Dopo un’attenta analisi abbiamo ottenuto un verdetto per 30, l’ultimo album di Adele – ed è una buona notizia per la cantante di “Hello”.
L’album, che è il primo di Adele in sei anni, è uno dei migliori lavori discografici della cantante.
Difficile non elogiare la sua musicalità.
30 è un album sincero e reale. Adele è sempre stata schietta nelle sue canzoni, ma in 30 utilizza uno stile diverso per comunicare i suoi stati d’animo.
Alcune canzoni precedenti di Adele spesso proiettavano emozioni umane attraverso metafore collegate alla natura: una valle poco profonda, un rifugio sotto la pioggia, il fiume che scorre vicino a dove sono cresciuta ecc. In 30 la cantante è più diretta. Adele non usa filtri. Adele si sveglia durante la notte dopo aver subito un attacco di ansia e annota qualunque cosa le venga in mente. Questo è riportato nelle canzoni di 30. La cosa che ci piace di 30 è che Adele ha deciso di non sposare le tendenze del momento: collaborazioni con famosi rap o altre pop star, aggiungere un po’ di latin music nei suoi pezzi.
La voce di Adele ovviamente è sempre di primo livello. Pura e inalterata, con quella sua capacità estremamente rara di trasmettere grandi emozioni a chi ascolta le sue tracce.
Alle prese con il senso di colpa, la vergogna e l’insicurezza per il suo recente divorzio, ma intrisa di un senso di liberazione, auto-perdono e fiorente nuova storia d’amore, Adele Adkins ha realizzato quello che potrebbe essere l’album più bello di sempre per quanto riguarda le emozioni femminili.
30 racconta per lo più i sentimenti di Adele riguardo alla rottura della sua famiglia. Ci riferiamo al suo divorzio con Simon Konecki. “Oh, spero che un giorno imparerò”, confessa alla fine di “Strangers by Nature”.
Ma è in “My Little Love” che Adele fa esplodere tutti i suoi sentimenti, raccontando di come il figlio Angelo ha affrontato la separazione. Sembra chiedere scusa al figlio. “So che ti senti perso, è completamente colpa mia”, ammette Adele negli oltre sei minuti di conversazione silenziosa e senza fretta che include frammenti di uno scambio privato tra madre e figlio.
Nella ballata “I Drink Wine”, eseguita su pianoforte, Adele parla ancora del divorzio e racconta di come questo ha inciso sulla crescita di Angelo: “Come si può essere così vincolati dalle scelte che fa qualcun altro?”
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L’album è disponibile per l’acquisto. Noi ovviamente ti consigliamo la versione in vinile, così da apprezzarlo al meglio.
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