I bambini, così come gli animali, sono spesso utilizzati per suscitare emozioni nel pubblico. Abbiamo tutti visto numerosi programmi che trattano di crimini e droga, e raramente ci troviamo a empatizzare con i protagonisti, che talvolta sembrano meritare il loro destino. Però, l’introduzione di un bambino nelle vicende cambia completamente la prospettiva; è questa la potente leva emotiva che utilizza la serie “Non Lasciarmi Cadere” di Netflix.
I protagonisti, Billy e Dogge, sono due adolescenti svedesi che vedono la loro vita cambiare drammaticamente in una giornata innevata, quando uno dei due uccide l’altro. Da qui prende avvio la serie, suddivisa in cinque episodi che esplorano le tragiche circostanze che hanno portato a tale evento.
Le cause di tali eventi non sono nuove: la mancanza di amore, di attenzione e di risorse economiche; la pressione sociale, gli sbalzi ormonali, le dipendenze, sono tutti fattori noti. Eppure, la serie riesce a rendere queste tematiche ancora più toccanti quando viste attraverso gli occhi innocenti dei bambini.
La Svezia sta affrontando significative sfide legate all’immigrazione clandestina e alla criminalità, una situazione che ha messo a dura prova le politiche sociali e di sicurezza del paese.
Sotto la nuova amministrazione, è stata introdotta una serie di misure rigide mirate a contenere l’immigrazione irregolare e a combattere la criminalità. Una delle iniziative più discusse riguarda il tentativo di ridurre la cosiddetta “società ombra”, in cui vivono molti immigrati senza documenti. Il governo sostiene che queste comunità, spesso isolate dal tessuto sociale e economico principale, possono diventare terreno fertile per la criminalità.
Parallelamente, è in aumento l’escalation di violenze tra gang, soprattutto nei sobborghi densamente popolati da comunità di immigrati. Dal 2015, la Svezia ha registrato un preoccupante aumento di sparatorie e atti violenti legati a conflitti tra gruppi di giovani, molti dei quali legati a reti di immigrati. Questi episodi di violenza hanno spesso implicazioni mortali e contribuiscono a un senso di insicurezza tra la popolazione.
In risposta, il governo ha proposto e talvolta già implementato misure severe, come l’inasprimento delle pene anche per i minori, l’introduzione di testimonianze anonime, e la creazione di “zone di ispezione” dove la polizia può operare senza mandato. Queste politiche, ispirate in parte da modelli esteri come quelli danesi e americani, mirano a rafforzare il controllo e la sorveglianza, ma purtroppo, sono anche fonte di notevole controversia e dibattito.
Le difficoltà legate all’integrazione degli immigrati, unitamente alla crescente criminalità giovanile, rappresentano un bivio critico per la Svezia. Il paese si trova di fronte alla sfida di bilanciare la sicurezza con il rispetto dei diritti umani e l’integrazione sociale, in un contesto europeo sempre più focalizzato sul controllo delle frontiere e sulla gestione delle migrazioni. La Svezia aveva tanto aderito al progetto di immigrazione ma ora tutta la popolazione si è pentita. Ahimè, forse troppo tardi. Parlare della situazione svedese ci aiuta a capire meglio il contesto della serie Netflix.
La struttura non lineare di “Non Lasciarmi Cadere” è uno dei suoi punti di forza, poiché contribuisce sia a costruire il dramma che a fornire un contesto più ampio. Un avviso, però: la serie è desolante, a tratti anche opprimente, specialmente per un genitore che può facilmente immaginare come anche i propri figli, così ingenui e idealisti, possano essere influenzati negativamente in maniera simile.
Questa capacità di connessione rende la serie particolarmente intensa e radicata nella realtà, sebbene possa risultare a tratti troppo familiare e persino banale. Probabilmente, questo è l’intento degli autori: riflettere la realtà in un modo che trascenda la mera classificazione di “intrattenimento”. Non si tratta di una serie da cui aspettarsi semplice divertimento, ma piuttosto riflessione e coinvolgimento emotivo, spesso in senso negativo. Anche riflessione per quanto concerne la situazione italiana, di cui parleremo dopo.
Gli attori principali, Olle Strand e Yasir Hassan, emergono in questa produzione con un’interpretazione tanto genuina quanto cruda. La loro presenza aggiunge un livello di autenticità e naturalezza fondamentale per l’effetto complessivo della serie.
