Una rivisitazione allegra al pianoforte per il brano Kashmir-Kashmir di Cesare Cremonini
Il brano Kashmir-Kashmir rientra tra le rivisitazioni di Cesare Cremonini e, terzo estratto dall’album Possibili scenari per pianoforte e voce, è stato eseguito in versione pianoforte.
L’album originario s’intitola Possibili Scenari, e include brani come Poetica, così come l’atmosfera creata con le rivisitazioni, che suonano tra il malinconico e la riflessione. Una tracklist molto intensa.
Kashmir-Kashmir, però, ha tutt’altro sound: risulta essere più allegro, più ritmato, nonostante il testo presenti un messaggio profondo e di attuale attenzione.
Lo stesso Cremonini ha descritto la situazione del razzismo e l’ondata xenofoba che si riversa anche sulle piattaforme social.
Il testo di Kashmir-Kashmir fa riflettere proprio su questo tema: la diffidenza e il disprezzo verso un islamico che si trova in Occidente, figlio di un integralista.
Cremonini ha spiegato:
“Il disprezzo e la discriminazione si scontrano con il sogno di un ragazzo scappato dal Kashmir, il cui unico desiderio è ballare. Vivere l’occidente con leggerezza e all’insegna del piacere, della scoperta, della curiosità. Saremmo capaci di permetterglielo? O ci fa un po’ comodo che resti agli occhi di tutti un criminale?”.
Un mondo da vivere, dunque, per qualcuno che non ha nulla a che fare con la jihad.
Il protagonista di questo racconto, che vuole imparare, scoprire, ballare, si sente gli occhi discriminanti addosso, senza comprenderne il vero motivo. E la triste storia di quella ‘Europa che cerca il diavolo negli occhi degli altri’, in questa versione, diventa un motivetto divertente e pieno di altalenanti cori e tasti.
Ascoltiamo ora la versione pianoforte e voce di Kashmir-Kashmir, lasciandoci liberi sulle note ma con attenta riflessione sul testo di Cesare Cremonini.
Video Kashmir-Kashmir di Cesare Cremonini
https://www.youtube.com/watch?time_continue=55&v=RkeB-rNUkgM
Testo di Kashmir-Kashmir di Cesare Cremonini
Figlio di un mujaheddin,
nato sotto il cielo del Kashmir,
hai perso il paradiso ma l’Europa è così:
cerca il diavolo negli occhi degli altri!
Ti chiamano “mujaheddin”,
ma tu non hai nemmeno mai creduto nei santi!
La gente si spaventa quando è in metro con te:
più li guardi e più ti sembrano pazzi!
È vero che hai imparato le canzoni di Pharrell,
tutto sommato fai una vita normale
ma tutte le ragazze, qui, ti vedono così:
come un mezzo criminale, una spia
mediorientale.
Io se fossi un Dio vi direi così.
Io coi mocassini ai piedi faccio miracoli.
Take me to the party!
Voglio girare il mondo, non andarci contro.
As-salamu alaykum! As-salamu alaykum!
Take me to the party!
Voglio trovare il centro, camminarci dentro.
As-salamu alaykum! As-salamu alaykum!
Non sono un mujaheddin,
ma nel cuore porto il fuoco del Kashmir.
La luce della fede mi ha portato fin qui,
come il vento soffia dietro ai miei passi.
Vi giuro che ho studiato nelle scuole migliori,
so che gli alcolici ti portano fuori.
Ma il giorno del Signore qui, è sempre venerdì:
questa vita occidentale no, non è così male.
Io se fossi un Dio ballerei così.
Io coi mocassini ai piedi faccio miracoli.
Take me to the party!
Voglio girare il mondo, non andarci contro.
As-salamu alaykum! As-salamu alaykum!
Take me to the party!
Voglio trovare il centro, camminarci dentro.
As-salamu alaykum! As-salamu alaykum!
Take me to the party!
As-salamu alaykum! As-salamu alaykum!
Kashmir-Kashmir.
Kashmir-Kashmir.
Kashmir-Kashmir.
Take me to the party!
Voglio girare il mondo, non andarci contro.
As-salamu alaykum! As-salamu alaykum!
Take me to the party!
Voglio trovare il centro, camminarci dentro.
As-salamu alaykum! As-salamu alaykum.
Figlio di un mujaheddin,
nato sotto il cielo del Kashmir,
hai perso il paradiso ma l’Europa è così:
cerca il diavolo negli occhi degli altri.