Da qualche tempo ci occupiamo delle manovre da parte della Disney per acquisire gran parte della 20th Century Fox
…(escluse le news televisive e i diritti sportivi). Nonostante un’apparente frenata, a quanto pare l’accordo è ripartito e stando alla CNBC siamo alle battute finali di un contratto epocale che renderebbe la Disney, già fiera delle sue lucrative acquisizioni della Marvel nel 2009 e della Lucasfilm nel 2012, un colosso ancora più inavvicinabile sul piano della potenza di fuoco cinematografica.
Cosa comporterebbe, citando qualche franchise?
Alien e Avatar sono due esempi concreti di marchi sfruttabili e ancora attivi, con il sequel del secondo in arrivo nel dicembre del 2020. Da non sottovalutare quella porzione dell’universo Marvel che i Marvel Studios al momento contrattualmente non possono utilizzare, cioè gli X-Men e derivati come Deadpool, dal 2000 concessi in licenza alla Fox in tempi non sospetti. Bisognerebbe valutare se la Disney lascerebbe effettiva libertà creativa a quella che al momento, con Logan, il citato Deadpool e New Mutants, sembrava l’interpretazione più libera del fenomeno cinecomic.
Queste manovre chiuderebbero anche l’atavico problema di Guerre stellari, il primo capitolo della saga, sullo sfruttamento del quale la Lucasfilm e ora la Disney sono sempre state limitate, a causa di un accordo capestro di distribuzione con la Fox siglato quarant’anni fa e ancora valido.
Alla luce dell’acquisizione, non soltanto chiuderebbe di fatto la divisione cinematografica 20th Century Fox, nata nel 1935, ma la Disney possiederebbe un catalogo al di là dell’immaginazione. Quando si lancerà nel proprio canale di streaming in arrivo nel 2019 ne avremo a non finire.
Qualcuno a Hollywood, anche dopo aver constatato le difficoltà della Warner di scimmiottare il Marvel Cinematic Universe con il DC Extended Universe al momento in sofferenza commerciale (nel confronto), sta pronunciando una fatidica e condivisibile valutazione: “Agli altri rimarranno le briciole.“