La baleniera Essex partita da Nantucket, nel Massachusetts, durante il mese di novembre del 1820 venne attaccata al largo dell’oceano Pacifico da un feroce capodoglio maschio, più volte, che la distrusse totalmente, causando altresì la morte di numerosi membri dell’equipaggio.
I sopravvissuti, una ventina, salirono a bordo di tre lance baleniere, con provviste disponibili per circa un mese.
Dopo non molto tempo giunsero sull’isola di Handerson, un atollo sperduto nel nulla; qui rimasero tre uomini, i più debilitati (aventi i nomi di Thomas Chappel, William Wright e Seth Weeks) mentre gli altri decisero di ripartire perché consapevoli di non poter sperare di essere salvati, restando lì.
Era il 27 dicembre del 1820.
Ben presto però le lance baleniere vennero divise dalla forza del mare, le provviste finirono, e gli uomini si ritrovarono in totale balia delle onde e del fato, costretti anche a praticare cannibalismo pur di sopravvivere.
Dopo 78 giorni dal naufragio, rimasero in vita solo quattro uomini, divisi nelle due lance rimaste. Vennero salvati a una settimana di distanza gli uni dagli altri, da navi di passaggio.
Il 9 aprile 1821, furono tratti in salvo anche i tre uomini che erano rimasti presso l’isola di Handerson.
La storia della Essex e dei due uomini che maggiormente ne hanno fatto la storia, il capitano George Pollard e il primo ufficiale Owen Chase, entrambi sopravvissuti, è il tema centrale attorno a cui ruota il bellissimo film del 2015 diretto ds Ron Howard “In the heart of the sea“, in cui i due individui sono rispettivamente interpretati dagli attori Benjamin Walker e Chris Hemsworth.
Non solo, però: la triste vicenda della Essex è stata anche la fonte di ispirazione di un classico letterario conosciuto da tutti: “Moby Dick“, di Herman Melville. La figura del protagonista del libro, tale capitano Achab, si ispira proprio a quella del realmente esistito capitano Pollard, che, dopo esser stato tratto in salvo in seguito al naufragio della Essex, scelse di solcare nuovamente le acque del Pacifico perché ossessionato dal capodoglio che aveva distrutto la propria nave. Ma naufragò anche con la nuova imbarcazione, e decise allora di ritirarsi dal ruolo di lupo di mare.
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