.
Nonostante questo, Covell ha escluso del tutto la possibilità di uno spin-off con personaggi diversi. “Non riesco a immaginare quello show senza James e Alyssa. Alex Lawther e Jessica Barden sono così integrali alla serie che mi sembrerebbe strano continuare senza di loro”, ha spiegato.
Cosa riserva il futuro per “Kaos” e “The End of the F***ing World”?
Con un potenziale per nuove stagioni e una visione narrativa già ben delineata, Kaos sembra destinato a diventare una delle serie più apprezzate di Netflix. Allo stesso tempo, i fan di The End of the F***ing World continuano a sperare in un ritorno dei loro personaggi preferiti.
E tu, cosa ne pensi? Vorresti vedere nuove stagioni di queste serie? Quali sono le tue aspettative per il futuro di Kaos? Lascia il tuo commento qui sotto!