Se avete visto il film “Matrix” un minimo dubbio deve esservi sorto. Perché è scientificamente provato che la realtà non è un fatto oggettivo, è piuttosto il prodotto della nostra interpretazione.
I nostri sensi ci permettono di scoprire ciò che ci circonda, ma allo stesso tempo ci limitano perché sono strumenti poco affinati e di conseguenza non ci permettono di vedere tutto ciò che ci circonda.
La storia degli indios e delle caravelle di Colombo
La storia che voglio raccontarvi risale a molto tempo fa. Nel periodo storico in cui si cercava di scoprire i confini del mondo con navi che ospitavano equipaggiamenti che arrivavano a fine del viaggio sempre dimezzati, c’era il nostro Cristoforo Colombo. Partito con le famose caravelle voleva fare una crociera intorno al mondo. Dopo mesi di navigazione, e diari in cui sostiene di aver avvistato delle sirene (dopo mese di navigazione ne aveva abbastanza dei marinai e a quel punto il cervello tira brutti tiri) arriva sulle coste di quella che lui crede essere “le Indie”. Gli autoctoni sentendosi chiamare “indios” hanno provato a spiegare che c’era stato un priquoquo ma Colombo felicissimo della scoperta non sentiva ragioni.
Ciò che i nativi non videro
Era il 1492 e da qui la storia la conosciamo. Ciò che non si conosce però, è che i nativi americani scrutando l’orizzonte all’arrivo delle caravelle non le videro arrivare. L’unica anomalia che vedevano era lo strano incresparsi delle onde, questo sì ma, nient’altro.
Per cui mentre Colombo avanzava salutando con la mano, gli americani non percepivano assolutamente cosa stesse succedendo, solo lo sciamano del villaggio riuscì a vedere le navi, ma gli sciamani si sa, hanno il terzo occhio!
Spiegazione del fenomeno
La spiegazione di questo fenomeno è che la mente dei nativi, non aveva saputo decodificare ciò che non aveva mai visto, così tanto da rendere il tutto ‘invisibile’. Ovvero, le tre navi risultavano alla mente ed alla coscienza degli americani un fatto sconosciuto.
La nostra mente in genere elabora le informazioni confrontandole e mettendole in relazione con il materiale che abbiamo acquisito con l’esperienza. In questo caso i nativi non potendo confrontare con nulla di simile” in archivio” i loro occhi, ‘rifiutarono’ di vedere il naviglio, rendendolo appunto, ‘invisibile’.
Gli sciamani del villaggio fecero notare che le onde avevano un movimento anomalo e quando “videro” le caravelle provarono a divulgare il verbo.
L’esperimento del gorilla
Esiste un esperimento di Christopher Chabris e Daniel Simons presentato ad Harvard. Consiste nel guardare un video nel quale sei persone, tre in maglietta bianca e tre in maglietta nera si passano un pallone da pallacanestro. Si deve tenere il conto del numero di passaggi fatti dal trio in camicia bianca.
Avevi davvero visto il gorilla?
La metà delle persone che vide il video non ha visto il gorilla per via di ciò che in psicologia si chiama percezione selettiva. Si tratta di un errore che consiste nel modificare la visione che abbiamo della realtà per vedere ciò che ci aspettiamo di vedere.
Come definire la realtà? Ciò che tu senti, vedi, degusti o respiri non sono che impulsi elettrici interpretati dal tuo cervello.
(Dal film Matrix)