Ti dico subito che stanotte non dormirò benissimo.
I film horror sulle possessioni demoniache basate su storie vere incutono su di me un certo effetto.
Però è anche vero che non c’è niente di meglio di un film horror ben fatto e che sa quando deve essere assurdo. Proprio quest’ultimo aspetto è ciò che mi ha convinto di più di “L’Esorcista del Papa“. In questo horror Russell Crowe interpreta un esorcista italiano che prende ordini direttamente dal papa. Cioè tutti i preti prendono ordini dal papa, ma nel suo caso è il papa stesso a dirgli cosa deve fare e dove deve andare. L’ultima missione di Crowe però non è tra le più semplici e anche il papa lo mette in guardia. Questo demonio pare più potente di quelli che Crowe ha affrontato in precedenza. Compreso quello della scena iniziale che ha posseduto un maiale. Le conversazioni tra Crowe e il demonio sono originali, dai toni un po’ umoristici ed è una cosa che ho apprezzato e che non avevo mai visto in un film di questo genere prima d’ora.
Padre Amorth è il capo esorcista della Chiesa cattolica e si occupa delle possessioni demoniache più complicate. Il film fa di tutto per farci capire che padre Amorth è un uomo razionale e prudente, che consiglia spesso cure psicologiche alle presunte vittime di possessione, piuttosto che eseguire realmente un esorcismo o affrontare veri demoni.
Quindi quando Amorth si trova di fronte al demonio più potente che abbia mai visto in un ex monastero in rovina in Spagna, va un po’ in crisi. Lo shock di Amorth, e l’importanza dell’esorcismo, crescono quando inciampa in una gigantesca cospirazione satanica che è stata nascosta per centinaia di anni e che potrebbe minacciare l’intero mondo – un colpo di scena obiettivamente straordinario che migliorerebbe qualsiasi film.
Il genere esorcismo si è ristagnato negli ultimi anni – prendi l’ultimo film di Conjuring, ad esempio – ma “L’Esorcista del Papa” tira fuori trame dall’Esorcista, il capolavoro di tutti i tempi, e dai suoi sequel. Ciò include alcuni piacevoli riferimenti a “Dominion: Prequel to the Exorcist”, nell’idea che padre Amorth è estremamente fiducioso della sua fede, piuttosto che il cliché dell’uomo di Chiesa che mette in discussione Dio, tipico di altre serie. Sia di fronte ai suoi colleghi in Vaticano, che mettono in discussione un esorcismo andato male, sia di fronte al re degli inferi, padre Amorth è assolutamente convinto che Dio lo aiuterà, sia attraverso la fede che attraverso la conoscenza precisa della preghiera giusta per ogni situazione di combattimento contro i demoni.
“L’Esorcista del Papa” è estremamente ben realizzato, con riprese e allestimenti sempre creativi da parte di Avery, che in precedenza ha trasformato materiale da film di serie B in qualcosa di eccezionalmente divertente (tipo “Overlord” del 2018.) Gli spaventi sono presenti e, quando arrivano davvero i demoni, questi hanno un aspetto e una voce degni di nota. Quest’ultima grazie alla voce grave e affidabile di Ralph Ineson.
“L’Esorcista del Papa” non raggiunge il terrore profondo o le vette cinematografiche dell’Esorcista originale, ma si distingue nel genere horror costruendo l’intero film sulla consapevolezza che la sua premessa è un po’ ridicola – e non ha mai paura di sottolinearlo, come quando Amorth ricorda a una commissione del Vaticano che se hanno un problema con lui possono parlarne con il suo capo (il papa). È ben fatto e prende sul serio i suoi momenti spaventosi, ma affronta ogni scena come un’opportunità per far divertire il pubblico, sia attraverso spaventi che battute divertenti. Si adatta perfettamente all’horror consapevole e autoironico di film come “M3GAN” e “Barbarian“, che è un cambiamento gradito per il genere esorcismo, ormai stanco e ingessato. Quindi, avanti con i demoni; padre Amorth ha ancora 199 esorcismi da eseguire, e penso che un sequel per ognuno di essi sia esattamente ciò che meritiamo.
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La Recensione
L'esorcista del Papa
"L'Esorcista del Papa", con Russell Crowe nei panni di un esorcista italiano, è un film horror coinvolgente che non teme di sottolineare la sua premessa un po' assurda. Con riferimenti giocosi ai classici dell'horror, momenti spaventosi presi sul serio e una trama che promette altri 199 esorcismi, il film riesce a rinfrescare il genere esorcismo.
PRO
- Rivitalizza il genere esorcismo con un approccio ironico e creativo.
- Interpretazione coinvolgente di Russell Crowe, che dà vita a un esorcista italiano autentico e carismatico.
CONTRO
- Non raggiunge le vette cinematografiche dell'originale "L'Esorcista".