Nella vecchia centrale elettrica di Saint Denis diventata la “Cité du cinéma” di Parigi, Cara Delevingne viene intervistata sul suo nuovo film Valerian e la città dei mille pianeti.
Ex teenager depressa, modella famosa, attrice e aspirante cantante con I Feel Everything (colonna sonora della pellicola), Cara si presenta con un taglio di capelli cortissimi, accentuando gli occhioni e le famose sopracciglia.
Con lo slogan Embrace your weirdness, qualcosa come “accetta la tua stranezza”, a 25 anni è un punto di riferimento per 40 milioni di follower su Instagram.
In una delle prima scene il co-protagonista maschile Valerian (Dane De Haan) chiede a lei, cioè Laureline, se vuole sposarlo. Anche nel XXVIII secolo il mito eterno del principe azzurro resta?
Il film è basato su un fumetto francese della fine degli anni Sessanta ma il modo in cui è affrontata la loro relazione è molto moderno. Valerian e Laureline sono due esseri umani che condividono le loro avventure, cercano di fare il loro lavoro nel miglior modo possibile e allo stesso tempo affrontano la questione dell’amore, che alla fine è la più importante.
Laureline è un personaggio che sgomita per farsi largo. E’ una ragazza dalla vita avventurosa che vuole, come minimo, la parità dei sessi?
Al di là del discorso sulla parità, Valerian e Laureline capiscono che hanno l’uno bisogno dell’altra. Lui è una specie di cowboy, lei più è responsabile, ma sono entrambi molto complementari. Lei crede nell’amore e pensa che sia la cosa più importante e forte ma vuole anche essere sicura di fare la cosa giusta. Per questo non risponde subito di sì. L’ammiro molto.
È per questo che le è piaciuto il progetto, è quello che le ha fatto accettare la parte?
In realtà il solo fatto che Luc Besson mi volesse incontrare mi ha fatto appassionare al progetto. È uno dei miei registi preferiti da quando ero bambina, ho adorato Il Quinto Elemento. Nei suoi film i personaggi sembrano sempre veri, anche se si muovono in universi lontanissimi dalla nostra realtà. E’ un contro senso affascinante.
Come si sono svolte le riprese?
Abbiamo passato sei mesi qui alla Cité du cinéma, per il 90 per cento del tempo davanti a un bluescreen, per gli effetti speciali, con pochissimi elementi reali sul set. Eppure è stato coinvolgente ed emozionante,
È stato difficile recitare allora in un set inesistente, ricreato poi al computer?
No perché Luc è stato eccezionale, non ci ha costretto a interagire con il nulla, eravamo completamente immersi nel suo universo. Sarebbe un sogno fare un sequel perché mi sono divertita, sono stati mesi molto intensi e divetenti.
Sul set ha improvvisato un po’, come al solito, o Besson pretende precisione?
In qualche caso ho detto un paio di battute che mi sono venute lì per lì e sono andate bene. E’ stato fantastico.
C’è qualche riferimento a Star Wars: la scena in cui finite nella spazzatura, per esempio.
Sì, ma il fumetto originario è antecedente a Star Wars, e questa idea delle specie diverse che arrivano da tanti pianeti si trova prima in Valerian che in Guerre Stellari. Forse è il primo che ha influenzato il secondo e non il contrario.
Come è stato recitare con Rihanna?
Semplicemente fantastico! E’ un’attrice naturale e spontanea, spero che tutti se ne accorgano. Nella scena finale, in cui lei è protagonista, mi sono addirittura commossa. Nel film recita la parte di una rifugiata, trovo brillante parlare di questo tema anche in un film ambientato tra centinaia di anni. I ragazzi che lo vedranno forse riceveranno il messaggio che è importante avere diverse culture che vivono e lavorano insieme. Nel pianeta Alpha tutti arrivano dai quattro angoli dell’universo e collaborano, è un esempio positivo.
Lei ormai si considera un’attrice più che una modella?
Passo la maggior parte del mio tempo a recitare, mi considero un’attrice molto fortunata perché posso fare quello che mi piace, realizzando il mio sogno. Ma non smetto di fare la modella, la moda è importante anche nel cinema, sono due dimensioni che vanno mano nella mano.
È consapevole del ruolo che ha per molte ragazze e ragazzi? È una delle celebrity più seguite al mondo, è una responsabilità?
Se posso essere di ispirazione per qualcuno sono felice. Quando ero più giovane mi sentivo perduta, credo che oggi più che mai i teenager abbiano bisogno di qualcosa o qualcuno a cui guardare. Non dico di essere io, ma insomma spero che il mio messaggio sia positivo. Sono riuscita a cambiare la mia vita impegnandomi a fondo, credendo in me stessa. Ne vado molto fiera.
Com’era Cara da teenager?
Ho sofferto di depressione, e non cercavo aiuto perché pensavo che nessuno potesse darmelo, che non ci fosse speranza. Per fortuna alla fine ho incontrato persone come me. La cosa più importante è parlare, uscire da quella situazione. Le ragazze reprimono troppo le loro emozioni, meglio esprimerle.
Adoro Cara Delevingne, è forte e bellissima, si vede che ci mette passione in quello che fa.