Altri attori partecipano in ruoli secondari e, sebbene tutti siano famosi, Strand e Hassan rimangono i veri fulcri dell’attenzione. Solo Beri Gerwise, conosciuto ai più per “Young Royals”, evidenzia attraverso la sua riconoscibilità che ci troviamo di fronte a un dramma sceneggiato.
Ciononostante, sembra che manchi ancora qualcosa. “Non Lasciarmi Cadere” non dispone delle stesse raffinatezze formali di altri lavori del genere, che attraverso un’innovativa narrazione visiva immergono lo spettatore nella cultura rappresentata, creando qualcosa di più di un semplice dramma. Anche se esteticamente piacevole, “Non Lasciarmi Cadere” resta fondamentalmente un dramma.
Quindi, nonostante la serie possa sembrare a tratti gravosa, è indiscutibile il suo valore e l’alto livello delle prestazioni del cast. “Non Lasciarmi Cadere” è una buona visione che offre un ritratto straordinariamente realistico di giovani vite in tumulto. Preparati a un’esperienza intensa, più da sopportare che da godere in senso tradizionale.
E tu hai visto Non Lasciarmi Cadere? Cosa ne pensi? Dì la tua nei commenti qui sotto.
La situazione delle baby gang in Italia
Nel recente bilancio annuale di sicurezza e criminalità, il questore Maurizio Auriemma ha evidenziato una crescente preoccupazione per l’aumento dei furti e delle rapine attribuibili alle cosiddette baby-gang. Questo fenomeno, secondo il report, non solo ha generato allarmanti episodi di interesse sociale ma ha anche visto un incremento significativo nei numeri: le rapine sono aumentate del 56% e i furti in strada del 24% rispetto all’anno precedente.
Il modus operandi delle baby-gang spesso coinvolge l’uso di smartphone e piccole somme di denaro come bottino, e sia le vittime che gli autori di questi crimini sono prevalentemente minorenni. Si stima che nel 2023, circa 360 giovanissimi, tra i 14 e i 17 anni, siano stati denunciati o portati cautelarmente in istituti di pena minorile, principalmente con accuse di furto o rapina.
Le statistiche rivelano inoltre un aumento del 23% dei furti in abitazione e del 18% nei furti agli esercizi commerciali nell’intera provincia, con un notevole incremento delle spaccate con tombino, soprattutto nel secondo semestre del 2023. Le forze di polizia arrestano queste persone che poi puntualmente vengono rilasciate. Ma perché?
I dati sul fenomeno della criminalità commessa da stranieri in Italia mostrano che, nonostante gli immigrati rappresentino solo l’8,45% della popolazione residente, essi commettono il 30% dei reati. In particolare, i cittadini marocchini sono spesso in testa alle classifiche per numero di denunce per reati come rapine e furti, seguiti da rumeni e albanesi per le rapine in abitazione.
Questi dati suggeriscono che, nonostante le baby-gang rappresentino una minaccia significativa alla sicurezza pubblica, il problema è esacerbato dalla presenza di una componente di immigrati coinvolti in attività criminali. La situazione è ulteriormente complicata dalla percezione di quartieri, che sono visti come banlieues in cui prevalgono criminalità e disordine, simili a quelli osservati in alcune zone di Parigi.
In questo contesto di tensione e criminalità emergente, le autorità italiane sono chiamate a rispondere con misure efficaci di prevenzione e contrasto, cercando di bilanciare sicurezza e integrazione sociale in un panorama sempre più complesso.
La Recensione
Non Lasciarmi Cadere
La serie "Non Lasciarmi Cadere" di Netflix esplora le dinamiche complesse di amicizia e tradimento tra due adolescenti svedesi, Billy e Dogge. In una giornata innevata, un tragico evento cambia per sempre le loro vite. La serie, suddivisa in cinque episodi, indaga le cause socio-economiche e personali dietro l'evento, come la mancanza di amore, attenzione e risorse economiche, in un contesto di crescente criminalità e tensioni legate all'immigrazione in Svezia. La struttura non lineare intensifica il dramma e la connessione emotiva, offrendo una riflessione profonda piuttosto che mero intrattenimento.
PRO
- Offre una riflessione intensa e realistica sui problemi sociali contemporanei, come l'immigrazione e la criminalità giovanile.
- Utilizza una narrazione potente che stimola l'empatia e la riflessione attraverso le esperienze dei giovani protagonisti.
CONTRO
- La serie può risultare opprimente e desolante, particolarmente per chi si immedesima facilmente nei personaggi.
- Alcuni spettatori potrebbero trovare la serie troppo familiare o banale, data la frequente trattazione di temi simili in altri drammi.