Il duo La Rappresentante di Lista è tornato con un nuovo singolo, “La Città Addosso”, disponibile dal 27 settembre 2024. Questo brano, parte del percorso che anticipa il loro prossimo progetto discografico, rappresenta un altro tassello del lungo viaggio musicale iniziato 13 anni fa, con uno stile ben riconoscibile ma in continua evoluzione. Con sonorità potenti e testi poetici, “La Città Addosso” parla di come la città possa diventare una gabbia che intrappola, costringendo la protagonista a confrontarsi con i propri demoni interiori e le dinamiche sociali che la circondano.
Introduzione alla canzone: un viaggio introspettivo
“La Città Addosso” è descritto dai suoi creatori, Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, come una sorta di videogioco in cui la protagonista è imprigionata. La città, con i suoi schemi ripetitivi, le pressioni sociali e culturali, diventa una metafora delle barriere mentali e delle sfide interiori che tutti noi affrontiamo. Il brano riflette il disagio esistenziale di chi vive in una realtà che, invece di offrire libertà, finisce per soffocare i desideri e le ambizioni.
Nel testo, la città viene descritta come un’entità oppressiva, che pesa sul corpo e sulla mente della protagonista. La frase “Mi sento la città addosso” è ripetuta più volte, quasi come un mantra, sottolineando l’incombente pressione urbana e il senso di alienazione che essa può generare.
La struttura musicale: un mix di caos e introspezione
Dal punto di vista musicale, La Rappresentante di Lista combina ritmi moderni e influenze elettroniche, creando un sound che riflette perfettamente il tema centrale del brano: l’oppressione e la confusione della vita urbana. Il ritmo incalzante e le percussioni sincopate simulano il caos cittadino, mentre la melodia vocale di Veronica Lucchesi si muove tra tonalità morbide e più graffianti, dando vita a un’interpretazione emotivamente carica.
Il ritornello è una delle parti più potenti del brano, con la ripetizione quasi ossessiva di “La televisione ha detto ‘è tutto apposto’, la mia delusione, non ho scelto quello giusto”. Questa frase evoca la disillusione di chi vive una realtà in cui le promesse di benessere e felicità offerte dai media si scontrano con una vita insoddisfacente e soffocante. La televisione diventa il simbolo di una narrazione distante, che non riflette le vere emozioni di chi ascolta.
Il significato dietro “La Città Addosso”
“La Città Addosso” è una metafora potente che riflette la lotta interiore di chi si sente intrappolato in schemi che non può controllare. Come ha spiegato il duo, la canzone rappresenta un momento di riflessione su come la città e le sue dinamiche sociali possono diventare una gabbia che intrappola i desideri e i sogni. Il testo esplora la dualità tra il bisogno di lottare per la libertà e il senso di sconfitta che spesso accompagna questa battaglia.
La città diventa il simbolo delle pressioni esterne che si manifestano attraverso la ripetizione di modelli sociali e aspettative. Le parole “un momento prima felici, un momento dopo imprigionate” descrivono perfettamente questa dualità: la vita cittadina può portare gioia, ma allo stesso tempo può diventare un fardello opprimente, capace di spegnere anche i desideri più profondi.
La musica come via di salvezza
Un altro tema importante della canzone è il potere della musica come mezzo per sopravvivere alle difficoltà. “Fare musica ci salva”, dichiarano i membri del duo, sottolineando come la creazione artistica diventi un antidoto contro i vortici pericolosi che attraversano la nostra vita. La musica offre un modo per esprimere quei tumultuosi sentimenti che spesso non trovano spazio nelle nostre vite quotidiane, permettendo di volare sopra le difficoltà e di resistere all’impulso di arrendersi.
Questa visione positiva della musica come antidoto contro le difficoltà della vita quotidiana è un elemento centrale della poetica de La Rappresentante di Lista. Nonostante il caos e la confusione che la città può rappresentare, la musica diventa lo strumento che permette di costruire una nuova visione della realtà.
Conclusione
“La Città Addosso” è un brano che, con il suo mix di poesia e musica moderna, invita l’ascoltatore a riflettere su come la città e le dinamiche sociali possano diventare una gabbia che soffoca i sogni e i desideri. Tuttavia, attraverso la musica, è possibile trovare una via di salvezza, un antidoto che ci permette di resistere e di costruire una nuova realtà. La canzone è una perfetta sintesi dello stile unico de La Rappresentante di Lista, che continua a evolversi esplorando nuovi territori musicali e tematici.
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Il testo di La Città Addosso
[Strofa 1]
Giocavi con me come un bambino
Videogiochi, pelle d’oca, sembrava il destino
Cantavi per me, passavano ore
Il tuo odore sul cuscino, stammi vicino
[Ritornello]
Mi sento la città addosso, la confusione nella radio
La musica, io non mi riconosco
La televisione ha detto: “È tutto a posto”
La mia delusione: “Non ho scelto quello giusto”
Mi sento la città addosso, la confusione nella radio
La musica, io non mi riconosco
La televisione ha detto: “È tutto a posto”
La mia delusione: “Non ho scelto quello giusto”
[Post-Ritornello]
Ta, ta-ra, ta-ra-ra-ra-ra
Ta, ta-ra, ta-ra-ra-ra-ra
Ta, ta-ra, ta-ra-ra-ra-ra
Ta, ta-ra, ta-ra, ta-ra
[Strofa 2]
Pensavi di me che ero speciale
Tra le stelle е i vestiti, fare l’amore
Cullami qui, fammi sognarе
Se solo sapessi che vita mi aspetta, avrei anche meno paura
[Ritornello]
Mi sento la città addosso, la confusione nella radio
La musica, io non mi riconosco
La televisione ha detto: “È tutto a posto”
La mia delusione: “Non ho scelto quello giusto”
Mi sento la città addosso, la confusione nella radio
La musica, io non mi riconosco
La televisione ha detto: “È tutto a posto”
La mia delusione: “Non ho scelto quello giusto”
[Post-Ritornello]
Ta, ta-ra, ta-ra-ra-ra-ra
Ta, ta-ra, ta-ra
[Bridge]
Dove si va?
E ci troveremo sfiorare
La felicità
Corri, dai, non farti fregare, dai
[Outro]
Mi sento la città addosso
E il sole, e il mare, la fame
Le tue mani sul mio collo
Sono notti che non dormo, mhm-mhm
Mi sento la città addosso
E il sole, e il mare, la fame
Le tue mani sul mio collo
È un cosa che non voglio, mhm-mhm
Mi sento la città addosso
E il sole, e il mare, la fame
Le tue mani sul mio collo
È una storia che non scorgo
Mhm-mhm-mhm-mhm