TITOLO: La Guerra dei Roses
TITOLO ORIGINALE: The War of the Roses
REGIA: Danny DeVito
CAST: Michael Douglas, Kathleen Turner, Danny DeVito
PAESE: USA
ANNO: 1989
GENERE: commedia nera
DURATA: 112 minuti
TRAMA: Oliver Rose (Michael Douglas), promettente studente ad Harvard, conosce Barbara (Kathleen Turner), di cui si innamora follemente e all’istante. Dal momento che l’amore è ricambiato, decidono di sposarsi: mettono su famiglia e si comprano una meravigliosa casa che Barbara sistema in maniera eccellente. Tutto sembra andare per il meglio, la loro vita è felice, ricca e armoniosa.
Con il passare del tempo, però, i rapporti cominciano ad incrinarsi a causa della troppa dedizione al lavoro di lui e di certi atteggiamenti ritenuti fastidiosi di entrambi.
Un giorno, quando Oliver viene ricoverato in ospedale, Barbara ne approfitta per esternare il suo malessere e la fine del suo sentimento d’amore. Domanda il divorzio mandando su tutte le furie il marito, per nulla intenzionato a concederglielo. Inizia così una guerra legale, e non.
A tentare di fare da paciere vi è Gavin D’Amato (Danny DeVito), l’avvocato di Oliver, il quale cercherà in ogni modo di salvare la situazione.
Nel frattempo succede di tutto: i protagonisti, marito e moglie, ambiscono alla casa faticosamente resa perfetta nel corso della vita ma, nessuno dei due vuole rinunciare ad essa. Seguendo il consiglio di Gavin, del tutto in buona fede, rimangono sotto lo stesso tetto senza però considerarsi, dando vita ad una vera e propria guerra a colpi di vendetta, dispetti, umiliazione e rancore.
Oliver e Barbara saranno intrappolati in questa fatale “guerra dei Roses” che sfocerà in un finale del tutto inaspettato.
“Una volta nella vita capita un film che ti fa sentire come se ti innamorassi di nuovo per la prima volta. Questo non è quel film.”
la guerra dei roses recensione – immagine dal film
COMMENTO: “La Guerra dei Roses” è una commedia sensazionale adatta più o meno a tutti. Un po’ più a quelli che hanno vissuto un divorzio, un po’ meno a quelli che credono fortemente nel “vissero felici e contenti”.
Il film ci presenta un cliché ben noto: abbiamo i due giovani innamorati, vittime del colpo di fulmine che, nell’immediato, decidono di sposarsi senza nemmeno pensarci troppo o senza prendere in considerazione valide alternative quali, per esempio, la convivenza o un bel sano rapporto a distanza, oppure un’amicizia di letto e basta che sarebbe potuta bastare e avrebbe evitato un finale tragico. Però, si sa, siamo alla fine degli anni Ottanta ed il mondo, seppure il film sia ambientato negli Stati Uniti, non aveva ancora una mentalità così aperta. Fa niente, i due si sposano e dopodiché inseguono il sogno della classica famiglia apparentemente perfetta che vive nella classica casa elegante e di lusso. Completata la lista di cose da fare il rapporto perfetto comincia ad incrinarsi: lui pensa sempre al lavoro e lei che, invece, nella sua vita non fa un tubo, come tutte le mogli secondo tutti i mariti, si stufa, si sente spenta, non ha più quella gioia e quella passione che aveva quando si erano conosciuti. Come se non bastasse anche le piccole cose cominciano ad irritarla ora et voilà, il casino è compiuto. Chiede il divorzio spiazzando il marito che, del tutto ignaro, pensava di essere l’uomo più appetibile sul pianeta.
Ciò che succede dopo è terribile per il nucleo familiare ma fantastico per tutti coloro che guardano il film, c’è chi si diverte perché alla fine le disgrazie altrui fan gongolare un po’ tutti e chi, come me, si diverte perché rivive delle scene inequivocabili a livello personale.
Oliver e Barbara tentano di distruggersi, letteralmente. Si fanno dispetti che neanche alle elementari quando rubi la gomma al vicino di banco che non ti ha lasciato copiare.
La Guerra dei Roses è un classico che non può mancare, le interpretazioni di Douglas e Turner sono esemplari e Danny DeVito è l’avvocato che tutti vorrebbero.
“Un civile divorzio è una contraddizione in termini”
Il divertimento di questa pellicola è quotato 1,01, assolutamente da vedere a tutti i costi. CHAPEAU
“Quando una coppia comincia a segnare i punti, non ci sono vincitori, ci sono solo livelli di sconfitta”
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la guerra dei roses recensione – altra immagine del film